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[ALTRO] The Barefoot Princess


13 risposte a questa discussione

#1 fabiojappo

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Inviato 16 March 2013 - 07:41 PM

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Segnaliamo questo interessante progetto realizzato da Simona Cocozza e Samantha Cito


The Barefoot Princess. Film di produzione italiana tuttora inedito, girato in Giappone, Corea del Sud e Francia, sulla vita della prima donna estremorientale (giapponese di origini sudcoreane) che balló la danza del ventre, diventando poi una grande star nei Paesi Arabi, ed importando questa disciplina in estremo oriente, dove tutt'oggi si reca per impartire speciali stage e danzare di fronte al pubblico, pur avendo piú di 60 anni.
Nel film sono presenti diverse location particolari come per esempio il tempio Shintoista del Sole non lontano da Osaka, all'interno del quale la protagonista esegue una danza, come fosse una preghiera. E particolare importanza è dedicata all'isola coreana di Jeju ed alla sua società matriarcale, visto che la madre della protagonista era proprio una Haenyo, pescatrice subacquea dell'isola. Questi e tanti altri temi sono trattati, ripercorrendo la storia unica di una donna che fu all'avanguardia nel cercare la propria strada e la propria libertà attraverso l'espressione della danza.

Per maggiori informazioni:
- sito ufficiale www.thebarefootprincess.it
- pagina FB https://www.facebook...2730931?fref=ts





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Messaggio modificato da fabiojappo il 21 August 2013 - 08:39 PM


#2 Kiny0

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Inviato 17 March 2013 - 03:33 PM

Che bello il trailer!!

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Traduzioni, recensioni*, adattamenti** e film ora in DVD***
Cinema Asiatico: Lost in Beijing (2007), Buddha Mountain (2010: w/ fabiojappo), Dirty Maria (1998), Samurai Rebellion (1967)***, The Ravaged House (2004: w/ fabiojappo), Freesia: Bullet Over Tears (2007), Il racconto di Watt Poe (1988)*, Cuffs (2002), Tokyo Marigold (2001: w/ fabiojappo), Villon's Wife (2009), Yellow Flower (1998), Going My Home - ep.6 (2012), A Gap in the Skin (2005), Inuyashiki (2018), Ajin: Demi-Human (2017), Dream, After Dream (1981);
Altro Cinema: A Time for Drunken Horses (2000)**, Marooned in Iraq (2002), Mio in the Land of Faraway (1987), Breath (2017), High Ground (2020)***, Eroica (2003), Japan's Secret Shame (2018), La maman et la putain (1973)**, Les petites fugues (1979);
Retrospettive: Kumakiri Kazuyoshi (w/ fabiojappo & Tyto), Asano Tadanobu (w/ calimerina66, fabiojappo & ReikoMorita);
Revisioni: 1778 Stories of Me and My Wife (2011), Under the Hawthorn Tree (2011), Mekong Hotel (2012), Headshot (2011), BARFI! (2012), Rhino Season (2012), Metéora (2012), Secret Chronicle: She Beast Market (1974), The Other Bank (2009), The Good Road (2013), Just the Wind (2012), Daf (2003), AUN (2011), Jin (2013), Day and Night (2004), Nothing's all bad (2010), Saving General Yang (2013), Miss Zombie (2013), Legend of the Wolf (1997), Here comes the Bride (2010), Omar (2013), The Missing Picture (2013), The Legend of the Eight Samurai (1983), A Scoundrel (1965), Hope (2013), Empress Wu Tse-Tien (1963), Be with You (2018), Rage (2016), Himeanole (2016), Her Love Boils Bathwater (2016), Cutie Honey: Tears (2016), Good Morning Show (2016), Capturing Dad (2013), The 8-Year Engagement (2017), Golden Slumber (2018), When I Get Home, My Wife Always Pretends To Be Dead (2018), In the Heat of the Sun (1994), Memories of Tomorrow (2006), Send Me to the Clouds (2019), Éloge de l'amour (2001), Don Quixote (2010), Petal Dance (2013), The Family (2015), The Silent Forest (2020), Seobok (2021), Sweet Little Lies (2010), Passion (2008), The Witness (2018), Eyes of the Spider (1998), The Day of Destruction (2020), Under the Open Sky (2020), A midsummer's Fantasia (2014), The Witch: Part 1 - The Subversion (2018), Blind Woman's Curse (1970), Tonda Couple (1980), Kagero-za (1981), Haruko Azumi Is Missing (2016), Blue (2002), I Am Waiting (1957), Tugumi (1990), Girls' Encounter (2017), The Emperor's Naked Army Marches On (1987), Yumeji (1991), Fukuoka (2020), Ju Dou (1990)**, Satan's Slaves (2017), Apart (2020).

