Die Linkshändige Frau aka The Left-Handed Woman
Repubblica Federale Tedesca, 1978
113 min.
Regia: Peter Handke
Sceneggiatura: Peter Handke dall'omonimo romanzo
Fotografia: Robby Müller
Montaggio: Peter Przygodda
Produzione: Wim Wenders
Distribuzione: BEAM REAK
Cast: Edith Clever, Bruno Ganz, Gérard Depardieu, Philippe Caizerques, Bernhard Minetti, Markus Muhleisen, Rüdiger Vogler, Angela Winkler, Bernhard Wicki, Michael Lonsdale
Un treno in transito infrange la quiete di un sobborgo di Parigi, lasciando una pozzanghera sul marciapiede della stazione sussultante d'una imperscrutabile energia. Questa languida allegoria č al centro dell'austero, laconico film di Handke, prodotto da Wim Wenders, che inizia lŕ dove L'amico americano ci aveva lasciato: all'aeroporto di Roissy. Qui, la donna (Edith Clever , superba nel ruolo) ritrova il marito (Bruno Ganz) e, senza motivo apparente, lo allontana per intraprendere un incerto viaggio che ha l'ambivalenza della fuga e dell'esplorazione, della ricerca del vuoto e della contemplazione del mondo.
"Quello che avevo intenzione d'ottenere č la monotonia nella sua forma piů intensa" chiarisce Handke "monotonia che non dev'essere intesa nel senso di noia, ma come una forma di concentrazione ascetica sui processi elementari."
Operazione indubbiamente riuscita dato che le emozioni non vengono analizzate o descritte e sono difficilmente veicolate attraverso gesti o mimica; del tutto distaccate da un uniforme scorrere del tempo.
Il cinema di Handke rifugge una facile risposta psicologica, le logiche dell'allontanamento vengono sparse in tracce apparentemente slegate, gli incontri successivi con il marito, il rapporto con il figlio di otto anni, lo sguardo del regista priva il mondo della sua familiaritŕ o, associandosi al titolo, di quell'emisfero destro che regola le funzioni emotive e creative del cervello.
Piů che al cinema di Wenders ci si avvicina alla lezione di un grande maestro giapponese, comunque ampiamente omaggiato all'interno della pellicola.
I corpi, le case, il paesaggio, la narrazione va avanti per sequenze separate da stacchi ben definiti che esprimono meglio di qualsiasi definizione l'aliena distanza dei personaggi; l'enigmatica, impassibile contemplazione di un mondo "senza rumore e senza moto" quasi al di lŕ delle parole.
Nota ai sottotitoli: Il film č in tedesco con alcuni dialoghi in francese che nell'edizione originale non sono sottotitolati; nella maggior parte dei casi si tratta di frasi che vengono ripetute subito dopo in tedesco quindi ho preferito lasciare la situazione originale.
Dove questo non accade ho sottotitolato le parti in francese "a orecchio", ma non sono francamente convinto del breve dialogo nella parte finale (linee 206/207/208 del CD2 per l'esattezza), quindi ogni suggerimento in tal senso sarŕ ben accetto.
Buona visione
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Messaggio modificato da Shimamura81 il 07 November 2010 - 03:36 PM