Paradise: Faith
(Paradies: Glaube)
Paese: Austria
Anno: 2012
Durata: 113 min.
Regia: Ulrich Seidl
Cast: Maria Hofstätter, Nabil Saleh, Natalya Baranova
Traduzione sottotitoli: GraziaSS
Progetto la trilogia del "Paradiso" di Ulrich Seidl
a cura di Re Nah Toh, GraziaSS, fabiojappo
Trama. La radiologa austriaca Anna Maria (sorella di Teresa, la protagonista del primo capitolo della trilogia) dedica le sue ferie lavorative alla sua missione di fede: girare nei bassifondi viennesi con una statua della Madonna per portare, casa per casa, la benedizione della vergine oltre che il conforto fisico e mentale per affrontare le avversità della vita. Ma mentre prega e si prefissa, insieme al suo gruppo religioso, di riportare l'Austria peccatrice sulla retta via, ricompare dopo due anni il marito musulmano divenuto paraplegico in seguito ad un incidente. Per la donna, che aveva trovato equilibrio e conforto grazie al suo amore e alla sottomissione a Gesù, è una prova durissima da affrontare. Specialmente quando il marito chiederà di adempiere i doveri coniugali. Riuscirà la fede a farle superare questa prova?
Recensione di Re Nah Toh
Il secondo capitolo della trilogia del "Paradiso" dell'austriaco Ulrich Seidl si apre con quella che sembra una preghiera e che potrebbe essere, oltre che una dichiarazione d'intenti, un primo raccordo con il precedente film dove la protagonista è la sorella di Anna Maria che cerca l'amore attraverso il sesso esotico del turismo sessuale: "Caro Gesù, tante persone sono ossessionate dal sesso... liberale dall'inferno e dalle loro bramosie". Il corpo dell'eccellente e seidliana Maria Hofstätter si prostra e si flagella davanti ai nostri occhi e davanti ad un crocifisso di legno in una squallida stanza e noi spettatori iniziamo a renderci conto sempre di più che le torture corporali che la donna si infligge non sono tanto un sacrificio come lei annuncia, ma una vera e propria punizione tendente ad inibire i suoi impulsi sessuali. Per questo motivo più che un atto di fede pare un tentativo grottesco di cambiare pagina in maniera repentina, di creare una barriera che si dimostrerà molto più fragile di quanto le sue azioni fisiche lascino presagire. Bellissima e simbolica la scena (o meglio il quadro) dove lei cerca di ripararsi sotto il tettuccio della fermata dell'autobus, mentre pioggia e vento prendono il sopravvento e lei, lasciata sola, sarà costretta a correre verso casa sotto le intemperie. In questo schema piuttosto classico, e forse a volte eccessivamente schematico, si inserisce il conflitto rappresentato dall'inaspettato ritorno del marito musulmano (forse un altro paradosso schematico) che rompe il presunto idillio fanatico-amoroso e morboso che si era creato tra Anna Maria e Gesù Cristo attraverso i suoi simulacri e porta la protagonista pian piano a prendere coscienza che, quella che all'inizio sembrava una prova da superare voluta dal Signore, altro non era che la consapevolezza che i suoi impulsi erano solo latenti (ma si vedeva anche dal suo turbamento dopo aver assistito a un'orgia nel parco). Le polemiche per le scene troppo "forti" e offensive nate dopo la visione del film alla Mostra del Cinema Venezia 2012 non hanno influenzato il giudizio sul film che ha vinto il Gran premio della giuria. Infine un elogio al solito Ed Lachman direttore della fotografia che riesce insieme al regista a creare, in una serie infinita di meravigliosi piani fissi, una inusuale e raccapricciante soggettiva dei devoti che pregano guardando verso la camera e una ripresa estenuante "camera a mano" dove Anna Maria ha una collutazione con una giovane peccatrice russa che vorrebbe bere alcol e poco le importa della volontà della vergine Maria.
SOTTOTITOLI
(versioni 800 - BluRay)
Paradise.Faith.AsianWorld.zip 18.26K
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Gli altri due capitoli della trilogia
Paradise: Love
Paradise: Hope
Messaggio modificato da fabiojappo il 30 November 2013 - 01:41 PM