26 risposte a questa discussione

[ziadada]

AsianPat, il Sep 14 2008, 11:26 PM, ha scritto:

Domanda: [SPOILER]mi sono perso con il gioco delle 3 carte con le pistole nel finale... cosa voleva fare alla fine? incolpare bun o scagionarlo? e Chin Wai? Cosa rappresenta la personalità della donna dietro Ho alla fine? E come mai To rappresenta sempre con delle donne il lato machiavellico delle persone?

In attesa che risponda qualcuno di quelli che sanno, ti dico come la vedo io :
[SPOILER]La fine ci vuole mostrare la circolarità della storia: Ho sta ripercorrendo la parabola già percorsa da Chi-Wan, PAURA-COLPA-MISTIFICAZIONE DELLA REALTA'-DISINTEGRAZIONE DELLA PERSONALITA'. Per questo la nuova personalità che compare alla fine (la donna) è mostrata così fortemente somigliante alla corrispondente personalità manipolatrice di Chi-Wan. Per lo stesso motivo gli scenari che Ho crea manipolando la scena del delitto diventano da plausibili sempre più barocchi fin ad insensati, mostrando la sua crescente perdita di contatto con la realtà e di capacità di integrare... tutto ovviamente IMHO
Perchè le personalità machiavelliche sono delle donne? Se la domanda riguarda in generale il cinema di To, allora non lo so perchè non ho visto altro . Nello specifico di questo film, io direi: tutte le personalità sono chiaramente degli stereotipi; le due donne/personalità machiavelliche sono donne in tailleur, stereotipi di donne che lavorano, di donne di successo, di donne che si fanno largo in un mondo di uomini... ergo, delle strateghe. Oppure To è misogino

Messaggio modificato da ziadada il 15 September 2008 - 10:53 AM

[polpa]

@Asian Pat: non sei il solo, anch'io all'inizio avevo un po' sottovalutato il caro Johnnie. Ora lo apprezzo vivamente, anche se mi mancano ancora diversi suoi film da vedere, tra cui questo.

[nicolacassa]

Ecco perchè da quando sono stato al FEFF10 io amo Kelly Lin!!

[paolone_fr]

SPOILERSSSSS

...allora, appena finita la sparatoria finale, nell'oridne:

1) Ho recupera la sua pistola da Bun
2) Mette la pistola di Chi-Wai (che aveva l'Indiano) in mano a Bun
3) Mette quella di Wong (in mano a Chi-Wai) in mano all'indiano

...e così si chiude un cerchietto, con Chi-Wai vittima, Bun impazzito e Wong ucciso dall'indiano.

...poi però ci ripensa, e:

4) Sposta la pistola di Wong dall'Indiano a Bun
5) Sposta la pistola di Chi-Wai da Bun a Chi-Wai
(così tira nella vicenda Bun sin dall'inizio, e Chi-Wai è sempre pulito)
...

6) poi la riprende a Chi-Wai e la mette all'Indiano
(e qua Chi-Wai incomincia ad essere un po' più nella merda)

...ma poi la scena va avanti, anche se non sullo schermo...

...visto e rivisto rimango dell'opinione che più che una situazione precisa architettata, la scena finale vada a rappresentare lo stato di confusione della mente di Ho, che ha subito un colpo non indifferente durante quella notte.


...e poi sì, a To non piacciono particolarmente le donne.

[kunihiko]

Rivisto a freddo, mi sono accorto che ancora non l'avevo commentato.

Questo è forse il film più cupo del regista, un delirante viaggio nel torbido del'animo umano, in una dimensione che To non aveva ancora esplorato, si sviluppa in un'indagine che si svolge più nella mente di Bun, (un Lau Ching Wan enorme,forse la sua miglior prova attoriale.) che nella realtà oggettiva, la moltiplicità delle ambiguità umane è l'asse portante del film, che il regista mostra attraverso una narrazione spiazzante , spesso delirante, un noir sciamanico, per un To che non conosce limiti al proprio estro.

[Mr. Noodles]

Film presentato a Venezia, mai arrivato nelle sale italiane (ma và?), è uno dei lavori più ambiziosi, meno capiti (e anche meno perfetti, via) di Johnnie To, coadiuvato dal sodale Wai Kai-fai (anche sceneggiatore). Se l'anno prima, con "Exiled", il maestro di Hong Kong si era cimentato con l'action-noir per ristrutturarlo ancora una volta - genere, per altro, da lui stesso ricodificato con il capo d'opera "The Mission" - in "Sun Taam" si viviseziona la più classica delle figure del cinema poliziesco: il detective; o, per ricollegarci alla trama del film, la si aggiorna agli schizofrenici ritmi del terzo millennio. Inoltre, quasi a rispondere alle critiche che volevano To chiuso fra le quattro mura del genere gangsteristico, l'aggiornamento della suddetta figura avviene sfociando nel paranormale (niente di grave: il protagonista vede le reali personalità della gente). Oltre a questo non trascurabile particolare, il detective Bun è anche schizofrenico e si è creato l'immagine di una donna per sopperire all'abbandono della moglie.
In questo labirinto di controfigure (Chi-Wai ha addirittura sette personalità) sublimato dalla mirabolante sequenza finale - un massacro preventivato, sdoppiato e moltiplicato in una sala degli specchi - quello che conta non è naturalmente l'indagine in sè, ma l'investigazione antropologica, riflessa dalla cupezza delle ambientazioni notturne (lo spazio-Hong Kong non di vede mai davvero, al contrario di quello che succedeva in "PTU" o in "Throw down") e da un pessimismo sempre più stringente.
Finale schizoide e schizzato, quasi pulp e certamente nero, dove tutti mostreranno la loro reale essenza (personalità, pardon), anche il pazzo detective, l'unico a rimanere se stesso, fedele alle sue visioni e alle sue paranoie, fino alle estreme conseguenze.

[elgrembiulon]

film scuro ma non cupo, a partire dallo splendido protagonista pazzo-medium-veggente ed il suo alter-ego Chi Wan. Girato ad altissimi livelli, come ormai ci ha abituato To, con un meraviglioso finale da noir. Bello bello.

grazie paolo


p.s. visto solo perchè spinto da un rompipalle a guardare qualche film asiatico ogni tanto

[battleroyale]

Un ottimo To. dopo l'incipit (l'orecchio) straordinario, sembra calare, ma poi arrivano idee splendide (la sepoltura) e un finale meraviglioso, tra le più belle sparatorie del cinema. Interessante, cinico, ambiguo. Un ottimo film.
Ottima traduzione del paolò. Grazie mille , ovviamente alla fine non è uscito.

[fabiojappo]

Sta per uscire il dvd grazie alla Ripley. Abbiamo dunque tolto i sottotitoli.

Grazie a paolone per la traduzione che ci ha permesso di vedere il film (a mio avviso uno dei migliori del regista) con sottotitoli in italiano già cinque anni fa.