Le contraddizioni e contrapposizioni mi hanno sempre affascinato, e il Giappone in questo non è secondo a nessuno.
PARTE PRIMA (TOKYO E KAMAKURA)
Pioggia, nebbia e 38 di febbre, prendo il treno direzione Malpensa in uno stato di alterazione psicofisica totale. Mi faccio rimbalzare fino al giusto veivolo e poi 12 lunghe ore di sofferenza e film terribili (ma a Virzì che gli hanno fatto?) .
Arrivato a Tokyo, sbrigo la burocrazia e finalmente arrivo a casa.
Un gioiellino immerso in un quartiere silenzioso, ma relativamente centrale (Appena a sud di Ikebukuro), dormo sul tatami con il futon per la prima volta , mi sdraio e tra le allucinazioni mi dico: "Ozu faceva le riprese proprio così".

Affrontati gli spettri della febbre mi alzo all'alba per raggiungere un amica a Kamakura, cittadina che ancora non avevo visitato, ma di cui avevo letto e visto molto. Mio compagno di viaggio in questo caso il suono della montagna (Yama no oto (山の音)) di Kawabata yasunari (川端 康成 ) , ambientato proprio tra Kamakura e Tokyo.
una delle tante tombe zen a Kamakura e una vista sul cimitero (Tōkei-ji東慶寺)


Oltre a splendidi templi (Buddismo zen, molto sobrio e composto) e cimiteri, tipici del periodo di Kamakura (鎌倉時代 Kamakura-jidai, 1185-1333) riesco a vedere una delle cose che più volevo vedere ovvero la tomba di Yasujirō Ozu (小津 安二郎 Ozu Yasujirō; Tokyo, 12 dicembre1903 – Tokyo, 12 dicembre1963)
(Nota* la tomba è in una zona privata del cimitero quindi per rispetto mi sono fermato solo qualche secondo, visto che l'accesso in teoria non sarebbe consentito)

Il mu (無) inciso sulla tomba, ovvero il non avere, la mancanza. Uno dei concetti fondamentali del buddismo zen.
Oltre ad Ozu, ho avuto la fortuna di assistere ad un matrimonio tradizionale nel tempio Shintoista forse più famoso di kamakura per la sua splendida vista sulla cittadina.
VIsta dal Santuario Tsurugaoka Hachiman (鶴岡八幡宮) costruito nel 1191. (scusate la pessima qualità)

Kamakura è una città che consiglio assolutamente di vedere, forse una giornata nemmeno basta perchè i templi sono molti e meritano di essere visti.
A kamakura inoltre ho anche scoperto la poetessa Akiko Yosano (与謝野 晶子 Yosano Akiko; Sakai, 7 dicembre 1878 – Tokyo, 29 maggio 1942)
Un Tanka di Akiko Yosano è citato anche in Yama no oto,
dove Shingo (il protagonista) sottolinea come la poetessa sbagliò poichè il Buddha della grande statua di kamakura è Amida e non il Sakyamuni.
nella versione italiana recita:
"Il Sakyamuni a Kamakura è un uomo di bell'aspetto anche se è il santo Buddha"
un altro tanka che ho trovato solo in inglese sul Buddha:
"Though a Buddha,
How handsome
This statue
Among
The summer foliage."
ho riportato questi due tanka, per la loro forza intrinseca,
una donna (nei primi del 900) che sposta l'accento sull'amore fisico e reale
anziché accontentarsi di un adorazione di tipo mistico.
Una poetessa di cui voglio leggere ancora molto e che consiglio a tutti.
Perdonatemi per il fritto misto, ma nella mia testa tutto si collegava abbastanza linearmente, spero possiate apprezzare questa prima parte e nel caso continuerò facendo altre 2 piccole parti parlando ancora di Tokyo, Osaka ed Hiroshima.