Bubba ho-tep Limited.Diamond
"Don't Fuck with the King!!!"
Bubba ho-tep
Regia e sceneggiatura: Don Coscarelli
soggetto: racconto di Joe R. Lansdale.
fotografia: Adam Janeiro.
montaggio: Scott J. Gill, Donald Mine.
musica: Brian Tyler.
produzione: Silver Sphere.
Usa, 2002, col, 92'
cast: Bruce Campbell (Elvis), Ossie Davis (Jack),
Ella Joyce (l'infermiera), Heidi Marnhout (Callie), Bob Ivy (Bubba Ho-tep)
Sito ufficiale
Film disponibile in DVD
Sembra un racconto di Lansdale. E infatti lo è. Ma sembra ancora di più un fumetto del suo allievo migliore, il Garth Ennis di un grandissimo ciclo di Hellblazer ("Rischiose abitudini"), ma soprattutto di Preacher: in questo film, come nel geniale e blasfemo fumetto, si fondono horror, western e religione. Solo che la religione presa per il culo qui non è il Cristianesimo (o quel che ne resta), bensì una assai più tenace e pervicace, per lo meno in certi stati del sud Usa: la religione di Elvis the Pelvis!
Ed è così che Don Coscarelli, uno dei più fallaci e trascurabili registi della horror new wave degli anni Ottanta (Phantasm? Ma per carità…) ci regala il suo film migliore, o forse il suo unico grande film (e chissà cosa sarebbe stato in mano al primo, ironicissimo Raimi, o a Tarantino, altro Lansdaliano). Una satira bonaria che inscena le gesta di Elvis (o di un suo sosia convinto di essere davvero il Re) ormai in ospizio, con un'anca guasta per i troppi movimenti pelvici (sul palco e fuori) che si trova a combattere contro una mummia egizia capitata non si sa come in Texas. Suo compagno d'avventure, un vecchio nero, con un pezzo di cervello mancante, al cui posto c'è un sacchetto di sabbia: è John Fitzgerald Kennedy, il presidente: anche lui è vivo e vegeto, dipinto di nero, e lasciato a marcire in quell'ospizio. E' alleandosi in questa lotta impari ma decisa contro la minaccia egizia che i due ritroveranno – forse – la propria perduta dignità.
La cosa più incredibile di Bubba ho-tep è che, dietro ai suoi ovvi risvolti umoristici e parodistici (ché di horror ce n'è davvero poco), contiene delle riflessioni serissime sul significato della gloria e della vanagloria, della vecchiaia e dei suoi rimpianti. Di come smettere di essere una leggenda per tornare ad essere uomini: un film Americano con la A maiuscola, in quanto riflette sul significato del Mito, del Sogno e di tutte quelle solite stronzate là che gli Oltreoceano si bevono sin dalla culla insieme al loro latte vitaminizzato. E noi appresso a loro.
Uno scoppiettante/malinconico film pop, con un Bruce Campbell superlativo, che da noi resterà probabilmente inedito, ma solo perché questa Religione (quella di King Elvis) è troppo autoctona per essere esportata.
Buona visione e… ehi, non fate gli stronzi con il Re.
Messaggio modificato da JulesJT il 17 December 2014 - 10:43 AM
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