ODD OBSESSION
aka The Key / La chiave / L'étrange obsession / La llave
Titolo originale: “Kagi” 鍵
Nazionalità: Giappone
Anno: 1959
Regia: Kon Ichikawa
Durata: 106'
Genere: Drammatico
Sceneggiatura: Natto Wada, Keiji Hasebe, Kon Ichikawa
Cast artistico: Kyô Machiko, Nakamura Ganjiro, Nakadai Tatsuya, Kano Junko
Premi e riconoscimenti:
1960, Blue Ribbon Awards come Miglior Regista
1960, Cannes Film Festival come Premio della Giuria
1960, Golden Globes (USA) come Miglior Film Straniero
1960, Kinema Junpo Awards come Migliore Sceneggiatura
Trama:
L'anziano rinomato antiquario Kenmochi (Ganjiro Nakamura) non riesce ad accettare la perdita della virilità dovuta all'età avanzata, scoprendo che l'unico antidoto che gli permette di tornare giovane è la gelosia nei confronti della bella moglie Ikuko (Machiko Kyô). Spinto da questo desiderio di ritrovata virilità, sarà lui stesso a creare situazioni ambigue tra la moglie e il giovane assistente del dottore che lo ha in cura, Kimura, (Tatsuya Nakadai) fidanzato della figlia Toshiko (Junko Kano).
Tratto dal romanzo “La chiave” dell'acclamato autore Jun'ichiro Tanizaki, la storia, qui narrata dalla mano dello sceneggiatrice Natto Wada e girata dal grande Kon Ichikawa (“L'arpa Birmana”; “Fires on the plain”), differisce dalla storia originale, soprattutto in narrazione. Nel libro infatti le vicende della famiglia e dei pensieri dei coniugi Kenmochi si rivelano attraverso i loro diari, mentre nel film i loro intenti non sono conosciuti e sta agli spettatori interpretarli. Inoltre “la chiave” da cui poi prende il titolo stesso non ha un vero simbolismo come nel romanzo, tant'è che compare solo una volta. L'erotismo del film non è implicito, mai ostentato. Non ci sono scene veramente spinte, ma le immagini lasciano intendere molto e, in occasione dell'uscita il film suscitò scalpore per la sua audacia. Ad esempio nella scena delle fotografie queste non vengono mai mostrate alla telecamera ma che lo spettatore, attraverso le espressioni dei personaggi, scopre cosa vi è rappresentato.
Il regista, subito dopo aver presentato i personaggi, comincia a farli agire mostrando i loro veri intenti, benchè questi appariranno veramente chiari soltanto alla fine, quando ormai le carte saranno scoperte essi infatti si riveleranno ognuno per la loro vera natura “malata”, ognuno agirà mosso unicamente dai propri desideri fino a perdere la ragione, rendendo secondaria anche la morte. Un ritratto di una famiglia borghese giapponese con tutte le sue contraddizioni che epiloga in un finale tragico, lasciandoci un amaro sorriso per la sua assurdità. Ambientato principalmente nella casa dei Kenmochi, i colori sono spenti e scuri come ad evidenziare l'atmosfera e gli stati d'animo dei protagonisti.
Machiko Kyô, che qui interpreta l'enigmatica e devota moglie Ikuko, la conosciamo già per aver girato nelle pellicole di Kenji Mizoguchi come “Ugetsu Monogatari”, “Akasen Chitai” e per la sua partecipazione a “Rashomon” di Akira Kurosawa: degna di nota la sua interpretazione, insieme a quella del giovane assistente Kimura interpretato dal giovane Tatsuya Nakadai, conosciuto per aver recitato in capolavori di Akira Kurosawa tra cui ricordiamo “Ran”, “Kagemusha - l'ombra del guerriero” e “La sfida del samurai”.
Nel 1983 Tinto Brass trasse spunto dal libro di Jun'ichiro Tanizaki per girare la sua versione di “La Chiave” ambientato a Venezia con Stefania Sandrelli.
Nella foto: Natto Wada (a sinistra) Jun'ichiro Tanizaki (al centro) e Kon Ichikawa (a destra)
Nota Bene: Per correttezza voglio avvisare che i sottotitoli su cui mi sono basata per tradurre, (ne ho avuto conferma leggendo in giro nel web) sono spesso incongruenti con le scene, mancano di battute e stravolgono a volte le frasi. Come qualcuno già sa, ho fatto del mio meglio per sistemare, ma laddove non sono riuscita a tradurre dall'originale mi sono basata su quelli in inglese. Detto ciò, vorrei dire che nella versione originale del film sebbene si parli di cose imbarazzanti non ci sono giri di parole, e questo l'ho chiaramente percepito traducendo, come ad esempio nella scena iniziale nello studio medico, per la questione delle iniezioni molto probabilmente viene spiegato chiaro e tondo perché viene suggerito all'antiquario Kenmochi di smettere di farle, mentre i sottotitoli inglesi lasciano tutto nel vago.
VERSIONE: 1,35
OddObsession.Kagi.Ichikawa.1959.AsianWorld.zip 27.38K
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[ Nota di Cignoman: se non si fosse capito, la recensione è di Picchi, onore al merito, io mi sono limitato a postarla e curare l'impaginazione ]
Messaggio modificato da Cignoman il 28 October 2010 - 10:39 AM