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[RECE][SUB] Dans Ma Peau

Traduzione di Lexes, revisione di Akira, CBx, FO

15 risposte a questa discussione

#1 Akira

    Undertaker

  • Moderatore
  • 3594 Messaggi:
  • Sesso:

Inviato 01 April 2007 - 06:14 PM

Dans Ma Peau

iMBT

Immagine inserita

Titolo: Dans Ma Peau (trad. lett. : Nella Mia Pelle)
Paese: Francia
Anno: 2002
Regia: Marina De Van
Cast:
Marina de Van --> Esther
Laurent Lucas --> Vincent
Léa Drucker --> Sandrine
Durata: 93'
Genere: Drammatico


Immagine inserita

Sinossi:


Esther, una trentenne normale ed ambiziosa che spera d'essere assunta in un istituto di sondaggi. Ma una ferita ad una gamba ferma il suo entusiasmo professionale e sentimentale. Ben presto risucchiata da una pulsione autodistruttiva, Esther lotterà per salvare la propria carriere e soprattutto la propria relazione con Vincent.

Immagine inserita

Recensione:



Dans Ma Peau si confronta con l'inquietante estraneità di essere uniti a una carne: innumerevoli scene del film mostrano questo processo di allontanamento e al tempo stesso ritorno a sé che si realizza grazie alla ferita - ossia mediante il rovesciamento della pelle, il richiamo all'interiorità materializzata dal sangue o dal dolore.
Esther è una giovane che sembra perfettamente e felicemente integrata nella società, ha una buona situazione economica e vive con un uomo che ama. Ma un evento riapre probabilmente una ferita infantile, celando una fragilità di cui non conosciamo nulla: una sera, in occasione di una festa, mentre attraversa un cantiere si ferisce in modo serio a una gamba, ma se ne accorge soltanto in seguito. Questo inatteso confronto con la carne, e dunque con sé, la conduce improvvisamente fuori dagli schemi consueti. Esther sviluppa una passione per le proprie ferite: le riapre, se ne infligge di nuove e trova in tutto questo un motivo di conforto, che le impedisce di cadere preda di qualche oscuro eccesso. Il suo compagno, che tende eccessivamente alla normalità, non è in grado di comprendere la sua tranquilla deriva. Il mondo le sfugge, scivola via fuori da lei. Vivere non le basta più, Esther ha perso il senso del reale e cerca di sentirsi esistere - ma lo fa pagandone il prezzo. Ed ecco che la scopriamo personaggio borderline, sul filo del rasoio in una realtà che lentamente le sfugge e non le lascia altre risorse se non quel corpo cui si aggrappa disperatamente: intagliandolo, facendolo sanguinare, persino divorandolo. Quando perde i limiti del suo mondo li cerca sul proprio corpo, ledendosi la pelle e facendone colare il sangue. Esther abbandona il legame sociale, le riesce difficile instaurare una sia pur minima relazione con gli altri; rifugiatasi in una camera d'hotel dove celebra riti di sangue col proprio corpo, finisce col tagliarsi il viso - simbolico congedo del mondo che ormai esprime chiaramente la gravità del suo stato.

(David Le Breton, La Pelle e la Traccia)





Intervista con Marina De Van:



Intervista per Requiem, 12/12/2002

La prima volta che abbiamo visto Marina De Van come attrice, è stato in Regarde La Mer (1997), un medio-metraggio terrificante di François Ozon in cui interpretava una strana viaggiatrice che attaccava briga con una giovane donna abbandonata con il suo bambino. Quello che ignoravamo all'epoca, è che Marina era anche la regista di una serie di cortometraggi tra i quali Bien sous tous rapports (1996) dove assisteva ad una lezione di fellatio dai suoi genitori. L'abbiamo poi rivista in Sitcom (1998), il primo lungometraggio di Ozon, nei panni di una ninfomane paraplegica che amava mettersi delle corde attorno al collo e portare degli occhiali neri per provocare pietà nel suo piccolo compagno. In seguito, ha continuato la collaborazione assieme a François. Oggi, fa uscire Dans Ma Peau, il suo (veramente) bel primo lungometraggio, nel quale ha ricoperto tutti i ruoli (regia, sceneggiatura, recitazione) e bene.

Il titolo del film doveva essere Coupoures (Tagli, ndt). Perché alla fine Dans Ma Peau?

Coupoures era un titolo giusto, ma un po' austero, un po' freddo. Metteva un po' troppo l'accento sulle ferite ed aveva qualcosa di troppo ripugnante. Dans Ma Peau è un titolo che trovo più accogliente, più dolce, senza essere tuttavia bugiardo.

Da dove viene l'idea del film?

L'idea del film è venuta dall'interesse che ho per la sperimentazione del corpo e del rapporto che intratteniamo con esso, tutto ciò che riguarda il corpo, a ciò che può avere di strano. Il corpo è spesso mostrato come un oggetto di seduzione, come rappresentazione sociale, sottomesso alle mode o a degli obblighi culturali, sessiali... Io avevo voglia di affrontare il tema in modo più elementare: il corpo come materia. Quello che suggerisce una distanza tra noi ed il nostro corpo.

Voi siete sia attrice sia regista di questo primo film, conciliare i due ruoli è stato difficile?

Sicuramente. Comunque, non credo che reciterò più nei miei film. Non mi è piaciuto assumere due ruoli così importanti. Adoro recitare e spero di continuare. Ma se dovessi fare una cola cosa, sceglierei di girare piuttosto che scrivere o recitare. Non conto di scrivermi ancora dei ruoli, spero che altri cineasti ne lo proporranno...

