Better Days
少年的你
Scheda Tecnica
- Titolo: Better days
- Titolo (originale): Shao nian de ni ( 少年的你 )
- Regista: Derek Tsang
- Scritto da: Yuexi Jiu, Wing-Sum Lam
- Prodotto da: Xu Yuezhen
- Genere: Drammatico, romantico, poliziesco
- Paese: Cina
- Lingua: Mandarino
- Durata: 2h 15min (135 min)
- Data di uscita: 25 Ottobre 2019
- Incasso totale stimato: 227.3 milioni di dollari
- Sito ufficiale: https://www.wellgous...lms/better-days
- Interpretato da:
- Dongyu Zhou ( Chen Nian )
- Jackson Yee ( Xiao Bei )
- Fang Yin ( Zheng Yi )
- Ye Zhou ( Wei Lai )
- Dongyu Zhou ( Chen Nian )
- Traduzione: SulFiloDeiRicordi
- Revisione: fabiojappo
Recensione
Con l'ufficio di censura cinese apparentemente in massima allerta, la notizia che ancora un altro attesissimo film di un regista acclamato a livello internazionale abbia visto rimandare la sua uscita per "motivazioni tecniche" non meraviglia. Il film di Derek Tsang "Better Days" (少年的你, Shàonián de Nǐ) era inizialmente in programmazione per la sezione riservata agli adolescenti (generation 14plus) del Festival del cinema di Berlino ma non è riuscito a partecipare, ufficialmente per motivi legati ai tempi di post-produzione, e la sua uscita venne posticipata a Giugno, sennonché appena tre giorni prima della nuova data di uscita nazionale programmata c'è stato un nuovo slittamento. Quando finalmente la pellicola è riuscita ad entrare nei multisala di vari paesi del mondo (in gran parte grazie alle sue giovani stelle), è chiaro che siano state fatte delle concessioni ma non si fatica a capire perché i censori potrebbero essersi innervositi visto che Tsang non ha timore di dipingere i suoi due protagonisti come bullizzati dalla propria società, vittime di una serie di mali sociali che affliggono la Cina moderna
Il film si apre con una breve sequenza con Chen Nian (Zhou Dongyu) da grande che insegna inglese in una piccola scuola di provincia, ma subito un flashback ci riporta al 2011 quando lei era una timida studentessa che studiava in una scuola di preparazione di primo livello mentre si prepara per il Gaokao, un'estenuante prova d'ingresso per l'università della durata di due giorni che si tiene annualmente in Cina. Nian spegne il resto del mondo e si seppellisce tra I libri, ma viene bruscamente risvegliata dalla sua dedizione quando una compagna di classe, Hu Xiaodie (Zhang Yifan), si getta dal tetto della scuola nel cortile sottostante. Volendo tenere le distanze ma sentendosi in qualche modo toccata, attrae su di sé le attenzioni sbagliate con un gesto di gentilezza quando copre il corpo di Xiaodie col suo giubbotto scolastico per sottrarla dallo sguardo crudele delle videocamere dei telefonini puntate sul suo corpo contorto.
Interrogata dalla polizia, Nian nega che lei e Xiaodie fossero amiche, rifiutando di rivelare qualsiasi informazione che potesse spiegare cosa la avesse portata a privarsi della propria vita. Nian, tuttavia, sa perfettamente perché lo ha fatto, infatti anche lei fa parte di un gruppetto di studenti terrorizzato da un trio di ragazze benestanti capitanato dalla sociopatica Wei Lai (Zhou Ye). Ora che Xiaodie è fuori dai giochi, Nian è la prima nel mirino. Insieme ad uno studente maschio che sembra far parte dei bullizzati, Nian era convinta che il bullismo fosse semplicemente qualcosa che dovesse sopportare fino a che avesse finito col Gaokao e fosse così diventata adulta, ma con il climax di violenza e la crudeltà che si sta sviluppando decide di provare a cercare aiuto dalle autorità.
Talune, tuttavia, sono ampiamente assenti. Nonostante vi siano prove concrete che Wei Lai e le sue amiche abbiamo perseguitato Xiaodie fino a condurla al gesto estremo, alle ragazze viene inflitto poco più che uno schiaffo sul polso e una sospensione da scuola mentre mantengono la possibilità di prendere parte al Gaokao senza ulteriori conseguenze perché dopotutto sono ancora giovani e hanno tutta la propria vita davanti. Cosa ancora più ironica è che viene fatto passare il messaggio che la vita non è giusta, ma il Gaokao sì, come se fosse un grande spianatore che dà le stesse opportunità a tutti piuttosto di avvantaggiare chi ha più soldi da investire. Wei Lai è una giovane che viene da una famiglia benestante che si sente di avere diritto al successo ed è risentita verso coloro che potrebbero eclissarla attraverso il solo loro talento, mentre è fermamente convinta che i soldi le diano il diritto di fare tutto quello che le pare. Wei rende la vita di Nian un inferno per affermare un potere che in realtà non ha, essendo essa stessa "bullizzata" a casa da un padre apparentemente insoddisfatto dai suoi scarsi risultati accademici.
