Titolo originale: Na Srebrnym Globie
Genere: Drammatico, Fantascienza
Paese e anno: Polonia 1977/1987
Durata: 166 '
Regia: Andrzej Zulawski
"Blandire la maggioranza è l'imperativo del Pianeta Cinema. Per quanto mi riguarda, non faccio concessioni agli spettatori, queste vittime della vita che pensano che ogni pellicola venga prodotta esclusivamente per il loro piacere, e che non sanno nulla della loro stessa esistenza". (Andrzej Zulawski)
Film di fantascienza criptico e visionario, tratto dal romanzo "The Lunar Trilogy" scritto tra il 1901 e il 1911 dallo zio del regista, Jerzy Zulawski. Quella arrivata a noi è una versione mutilata e abbastanza confusa, priva di ben 1/5 di pellicola, parte non completata nel 1978, quando il Ministero polacco della Cultura per (imbarazzanti) ragioni politiche impose la sospensione delle riprese e la distruzione completa di bobine, scenografie e costumi. La versione reperibile sul mercato estero è quella a cui Zulawski ha messo mano nel 1987, presentata a Cannes l'anno seguente, utilizzando i brandelli di prellicola salvati dal rogo e portati clandestinamente in salvo all'estero. In tale versione le scene mancanti sono state sostituite dalla loro descrizione verbale ad opera dello stesso regista, montata su insulse immagini riprese dalle strade di una cittadina polacca degli anni Ottanta. Il film è disseminato di fitti dialoghi metaforici incentrati su questioni filosofiche, parabole religiose e problematiche esistenziali di difficile comprensione anche nei sottotitoli in inglese (proprio per questo sarebbe auspicabile la pubblicazione di una sua versione con sottotitoli in italiano).
Ma l'insicurezza e l'instabilità della personalità di Marek causeranno il suo crollo psichico, che porterà la tribù a smascherarlo per poi lapidarlo e crocifiggerlo, in una scena di inquietante e indimenticabile violenza, che dimostra come la tanto agognata Nuova Civiltà non sia altro che un inferno dominato dall'anarchia e dalla follia. Il terzo scenario è incentrato sulla vita di un ragazzo in una base spaziale della Terra, forse lo stesso Marek da giovane. Questo spezzone evidenzia le similitudini tra le barbarie del nostro pianeta e quelle del Silver Globe ed è accompagnato da una straniante colonna sonora rock. Il modo di fare cinema di Zulawski vuole affacciarsi sull'orlo dell'abisso di sofferenza dell'anima umana e tutto questo crea malessere e disagio nello spettatore, praticamente messo a nudo dalle aggressive situazioni inscenate nelle sue pellicole. Il suo è un cinema faticoso da guardare, apparentemente assurdo e delirante, spesso doloroso e talora insostenibile, ma mai gratuito. Passare attraverso una sua pellicola è come rischiare la vita, provoca un'emozione scuotente, forse che non si vuole più ripetere, ma che rimane eternamente incastonata nella memoria. Questo film si distingue per molti elementi, in primo luogo per alcune memorabili sequenze post-apocalittiche, poi per la penetrante recitazione teatrale debitrice del teatro di Grotowski, per il viscerale rapporto che instaura tra immagine filmica e spettatore, per gli stupefacenti e inventivi costumi di scena, per gli enigmatici alieni Shernes (bizzarro incrocio tra angeli e demoni) e per la straordinaria padronanza nell'uso della telecamera, capace di dare vita a movimenti di macchina, angoli di ripresa e carrellate nervose, degne dei più grandi maestri della Settima Arte. Peccato non poter vedere la versione integrale di questo radicale ufo di celluloide, incentrato sul fondamentale e sempre centrale tema della libertà.
(fonte: http://scaglie.blogspot.it)
Traduzione: Flugel (Vojna)
Revisione, timing e QC: Kiny0
SOTTOTITOLI
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Messaggio modificato da Kiny0 il 01 February 2021 - 12:12 AM