#3 Kaory84

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Inviato 19 March 2013 - 03:44 PM

Anche a me è piaciuto il trailer. ^__^

#4 fabiojappo

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Inviato 25 March 2013 - 02:59 PM

Intervista esclusiva con le autrici di “The Barefoot Princess”


Abbiamo sentito le due registe, Samantha Cito e Simona Cocozza (link alle loro biografie), che hanno realizzato questo interessante documentario incentrato sulla figura dell'artista giapponese Kamellia, tra le più grandi interpreti della danza del ventre tanto da diventare una leggenda nei paesi arabi dove è stata definita la “Principessa della danza orientale”. Gran parte delle riprese sono state effettuate in Giappone e Corea del Sud.

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Come siete venute a conoscenza dell'artista Kamellia protagonista del documentario?
Inizialmente abbiamo sentito solo parlare di lei da una danzatrice italiana, Jalila, e fin da subito la sua storia ci è sembrata alquanto peculiare. Come poteva una donna estremorientale, che non ha né il background né le fattezze fisiche tipiche delle danzatrici del ventre, essere diventata una grande star, e proprio nei Paesi Arabi? Ci siamo incuriosite. Ma è dopo averla vista ballare che siamo rimaste ammaliate da un singolare mix di culture distanti, espresso attraverso l'arte della danza. Le abbiamo chiesto un'intervista da cui abbiamo poi tratto un cortometraggio documentario, un ritratto, intitolato “Princess of Oriental Dance”, che è proprio il titolo di cui l'hanno onorata nei Paesi Arabi. Questo corto ha avuto successo e in occasione del festival Sguardi altrove di Milano vinse il primo premio del concorso Sentire donna / Playing Female. Così ci fu subito chiaro che non eravamo le sole ad essere state ammaliate da questo personaggio così particolare e abbiamo deciso di approfondire. Ci si è spalancato un mondo, non solo su di lei, e sulla danza orientale, disciplina di cui prima sapevamo ben poco. Ma soprattutto sull'Asia, su alcuni piccoli tesori nascosti nei meandri di culture remote. Come per esempio le Haenyo, pescatrici subacquee dell'isola di Jeju, di cui la madre della protagonista era un'esponente. O il modo in cui gli immigrati di origine coreana vivono la loro difficile condizione in Giappone, di come onorano le proprie tradizioni, mantenendo la propria dignità. Grazie a questo lavoro, abbiamo insomma avuto l'opportunità di apprendere molto e speriamo di essere riuscite anche a trasmettere qualcosa al pubblico.

Quali sono gli aspetti principali che vi hanno spinto a realizzare questo progetto?
La possibilità di raccontare una storia assolutamente inedita, curiosa, ma dal valore universale. Poterla raccontare realmente con una prospettiva interna, realizzare un vero documentario. Ma anche, perché no, un sano spirito di avventura, come è giusto che sia quando si intraprende un viaggio, reale e metaforico, come nel nostro caso.

Quanto tempo siete rimaste in Asia? Dove avete girato le riprese in Giappone e Corea ?
Le riprese in Asia sono durate due mesi. In Corea del Sud, oltre alla capitale Seoul, abbiamo visitato la splendida isola maggiore coreana, Jeju, dove c'è una cultura abbastanza diversa dal resto del Paese a causa del suo relativo isolamento geografico. Terra di donne, pietre e vento, con la sua affascinante tradizione matriarcale, questa isola vulcanica dalle numerose peculiarità rappresenta in qualche modo il cuore tematico del nostro film. In Giappone abbiamo girato molto, toccando non solo le principali città come Tokyo, Osaka, Kobe e Kyoto, ma anche altri centri come Kamakura e Chikura, e raggiunto delle location abbastanza nascoste, inedite. Per esempio l'Hirota Shinto Shrine, tempio Shintoista dedicato alla dea del sole a Nishinomiya, nella prefettura di Hyogo, fondato nel III secolo dall'imperatrice Jingū. Proprio in questo luogo sacro abbiamo avuto il privilegio di effettuare delle magnifiche riprese di una cerimonia suggestiva che si è conclusa con una insolita danza dedicata dalla protagonista al sole.

