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[RECE][SUB] The Cost of Living

Traduzione di Sazuke

4 risposte a questa discussione

#1 Sazuke

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Inviato 27 December 2010 - 07:32 PM

The Cost of Living

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Regia: Lloyd Newson
Basato sullo spettacolo teatrale the cost of living di Lloyd Newson

Performers: Jose Maria Alves, Gabriel Castillo, Robin Dingemans, Tom Hodgson, Eddie Kay,
Tanja Liedtke, Eddie Nixon, Kareena Oates, Rowan Thorpe, David Toole, Vivien Wood

Voice over: John Avery
Musica Originale: Nick Hooper, Paul Charlier, Jonathan Cooper
Montaggio: Stuart Briggs
Fotografia: Cameron Barnett
35 mins © DV8 Films Ltd 2004
Prodotto da Channel 4 Television, UK


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The cost of living s’interroga sul “costo della vita” e sul “costo del vivere”, sugli ideali e sull’ipocrisia, sul comune senso del pregiudizio che circonda e corrode la vita personale di ogni uomo.
Il lavoro di Lloyd Newson e del DV8 Physical Theatre non critica soltanto la società, ma si propone di cambiarla, in un certo senso. In The cost of living il corpo diventa uno strumento per raccontare storie, quotidiane ma non comuni, di persone costrette ad affrontare il proprio allontanamento dal mondo: lo sguardo affonda dentro figure autentiche e fragili, scacciate ai margini per le loro differenze.
Come sempre nei suoi lavori, Newson lascia che emergano le verità più crudemente quotidiane, ovvero le normali e giornaliere costrizioni: ciò che siamo e quello che ci impongono di essere, pena l’esilio dal mondo. Lo spettacolo si trasforma così in un elogio dell’imperfezione, reale ed unico squarcio fra le omologazioni del mondo quotidiano, quelle che l’occhio dell’abitudine rende ormai impercettibili. C’è una verità fisica nel movimento, necessaria e provocatoria perché capace di destare, e Newson la cerca nell’umanità di chi non è più in grado di nascondere le proprie debolezze e di coloro che si ribellano al conformismo, e, come già era avvenuto in Enter Achilles, straordinario racconto sulla sessualità, non c’è posto qui per la facile comprensione o per il sentimento qualunquista.

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Lloyd Newson fonda il DV8 (acronimo per Dance and Video 8 ma che gioca con l'assonante "deviate") nel 1986 a Londra ed è stato il primo in patria a ribattezzare il proprio lavoro "teatro fisico". Compiendo uno sforzo molto complesso sui danzatori, teso a creare una relazione indissolubile fra movimento e significato, Newson li incoraggia a ricercare modi di muoversi personali ed unici, il loro "vocabolario del movimento". Quest’ultimo, infatti, per il coreografo, va articolato in un sistema espressivo massimamente integrato e ricco: «Cerchiamo un movimento che esprima il significato o l'idea che noi presentiamo istante per istante; se il movimento non riesce in questo compito, noi impieghiamo parole e canzoni per sostenerlo». Newson ha abbandonato la danza tradizionale poiché la considera mancante di specificità, di problematicità e di rigore al di là della tecnica. Il suo rifiuto dell'astrazione, l'approfondimento sul significato del movimento e l'articolata adesione alle più attuali problematiche sociali hanno radicalmente rovesciato i principi estetici e formali sui quali è fondata gran parte della danza moderna attuale. Il DV8 Physical Theatre lavora quindi sul rischio, esteticamente e filosoficamente, sull'abbattimento delle barriere fra danza, teatro e individuo e, soprattutto, sulla comunicazione di idee e sentimenti in modo chiaro e senza pretese.
Recensione tratta da http://www.facebook...._id=87484654262


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Allega file  DV8 Physical Theatre - The cost of living.zip   6.45K   59 Numero di downloads

Sottotitoli originali non ne esistevano quindi la gran parte l'ho tradotta ad orecchio, aiutandomi con una traduzione spagnola.
L'accento scozzese del protagonista, per quanto delizioso, non ha facilitato il compito... spero di non aver fatto troppe cavolate.


Messaggio modificato da creep il 31 December 2010 - 03:55 PM


#2 feder84

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Inviato 28 December 2010 - 08:35 AM

Sub uppati.

Grazie mille per la proposta.
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


Firmato: Seishi kijin
Sigillo: Shikyo kojin
Yugi Sanmai

#3 Cignoman

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Inviato 28 December 2010 - 12:28 PM

Grazie infinite!

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#4 Shimamura

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Inviato 28 December 2010 - 10:50 PM

Grazie Sazuke!

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#5 bowman

    Cameraman

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Inviato 19 January 2011 - 10:12 AM

Mi pare notevole, lo vedrň senz'altro grazie!!!
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...fredde luci parlano...






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