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[NEWS] Cronache dalla 70ª Mostra Intern. d'Arte Cinematografica


87 risposte a questa discussione

#19 Shimamura

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Inviato 30 August 2013 - 01:55 PM

Stamane i quotidiani distruggevano questa tua speranza... Pare sia tornata in rehab... :em05:

Ti toccherà vederla solo sullo schermo.
Peccato un resoconto di com'è la Lindsay dal vivo mi sarebbe piaciuto :em60:

Messaggio modificato da Shimamura il 30 August 2013 - 04:52 PM

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#20 lordevol

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Inviato 30 August 2013 - 05:32 PM

The police officer's wife di Philip Groning

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Indigeribile, ecessivamente formale, rigoroso, tedesco, sorretto solo dal talento del tecnico della fotografia. Nessun rispetto per lo spettatore. Impromuovibile.
Quando vedi un palese sbilanciamento verso la forma ti viene da pensare che sia un trucco per coprire una carenza di sostanza.
60 bellissimi corti di 3-4 minuti l'uno, legati tra loro dalla quotidianità di una famiglia che, da spensierata, cambia lentamente in drammatica, fino alla tragedia finale che, seppur di grandissimo effetto emotivo, non può giustificare e non può far perdonare un tale, vile, comportamento nei confronti di chi compra il biglietto dello spettacolo.



Inizio primo capitolo

Anziano al parco che guarda in camera per un minuto

Fine primo capitolo


Inizio secondo capitolo


Bambina che tocca dei lombichi


Fine secondo capitolo


E così per una cinquantina di volte (tolta la decina inerente alla trama), per quasi tre ore.



Arte? Un tentativo di fare qualcosa di originale senza grandi idee in testa, se non matematiche e geometriche
Si poteva tagliare un po' di queste 3 ore? Si
Sono belle le immagini che arrivano agli occhi? Si
E' stato noioso? Non per me
E' stato offensivo? Si
Il regista ha dato prova di grande talento? No
Ci voleva in concorso? Forse si, se serve a valutare lo stato dell'arte del cinema, anche se è basso, va comunque mostrato

Oltre a quella di scandire la violenza domestica quotidiana e sommersa in momenti di aggressività alternati a piena normalità, l'intuizione più riuscita è stata quella di non esplicitarla mai, anche quando terribile, se non sul corpo della moglie. Che ora dopo ora si andava a coprire di lividi sempre più atroci.
Film sconsigliato, ma curioso

Dai nerina, basta farti tosare quell'orignale barbetta celeste, le magliette a righe sono già belle che pronte, vieni qui piuttosto a farmi una carezza che questo film mi ha buttato giù di morale. Tu che ne dici?


Nerina.
Povere sorelline mie. Tutte galvanizzate da Reitz, già alcune iniziavano a belare con accento teutonico.
Fiduciose si sono avviate alla proiezione di 'Die frau des Polizisten' di Philip Gröning, film in concorso, continuando a belacchiare 'Wenn die Soldaten'.
Si spengono le luci. Inizia la proiezione. Dopo cinque minuti dormivano tutte. Letargo.
Il film si articola in quasi 60 capitoli introdotti da una didascalia numerata in entrata e una in uscita con le dissolvenze corrispettive.
Il tema è quello della violenza domestica sulle donne. Una donna innamorata. Un marito poliziotto con qualche problemino. Una bella bimba. Altri ingredienti: un vecchio, una grande attenzione alle inquadrature, un effetto.

Qualcuno ha parlato di poesia, molti sono usciti, molti irritati tra i rimasti.
La struttura e il minutaggio vicino alle tre ore avrebbero messo alla prova i più fanatici amanti dei film in cui non succede nulla ed è quello il bello. Così è stato. L'unica sorellina rimasta sveglia è stata Dispettina. A lei, i registi che propongono programmaticamente opere irritanti, sono simpatici.
Ho dormito anch'io e mi sono fatto raccontare i tre o quattro eventi salienti al risveglio: un po' di lividi, una crisi isterica di lui, forse una tragedia alla fine.
Da quanto ho capito, potrebbe essere il nuovo 'Still life' :)

Messaggio modificato da lordevol il 31 August 2013 - 12:18 AM

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#21 lordevol

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Inviato 30 August 2013 - 05:49 PM

La recensione di The police officer's wife è stata gentimente offerta da Mysterious Object at Noon di Apichatpong Weerasethakul: se non mi avesse contretto ad uscire di sala per noia molesta non avrei mai avuto il tempo di scriverla.