Cosa vi ha colpito di più dei due Paesi?
Era la nostra prima volta in Asia. In generale siamo rimaste colpite non tanto dal ritrovare alcune delle cose che forse molti occidentali possono aspettarsi di trovare, ma piuttosto di essere travolte, nel bene e nel male, da culture molto diverse, ben più articolate di quanto si possa immaginare. Sia in Corea che in Giappone siamo state abbastanza fortunate. Abbiamo vissuto a stretto contatto con usanze e tradizioni locali, ospitate da famiglie del posto, conoscendo così delle situazioni uniche, di certo inaccessibili per la maggior parte dei visitatori, e siamo rimaste con la voglia di scoprire ancora altri segreti di quelle terre così lontane da noi.

Conoscete il cinema asiatico? Vi piace qualche regista in particolare?
Come molti, siamo cresciute con le serie televisive animate del grande Hayao Miyazaki, di cui poi ci hanno appassionato i capolavori cinematografici. In generale il cinema asiatico ci affascina e fa sicuramente parte della nostra formazione, insieme a quello europeo ed americano. Tra i registi che più amiamo ci sono sia alcuni maestri del passato sia autori più contemporanei: Akira Kurosawa, Takeshi Kitano, Tsui Hark, Wong Kar-wai e Kim Ki-duk, tra gli altri.

Il documentario è autoprodotto. Come vi state muovendo ora per riuscire a farlo vedere?
È un po' presto per la diffusione pubblica del film, ultimato da non molto: bisogna pazientare ancora un pochino. Anche in quest'ultima fase, comunque, stiamo contando sulle nostre forze e speriamo di partecipare a qualche festival. Finora, solo sulla base del trailer, abbiamo ricevuto numerosissime richieste da parte di spettatori e utenti provenienti non solo da Europa ed Asia, ma anche America, Africa ed Oceania, tutti ansiosi di vedere il film. Siamo onorate dell'interesse e della curiosità che suscita questo nostro lavoro. È per questo che, fra non molto, abbiamo intenzione di rendere il film disponibile per tutti coloro che desiderino vederlo, attraverso le varie piattaforme di fruizione che al giorno d'oggi sono disponibili. Tutti gli aggiornamenti in merito alla distribuzione saranno pubblicati sulla pagina Facebook.

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SCHEDA

Titolo: The Barefoot Princess – Oriental Bellydance (sito - pagina FB - trailer)
Anno: 2012
Durata: 54 minuti
Regia: Samantha Cito e Simona Cocozza
Con: Young-Ja Kim (Kamellia)
Produzione: Giallomare Film (sito - pagina FB)
Musiche originali: Carmine Terracciano
Suono: Simone Martinelli
Grafiche: Giulia Camoglio
Traduzioni e comunicazione: Claudia Gomez De Ayala


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* Ringraziamo Samantha Cito e Simona Cocozza per la disponibilità, per averci raccontato questa esperienza in anteprima (si tratta della prima intervista che rilasciano sul film).


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Messaggio modificato da fabiojappo il 21 May 2013 - 11:13 AM


#5 Kiny0

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Inviato 25 March 2013 - 10:59 PM

Non vedo l'ora! ;)

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Traduzioni, recensioni*, adattamenti** e film ora in DVD***
Cinema Asiatico: Lost in Beijing (2007), Buddha Mountain (2010: w/ fabiojappo), Dirty Maria (1998), Samurai Rebellion (1967)***, The Ravaged House (2004: w/ fabiojappo), Freesia: Bullet Over Tears (2007), Il racconto di Watt Poe (1988)*, Cuffs (2002), Tokyo Marigold (2001: w/ fabiojappo), Villon's Wife (2009), Yellow Flower (1998), Going My Home - ep.6 (2012), A Gap in the Skin (2005), Inuyashiki (2018), Ajin: Demi-Human (2017), Dream, After Dream (1981);
Altro Cinema: A Time for Drunken Horses (2000)**, Marooned in Iraq (2002), Mio in the Land of Faraway (1987), Breath (2017), High Ground (2020)***, Eroica (2003), Japan's Secret Shame (2018), La maman et la putain (1973)**, Les petites fugues (1979);
Retrospettive: Kumakiri Kazuyoshi (w/ fabiojappo & Tyto), Asano Tadanobu (w/ calimerina66, fabiojappo & ReikoMorita);
Revisioni: 1778 Stories of Me and My Wife (2011), Under the Hawthorn Tree (2011), Mekong Hotel (2012), Headshot (2011), BARFI! (2012), Rhino Season (2012), Metéora (2012), Secret Chronicle: She Beast Market (1974), The Other Bank (2009), The Good Road (2013), Just the Wind (2012), Daf (2003), AUN (2011), Jin (2013), Day and Night (2004), Nothing's all bad (2010), Saving General Yang (2013), Miss Zombie (2013), Legend of the Wolf (1997), Here comes the Bride (2010), Omar (2013), The Missing Picture (2013), The Legend of the Eight Samurai (1983), A Scoundrel (1965), Hope (2013), Empress Wu Tse-Tien (1963), Be with You (2018), Rage (2016), Himeanole (2016), Her Love Boils Bathwater (2016), Cutie Honey: Tears (2016), Good Morning Show (2016), Capturing Dad (2013), The 8-Year Engagement (2017), Golden Slumber (2018), When I Get Home, My Wife Always Pretends To Be Dead (2018), In the Heat of the Sun (1994), Memories of Tomorrow (2006), Send Me to the Clouds (2019), Éloge de l'amour (2001), Don Quixote (2010), Petal Dance (2013), The Family (2015), The Silent Forest (2020), Seobok (2021), Sweet Little Lies (2010), Passion (2008), The Witness (2018), Eyes of the Spider (1998), The Day of Destruction (2020), Under the Open Sky (2020), A midsummer's Fantasia (2014), The Witch: Part 1 - The Subversion (2018), Blind Woman's Curse (1970), Tonda Couple (1980), Kagero-za (1981), Haruko Azumi Is Missing (2016), Blue (2002), I Am Waiting (1957), Tugumi (1990), Girls' Encounter (2017), The Emperor's Naked Army Marches On (1987), Yumeji (1991), Fukuoka (2020), Ju Dou (1990)**, Satan's Slaves (2017), Apart (2020).