I genitori, così come gli insegnanti ed I poliziotti, sono generalmente figure autoritarie distanti, che costringono i propri figli al successo accademico attraverso un mix di umiliazione e violenza. Nian è individuata per essere bullizzata parzialmente anche perché ha il contesto socioeconomico "sbagliato": è infatti figlia di una madre single che è attualmente in fuga dai creditori e vende al mercato nero prodotti cosmetici potenzialmente dannosi. Diversamente da altri genitori, la madre ampiamente assente di Nian incoraggia la figlia piuttosto di rimproverarla, ma è troppo distante per dare tanto in termini di supporto o protezione e piuttosto chiaramente vede il successo accademico della figlia come l'unica fonte della propria salvezza. Nian non può chiedere aiuto a sua madre, né può rivolgersi alla scuola, che ormai chiaramente si volta di spalle per sostenere quelli ricchi, né alla polizia che professa di non poter fare niente.
Forse è per questo che Nian finisce per rivolgersi ad una insolita fonte di protezione, il ragazzaccio Bei (Jackson Yee). Vittima egli stesso di "bullismo" essendo stato abbandonato da giovane dai propri genitori, Bei, un teppista di strada, nonostante sia grezzo ed imprevedibile promette di aiutarla, dicendosi disposto a farsi picchiare per questo (e molto di più) se dovesse servire. Trovando un legame nella propria tristezza comune, Bei capisce che Nian ha una sola possibilità e potrebbe riuscire a fuggire dalla miseria della povertà quando per sé non vede via di uscita.
Nian dice ai poliziotti che stanno indagando sulla morte di Xiaodie che non c'è spazio per l'amicizia tra gli studi per il Gaokao, ma lentamente si apre a Bei mentre inizia ad affrontare i suoi radicati sensi di colpa per la sua complicità all'oppressione sociale: grata che non fosse lei, aveva lasciato che Xiaodie soffrisse. Nel frattempo, un'altra studentessa, consapevole di poter essere una potenziale vittima, si unisce volutamente ai bulli nella speranza che la lascino in pace, per poi scoprire di essere la prossima nel mirino, mentre Nian è vigilata dall'ombra di Bei. Aprendo gli occhi sulla propria responsabilità sociale ora che non è più sola, Nian decide di provare ad aiutare l'altra ragazza portandola in un circolo di protezione ma si ritrova tradita dal fallimento della ragazza a superare le proprie paure e accettare la sua complicità.
Nian si sente spesso ripetere che il Gaokao è la porta d'accesso all'età adulta, che deve solo resistere fino a che non sarà finita e lei sarà "libera". Dei comprensivi investigatori di polizia sostengono che l'empatia sia qualcosa che si acquisisce solo crescendo e maturano la convinzione che solo quelli giovani ed ingenui come Nian e Bei si sacrificherebbero l'uno per l'altro. Tsang parte nel regno della lunatica e dolorosamente fredda commedia giovanile I cui tormentati protagonisti non vedono via di fuga, ma repentinamente la trasforma in qualcosa di più appetibile per i censori dando nuovamente la colpa agli adolescenti, suggerendo che i loro problemi siano in parte dovuti alla loro resistenza alle benevole autorità, al loro rifiuto di fidarsi di un investigatore di polizia giudizioso ed emotivamente astuto che è intento a salvarli da loro stessi.
Piuttosto di accettare che la tirannia del Gaokao, la crescente disuguaglianza sociale, il radicato autoritarismo, la cultura dell'umiliazione e una epidemia di assenteismo genitoriale nel cuore del rischiatutto cinese volto allo sviluppo economico, stanno creando una società "pentola a pressione" in cui la crudeltà e la violenza sono le uniche cose inevitabili, il film finisce con una sequenza che enfatizza la nostra responsabilità collettiva nel combattere il fenomeno del bullismo (con l'aiuto dello stato, i cui sforzi per affrontarla sono elencati in una sorta di strani titoli di coda/propaganda) suggerendo che anche quello è un qualcosa che termina con l'età adulta. Nian decide di "proteggere il mondo", come se potesse risolvere con la sola solidarietà tutti i mali della società, ma emerge con un po' di più di una stanca rassegnazione al fatto che la società rifiuti di protegge lei. In ogni caso, in un mondo di figure autoritarie inaffidabili e di futuro senza speranza, la solidarietà è meglio di niente ed è probabile che più di ogni altra cosa possa portare ad un Miglior Avvenire.
Trailer
(versione: bluray)
Messaggio modificato da SulFiloDeiRicordi il 28 October 2021 - 03:48 PM