Immagine inserita


Ammirazione massima per l'intento di reuperare un classico Thai che, anche se vecchio di soli 13 anni, era praticamente in decomposizione. Ammirevole si, ma il film semi documentaristico in bianco e nero praticamente privo di trama che mostra spaccati di quotidiano tailandesi, non fa per me.
Prima della proiezione c'è stata la presentazione da parte dei responsabili dell'Austrian Film Museum che è l'ente che ha lavorato al restauro, durato ben un anno.

Interessante soprattutto il fatto che abbiano enfatizzato l'importanza della prevenzione nel concetto di conservazione e restauro del patrimonio cinematografico internazionale. Auspicando che il termine "restauro", inteso come ritocco fotogramma per fotogramma della pellicola consumata, venga dimenticato il prima possibile

Continuate così, ma senza di me :em66:

Messaggio modificato da lordevol il 30 August 2013 - 07:49 PM

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#22 lordevol

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Inviato 30 August 2013 - 07:28 PM

Visualizza Messaggiofabiojappo, il 29 August 2013 - 10:21 PM, ha scritto:

nella sezione classici The Shape of Night di Noboru Nakamura (molto bello). Scusate la brevità, non sto riuscendo a collegarmi su aw durante il giorno.

Ti capisco, pensa che dai notebook della sala stampa, fino a ieri asianworld.it risultava non raggiungibile. Per probabile filtro ai siti porno giapponesi :)
Il tecnico ha dovuto approvare direttamente l'indirizzo per farlo andare...

In attesa del film in concorso Night Moves sono entrato, spinto da una forza che nemmeno io so come, al classico restaurato di cui all'amico fabiojappo.
Poi - nonostante i violenti tentativi di certa gentaglia per cacciare la gente dalla fila per farmi spazio:

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mi hanno lasciato fuori dalla sala Darsena, piena come un uovo e quindi, eccomi qui, volente o nolente, a completare i Racconti Del Pomeriggio®, in una sala stampa pressoché deserta:


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Tre secondi dopo l'ingresso nella piccola, esclusiva, sala Volpi, il tanfo di piedi mi attanaglia. Condizionatore rotto. Un'anziana, nel bel mezzo della presentazione, alza la mano e dice che con quell'odore e con quel caldo un cardiopatico sarebbe anche potuto morire. Derisa da tutti, maschere, spettatori e traduttrice compresi. Ma, sarà un caso, dopo venti minuti il condizionatore miracolosamente ha ripreso a funzionare...


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Ora so che questa è la donna che amo™




Il film racconta la storia di una ragazza che si innamora di quello che poi si rivelerà un gangster di terz'ordine, fannullone, che la picchia e la costringe a prostituirsi. Più prosegue la trama e più la ragazza, da giovinettta sensibile ed inesperta, si trasforma in donna di mondo con le palle. Proprio mentre il suo uomo, da yakuza violento, dopo un brutto calcio all'inguine, diventa un sensibile maritino che le lava la biancheria. E le chiede per piacere di prostituirsi per pagare il cibo.
L'inversione dei ruoli è di certo la miglior idea del film che, per il resto, si inserisce sia a livello di immagini che di uso della macchina da presa, che di colpi di scena e stacchi, nel pentolone delle pellicole giapponesi anni sessanta. Strizzando un po' l'occhio anche al genere Women in prison . Che Dio lo benedica.
Se a questo ci aggiungiamo la sempre interessante visione di una Tokyo che c'era e non c'è più, la tenerezza in cui veniva trattata la violenza, esclusa però la scena della violenza sessuale di gruppo, che mi ha disturbato, ne viene fuori una piacevole visione, soprattutto per chi non ha passato tanti anni come me a macinare quell'epoca geografica cinematografica.

Questo Film Ci Insegna Che®: subire un brutto calcio all'inguine può davvero cambiare la vita per sempre e fa venire la febbre

Messaggio modificato da lordevol il 30 August 2013 - 08:10 PM

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#23 lordevol

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Inviato 30 August 2013 - 08:02 PM

La dolce Nerina

oramai è signorina.