La prospettiva di essere sola sullo schermo per così tanto tempo, particolarmente nelle ultime scene, non vi ha spaventata?

No. E a voi, vi ha spaventato? (ride). Il problema era invece all'inizio, nell'incarnazione di un personaggio. La gente si affezzionerà a me? Bisognava assolutamente che lo spettatore si attaccasse a me per essere commosso. Questo tipo di scommessa poteva riuscire o meno. Secondo me, non bisogna pensarci troppo altrimenti si diviene incapaci di recitare. L'azione porta queste scene di solitudine e definisce molto i personaggi in diversi momenti. E' questo che pervade una scena, ma non ho mai avuto l'impressione che il successo di questo tema fosse interamente sulle mie spalle. Volevo che l'azione fosse intensa e non avevo che un elemento di essa.

Cosa via appassiona di più nella regia?

Sono affascinata dal montaggio. Adoro concepire un'organizzazione nello spazio. La composizione delle inquadrature per esempio mi interessa più che la scrittura dei dialoghi.

Quando vediamo i personaggi a cui avete dato vita in Regarde La Mer, Sitcom e quello di Dans Ma Peau, ci si può chiedere da dove viene il vostro gusto per i personaggi estremi

Non ho il gusto per i personaggi estremi. Capisco che lo si possa pensare perché, al momento, non ho interpretato che quelli. Ma non sono molto freddolosa e amo recitare bene, mascherarmi, fare il pagliaccio. Per questo, mi presto facilmente e spesso con piacere a tutti questi genere di ruoli. Quando sono delle cose improbabili o troppo lontane da me, lo trovo veramente buffo. Di colpo, questo favorisce la scelta di questo tipo di ruolo. Amo i personaggi estremi nel senso "accentuato" ma non trash...

Certi spettatori rischiano di trovare Dans Ma Peau trash...

Personalmente, non penso che il film sia trash. Secondo me, non è questo il trash. Nel trash, c'è l'idea di qualcosa di un po' grigio, sporco. Nel mio film, invece, è molto liscio, molto curato e l'immagine è epurata. L'azione è dura ma non trovo che sia trash

Siete la grande complice di François Ozon. Come vi siete incontrati?

Io entravo alla FEMIS (Scuola Nazionale Superiore dei Mestieri dell'Immagine e del Suono, ndt), lui ne era appena uscito. Ci siamo incontrati quando è venuto a vedere i film del secondo anno. C'era il mio cortometraggio Bien sous tous rapports che avevo girato e nel quale recitavo. Gli sono piaciuta come regista e come attrice. Quindi mi ha proposto il ruolo di Regarde la mer. E così si è sviluppata la nostra complicità. In seguito, abbiamo spesso lavorato assieme in modo differente: ci sno stati questi due ruoli (Regarde la mer & Sitcom) poi il lavoro sulle sceneggiature (su Sous le Sable e Huit Femmes). E' un regista che amo molto, che stimo e con cui amo molto lavorare.

Il film è stato presentato all'ultimo festival di San Sebastian. Com'è stato accolto?

Il film ha fatto molto parlare di sé [NDR: ha creato un piccolo scandalo a causa delle scene di cannibalismo e di mutilazione]. Alla fine, è stato accolto molto positivamente. La gente era molto attenta al film, interessata, toccata e ben disposta. Non c'è stato né rifiuto nè aggressività. Al momento dei dibattiti, le domande erano spesso molto interessanti.

Vostro fratello Adrien con cui avete già recitato in Sitcom, fa un'apparizione in Dans Ma Peau. Pensate di fare altro con lui in futuro?

Mi piacerebbe molto metterlo in scena. Ma, per i cortometraggi e i lungometraggi, i personaggi maschili sono troppo vecchi. E' un attore che ha molto talento, qualcuno di molto piacevole con cui ho una grande complicità sia personale che intelletuale

(Intervista: Romain Le Vern)




SOTTOTITOLI
Allega file  Dans.Ma.Peau.ITA.Lexes.revisionata.zip   20.54K   566 Numero di downloads

.:Buona Visione:.






Messaggio modificato da JulesJT il 20 December 2014 - 08:45 PM
Riordino RECE


#2 Dan

    It’s Suntory Time!

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Inviato 01 April 2007 - 06:34 PM

thank you so much :em31:

#3 lexes

    Muflone

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Inviato 01 April 2007 - 07:02 PM

Amo molto questo film e l'ho rivisto più volte.
Spero apprezzerete.
:em31:
Ovviamente un grosso grazie ad Akira! Il film avevo finito di tradurlo tempo fa ma ero molto incerto sul risultato a causa dei sottotitoli inglesi.
Non ho visto la versione revisionata qui presente per mancanza di tempo però Akira conosce il francese quindi... viva lui :*

#4 atalante

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Inviato 01 April 2007 - 07:17 PM

Non mancherò, grazie 1000!!!!
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#5 mikeattacks

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Inviato 01 April 2007 - 10:31 PM

Grazie mille!
Lo volevo vedere questo film prima o poi.
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#6 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 02 April 2007 - 12:13 AM

Grazie Lexu (je l'hai fatta!!! XD) e grazie Akira. :em31:

#7 BOKE

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Inviato 02 April 2007 - 08:12 AM

Sembra interessante
:em31:
AsaNisiMasa

#8 icaro

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Inviato 02 April 2007 - 09:40 AM

Grazie mille! Lo proverò :em41:
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#9 _Benares_

    Soft Black Star

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Inviato 03 April 2007 - 10:13 PM

:em16: :em15: :em15:





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