#6 Franēois Truffaut

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Inviato 25 March 2013 - 11:10 PM

Io pure, mi intriga molto!
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#7 Kaory84

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Inviato 27 March 2013 - 03:58 PM

Lo vedrò anche io :)

#8 fabiojappo

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Inviato 21 May 2013 - 10:57 AM

Il film-documentario sarà proiettato in anteprima mondiale a giugno al Festival di Granada (Spagna) !

http://www.juntadean...granada/?p=1273

Messaggio modificato da fabiojappo il 21 May 2013 - 10:58 AM


#9 fabiojappo

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Inviato 08 June 2013 - 11:39 AM

Ieri al festival Cines del Sur di Granada world premiere di "The Barefoot Princess"



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Recensione


"The Barefoot Princess" non poteva trovare città europea più adatta per la sua world premiere. A Granada, la città spagnola che più di tutte ha conservato l'atmosfera araba, un documentario incentrato sulla danza tipica dei paesi arabi: quella del ventre. La suggestiva analogia si ferma qui, però, perché Simona Cocozza e Samantha Cito per parlare di quella danza si sono spinte molto più a est, in Giappone e Corea, da dove arriva Kamellia: "la principessa della danza orientale”.
Così è stata ribattezzata nel mondo arabo l'artista, nata a Tokyo da una famiglia di origini coreane, che ha da poco superato i 60 anni ma continua a danzare insegnando ad altre donne, ragazze, bambine, questa forma d'espressione. Una storia che ha incuriosito le due giovani registe italiane. La voglia di raccontarla logica conseguenza, prima in un cortometraggio e poi in questo film che in circa un'ora ripercorre la vita della danzatrice. Lo schema è quello frontale con Kamellia che parla di sé. E lo fa con il cuore in mano. Si commuove ricordando il suo passato, fatto anche di dolore. Ne esce fuori l'appassionato e appassionante ritratto di una donna che con la danza ha trovato il modo di superare le difficoltà, di realizzarsi, di trovare la vera libertà. Nel suo muoversi con estrema grazia al suono della musica, nel camminare a volte scalza (simbolica e di fascino la scena in cui passeggia a piedi nudi per il parco facendo esercizio fisico) questa libertà sembra trovare espressione nelle immagini realizzate da Simona Cocozza e Samantha Cito. Una piccola parte in Francia, seguendo le lezioni di Kamellia, tutto il resto tra Giappone e Corea.
Così il film, oltre al racconto personale offre allo spettatore la possibilità di immergersi in culture lontane: musica tradizionale con una festa dove non mancano i classici tamburi, l'esercizio fisico diffuso che assume connotati spirituali, la cucina del posto. Tra i momenti più particolari e belli ci sono quelli in cui la telecamera con discrezione, ma partecipazione, riprende la spontaneità di una cena della protagonista con i suoi parenti o il racconto delle Haenyo, le pescatrici subacquee dell'isola di Jeju, di cui la madre della danzatrice era un'esponente. Tutto si conclude con Kamellia ancora sul palco che danza, con il suo corpo che segue la melodia, libera.


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sopra, all'interno della discussione, tutte le info sul documentario e un'intervista alle registe

Messaggio modificato da fabiojappo il 08 June 2013 - 12:04 PM






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