polpa, il Feb 11 2006, 10:28 AM, ha scritto:
Perciò, non è tanto il film su Katrina che mi preoccupa, ma il fatto che abbia firmato un contratto per 3 film con la Universal. Il che significa, in sostanza, girare quello che gli dicono loro.
A me andavva benissimo che WKW continuasse a girare "lo stesso film", cosa che, per me, non ha mai fatto.
Polpa, posso capire i tuoi dubbi. Anch'io ho espresso le mie perplessità su come Wong Kar-wai riuscirà a mantenere la sua indipendenza di autore una volta entrato nel giro degli Studios.
Dare però per certo che il regista girerà "quello che gli dicono loro" o che rinuncerà al suo status di autore indipendente non mi sembra giusto per due motivi: primo perchè la sceneggiatura del film sarà scritta dallo stesso regista (e questo è già un chiaro segnale di piena paternità del progetto da parte del cineasta asiatico; di solito gli studios inclini all'essere invasivi, per avere l'assoluta supervisione in fase di scrittura e quindi influire sulla natura del progetto, preferiscono affidare regia e sceneggiatura a due persone diverse), secondo perchè non conosciamo i termini dell'accordo (non dimentichiamo la famosa clausola del final cut, grazie alla quale i registi hanno la possibilità di decidere il montaggio del film - fase decisiva della lavorazione -, cosa che spesso viene negata proprio quando i produttori sentono il bisogno di manipolare a proprio piacimento il risultato dell'opera).
Sui registi che finiti ad Hollywood si sono snaturati, hai perfettamente ragione. Aggiungerei all'elenco Tsui Hark e Takashi Shimizu. Il loro fallimento è però da additare alle scelte che hanno compiuto, non erano certo degli sprovveduti quando si sono visti proporre film come Windtalkers, Ring 2, The Grudge etc...Credo quindi che, in preda alla scalata al successo, abbiamo peccato di arrivismo senza calcolare le conseguenze. Non è detto che la personalità di Wong Kar-wai sia sulla stessa lunghezza d'onda.
Messaggio modificato da François Truffaut il 11 February 2006 - 03:29 PM