Regia: Satyajit Ray
Paese: India
Anno: 1961
Genere: Drammatico
Durata: 42'
Lingua: Bengali
Interpreti: Anil Chatterjee (Nandalal), Chandana Banerjee (Ratan), Nripati Chatterjee (Bishu)
Sinossi
Nandalal, uomo intraprendente che proviene da Calcutta, accetta di lavorare come responsabile dei servizi postali di uno sperduto villaggio fuori città. In quel luogo farà la conoscenza di Ratan - giovane ragazza del luogo - che di fatto diverrà la sua assistente nonché persona a lui più vicina sia nel contesto lavorativo che privato. Le giornate si susseguono senza particolari emozioni fino a quando...
Commento di JulesJT
*CONTIENE SPOILER*
Vicenda ispirata a un romanzo caratterizzata da tinte fortemente drammatiche che risulta difficile non accostare a una delle più celebri opere del noto regista originario di Calcutta: Pather Panchali. Infatti gli elementi in comune si sprecano: contesto sociale umile, lotta quotidiana per la sopravvivenza e riflettori ben puntati sulle problematiche delle classi meno abbienti in puro stile neorealista. Inoltre la morte è sempre un fattore costantemente presente, non importa se in modo indiretto o meno. Il patimento di chi ha a disposizione pochi mezzi è davvero palpabile ma mai urlato né ridicolizzato. Semplicemente si mostra per ciò che c'è, ossia uno slice-of-life.
È impossibile non empatizzare con Ratan grazie alla sua estrema bontà d'animo e all'indole pacifica, così come ho trovato sensata la presenza di Bishu, il pazzo. Trattasi di un personaggio in grado di spezzare quell'atmosfera fatiscente e monotona tipica di chi vive in condizioni così disagiate; di fatto - in quanto elemento instabile - rappresenta una delle poche scintille capaci di fornire dei momenti di distrazione a una popolazione che altrimenti sprofonderebbe nel tedio.
Tutto sommato, nonostante le apparenze, è assolutamente innocuo.
Figura più umana, con pregi e difetti, risulta essere Nandalal, il protagonista. Fondamentalmente si trova nel villaggio al solo scopo di guadagnare ma, col passare del tempo, comincia a entrare in sintonia con gli abitanti e a relazionarsi positivamente con essi. Tuttavia la realtà non fa sconti e la malaria - con la sua ombra di morte - equivale ben più che a un semplice spauracchio agli occhi di costui, ragion per cui non ci pensa su due volte ad abbandonare quella realtà confidando nella comprensione della sua cara amica Ratan.
Tuttavia quest'ultima dimostra di possedere una notevole forza d'animo e onestà di coscienza proprio nelle battute finali, momento nel quale riesce a mantenersi distaccata nei suoi confronti aggrappandosi all'unica cosa che le è rimasta: la dignità.
Traduzione e recensione: JulesJT
SOTTOTITOLI
(Versione: 448)
Messaggio modificato da JulesJT il 14 December 2017 - 09:01 PM