AMPIR
[Impero]
Regia, sceneggiatura: Aleksandr Sokurov
Soggetto: Sorry, Wrong Number di Lucille Fletcher
Fotografia: S. Sidorov Scenografia: S. Bolmant
Montaggio: Leda Semënova Suono: K. Kuzmin, Vladimir Persov
Interpreti: Alla Osipenko
Produzione: Lenfil'm Anno: 1987 Durata: 35', colore
Una ricca signora costretta a letto da una malattia comunica solamente con il telefono fino a quando non intercetta un assassino che interrompe le sue conversazioni...
Sokurov partendo dal radiodramma Sorry, Wrong Number di Lucille Fletcher abbandona la sua eroina in un soffocante ed elegante appartamento. Dallo stesso soggetto nel 1948 era stato tratto Il terrore corre sul filo con Barbara Stanwyck e Burt Lancaster.
La traviata di Verdi accosta per tutta la durata del film le vicende della protagonista a quelle di Violetta, fino alla loro comune tragica fine. Il film/corto venne realizzato come prova di diploma di uno studente di fotografia del VGIK, la scuola nazionale di cinema russa. Sokurov venne coinvolto come regista perché al tempo non aveva la possibilità, per motivi politici, di realizzare progetti in proprio. La protagonista è Alla Osipenko, grande prima ballerina russa, partner usuale di Nureyev e di Barishnikov. Artista che per la fierezza del carattere, la fragilità e la sfortuna, a detta dello stesso Sokurov, si può considerare come una sorta di Anna Magnani russa. E infatti vedendo il film viene subito alla mente l'Anna Magnani dell'episodio La Voce Umana nel film Amore di Rossellini.
"Una volta venne da me un assistente del direttore della fotografia che aveva già lavorato per un mio film, Sergej Sidorov, che frequentava il corso di fotografia del Vgik e mi chiese se potevo aiutarlo a fare un lavoro per il suo corso di studi. Accettai e gli proposi di girare un film basato su quella commedia; soldi non ce ne erano affatto, il laboratorio metteva solo a disposizione della pellicola. La Lenfil'm gli accordò, in quanto studente della scuola pubblica, la possibilità di lavorare nei suoi Studi; trovammo uno scenografo, un giovane pittore che si dichiarò anche lui disponibile a dipingere le scene gratuitamente, utilizzandone alcune già impiegate che si trovavano in studio e che lui ridipinse. Chiesi anche di costruire un letto con baldacchino; portammo vari oggetti dalle varie abitazioni, io portai un mio apparecchio radiofonico; anche i tecnici della luce offrirono la loro disponibilità per puro spirito di solidarietà, e in tre giorni finimmo di girare.[...]Così facemmo quel film, lui lo mostrò all'Istituto ed ebbe il massimo dei voti. Nessuno si preoccupò neppure di chiedere chi fosse il regista." [da una intervista di Sokurov]
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Messaggio modificato da JulesJT il 20 December 2014 - 06:53 PM
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