Genere: Drammatico, Sentimentale
Paese e anno: Portogallo, 2012
Regia: Miguel Gomes
Sceneggiatura: Miguel Gomes, Mariana Ricardo
Premio Alfred Bauer al Festival di Berlino
Traduzione: GraziaSS
Agente: Re Nah Toh
Revisione: fabiojappo
Resync: JulesJT
Trama. Pilar è una donna solitaria, una buona samaritana che aiuta sempre gli altri. La sua vicina di casa Aurora, una signora anziana che sperpera i suoi ultimi soldi giocando al casinò e che è accudita dalla domestica Santa, è ormai in fin di vita e Pilar decide di esaudire il suo ultimo desiderio, mettendosi alla ricerca di un uomo, Gian Luca Ventura, che la donna aveva conosciuto da giovane...
Recensione di Enrico Azzano dalla rivista Cineclandestino.it
[...] Un film evocativo, cinefilo, estremamente elegante ma anche passionale. Un film sul tempo passato, sui rimpianti e sui ricordi: girando in bianco e nero e nella seconda parte della pellicola in 16mm, rinunciando ai dialoghi, il regista portoghese riesce a mettere in scena la memoria, quella sorta di flusso non esattamente definito di ricordi frammentari, a volte vaghi, ovattati. Tabu intreccia vari piani narrativi: la prima parte ai giorni nostri, compassata e minimalista, quindi il tumultuoso flashback in Africa, avventuroso e melodrammatico, tra canzoni d'epoca, una romantica innocenza e dei riferimenti storici e politici che hanno una connotazione vaga, rappresentativa del colonialismo portoghese piuttosto che di un preciso luogo e tempo.
Un'operazione sulla carta assai rischiosa, con l'onnipresente voice over, i rimandi cinefili, il formato 1.37:1 e quella malinconia di fondo, densa di ironia, che con il bianco e nero si sarebbe potuta trasformare in un boomerang: ma la scrittura di Gomes e di Mariana Ricardo (A Espada e a Rosa), dopo l'ipnotico incipit e la prima parte assai trattenuta, si rivela emotivamente coinvolgente, capace di passare da un dramma quasi da camera a un turbinio di passioni, cadenzate da una colonna sonora essenziale ma assai indovinata – citiamo almeno la trascinante Tú serás mi baby, cover spagnola di Be My Baby, canzone che da sola riesce a evocare un tempo oramai lontano.
Tabu è un omaggio al cinema di Murnau e più in generale alla magia della Settima Arte, alle sue infinite possibilità espressive e narrative, alla libertà creativa: un film complesso, metacinematografico, ambizioso, eppure lieve e godibile, che sembra una ricostruzione storica fedele, ma che inventa quasi tutto, creando illusioni quasi tangibili. Gomes utilizza in modo magistrale le ellissi narrative, con una prima parte scandita dal passare dei giorni e la seconda dai mesi: dal Paradiso Perdido (la prima parte) al Paradiso (la seconda parte), il viaggio a ritroso nel tempo porta con sé un radicale cambio linguistico. Un altro film, un'altra storia, che sembra la summa di tutte le storie d'amore del cinema degli anni Trenta, con la sua ambientazione esotica e la predominante componente avventurosa: la giovane Aurora, così diversa da quella oramai morente, e il bellimbusto Gianluca Ventura emergono da un tempo che è veramente passato e che mai tornerà. Tabu guarda malinconicamente indietro, a un Portogallo che vive solo nei ricordi di persone che presto non ci saranno più, come sono poche le tracce che restano del formato utilizzato, del muto (La seconda parte del film è priva di dialoghi, ma è presente la voce narrante. Non un film muto, ma un chiaro omaggio a quel cinema), della pellicola in 16mm (e presto dei 35mm), del bianco e nero. Perfetta la scelta dei due giovani protagonisti, Ana Moreira (Aurora) e Carloto Cotta (Gianluca Ventura). Indimenticabile il coccodrillo malinconico.
SOTTOTITOLI
(versione Ganool 800)
Tabu.AsianWorld.zip 27.84K 218 Numero di downloads
N.B. Ci sono due brevi e semplici dialoghi in inglese. Non erano presenti i sottotitoli nella versione utilizzata e non li abbiamo aggiunti perché si capisce facilmente.
Messaggio modificato da Shimamura il 24 August 2013 - 08:52 AM