Mekong Hotel
Titolo: Mekong Hotel
Produzione: Thailandia-UK, 2012
Genere: Drammatico, Documentario
Durata: 61'
Diretto da Apichatpong Weerasethakul
Prodotto da Brendan Colthurst, Bryan Carmel
Cast: Jenjira Pongpas, Maiyatan Techaparn, Sakda Kaewbuadee,
Apichatpong Weerasethakul, Chai Bhatana, Chatchai Suban
Commento di togg
Cinema abitato sempre più da fantasmi, presenze (non)umane che sfuggono alla definizione retinica e si ripresentano sotto forme mutevoli. Intelligente innesto di lavorio personale, finzione scenica, pretese documentaristiche nel contesto locale che ad Apichatpong è proprio. Racconto politico e sociale da cui emergono storie di vita sempre pronte a rilanciarsi nella potenza di una metafisica i cui confini sono stati esplorati in tutta la filmografia del nostro.
Un gran bel film. Ma adesso vogliamo un lungometraggio come si deve.
"Un hotel situato sulle rive del fiume Mekong che separa la Thailandia dal Laos. Qui il regista Apichatpong aveva cercato di realizzare un film la cui lavorazione si era però interrotta (Ecstasy Garden, n.d.r.). Ora ci ritorna per raccontare di una madre vampiro, di sua figlia e di due giovani amanti. Nella tradizione del nord-est thailandese sono presenti i Pob, dei fantasmi che infettano gli esseri umani trasformandoli in esseri che si nutrono di carne cruda e di sangue. Il regista che ha vinto la Palma d'oro al Festival di Cannes del 2010 con il film Loong Boonmee raleuk chat (Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti), affronta questo tema per continuare la sua sperimentazione stilistica che implica una costante interpolazione tra reale e immaginario. Qui a fare da ancoraggio alla realtà sono le inondazioni che avevano colpito la zona prima delle riprese e che hanno visto il governo intervenire con ritardo e, soprattutto, il fiume al quale viene dedicata, non casualmente, la lunghissima inquadratura finale. La riva di fronte è quella del Laos che è divenuto, dopo la guerra civile che lo ha tormentato, un Paese chiuso. Il ponte che prima collegava due popoli e che si vede sullo sfondo ora, per assurdo, li separa e alimenta le reciproche diffidenze. Non resta allora che guardare a distanza quel territorio così vicino, ma al contempo così lontano, per poi rifugiarsi in una storia semplice e misteriosa accompagnata dalla melodia ciclica di un chitarrista. Tutto questo conservando però un rigore stilistico che fa di questo regista un ricercatore non occasionale di nuovi percorsi visivi che non dimentica, al contempo, di sollevare interrogativi sul futuro della propria nazione."
da mymovies.it
versione 858 (V1) e (V2)
Traduzione: togg
Revisione: Kiny0
Messaggio modificato da Kiny0 il 01 October 2013 - 04:56 PM