La piena autonomia ha sviluppato

ed ora io mi sento perso ed isolato.


Da sola scorrazza per le sale

ed il buon Joe non si è lasciata sfuggire.

Malandrino Io che ne pensai male,

ora invece forse me ne dovrò pentire.


Vai Nerina!


:em66:




Immagine inserita







Nerina.
Sono una fan di Nicholas Cage. Dai tempi di Birdy. Le mie sorelline mi prendono in giro. Ma come si fa a non essere innamorate di quell'occhione languido, quel sorriso sgangherato, quell'aria tenera e violenta insieme? Ah, se fosse un bel montone...
Comunque stamattina siamo andate a vedere Joe di David Gordon
Storiaccia storiaccia.
Finta.
La provincia americana, Joe, violento ma buono (e chi se non Nicholas Cage?) che di mestiere uccide le piante deboli per bonificare i terreni per nuove piante più forti (inizio del simbolo), l'adolescente Gary (Tye Sheridan) vessato da un padre barbone ubriacone e assassino, l'amicizia\adozione fra Joe e Gary, il dramma, il lieto fine (il ragazzino pianta i nuovi alberi robusti, fine del simbolo).
Non so...
Non è posso dire sia un brutto film. La sceneggiatura corre. Qualche minutaggio superfluo ma nemmeno troppo.
E' che è tutto troppo sottolineato. I cattivi sono proprio cattivi cattivi, stupidi e vigliacchi. La musica diventa drammatica quando succede qualcosa di brutto e Nick, anche se lo adoro e il colore della tinta dei suoi sempre più pochi capelli è 'castoro al sole', dà al suo personaggio una patina da 'maledetto' anni '70 che ha fatto un po' il suo tempo.
In fondo, dietro l'apparente violenza del dramma, si nasconde un edificante storia di crescita e redenzione. Noi pecorelle ci siamo sentite un po' prese per il vello.
Metà di noi hanno dormito, le altre, un po' sbadigliavano un po' belavano irrequiete. Io non ho avuto occhi che per lui:


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PS -53 minuti a Lindsay Dee Lohan :em41:

Messaggio modificato da lordevol il 31 August 2013 - 12:12 AM

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#24 Shimamura

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Inviato 31 August 2013 - 09:14 AM

Visualizza Messaggiolordevol, il 30 August 2013 - 07:28 PM, ha scritto:

Poi - nonostante i violenti tentativi di certa gentaglia per cacciare la gente dalla fila per farmi spazio:

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The shape of the night è un filmone. Nakamura è un regista quasi ignorato qui in Europa, recentemente riscoperto oltreoceano, prima o poi lo si dovrà importare qui su Aw, ma a me sorge una domanda la cui risposta potrebbe cambiarmi la vita:

Ma quel piede è il tuo lordy? E se il piede è il tuo, il culoTM su cui è appoggiato di chi è? E soprattutto, hai preso il numero di quel culoTM?

Grazie cmq per il lavoro svolto finora, e te e alla pecora abbronzata (cit. ) :em69:

Messaggio modificato da Shimamura il 31 August 2013 - 09:14 AM

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Inviato 31 August 2013 - 07:29 PM

Nerina.
Il momento più pericoloso per noi pecorelle, qui a Venezia, è il film delle 14. Quasi sempre nella categoria Orizzonti, assai spesso di grande valore soporifero.
Timori ne avevamo tanti per questo Razredni sovražnik (Class Enemy) dell'esordiente sloveno Rok Biček.


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Il soggetto, con adolescenti e dinamiche scolastiche è inviso a noi ovini che amiamo le forti emozioni, con spari, ammazzi e nudità.
E invece ci è piaciuto.
Scritto benissimo, con dialoghi veri, intelligenti e personaggi molte ben definiti e disegnati, quasi tutti non professionisti.
La storia è l'elaborazione di un lutto all'interno di una classe e poi dell'intera istituzione scolastica. Una ragazza si suicida e i ragazzi incolpano un nuovo professore dai metodi educativi un po' rigidi. Ottima la descrizione di tutte le dinamiche in atto con un finale per niente consolatorio ma soltanto 'vero'.

Grande lavoro del regista ventottenne con gli attori.

Solo tre sorelline irriducibili addormentate.

Messaggio modificato da lordevol il 31 August 2013 - 07:30 PM

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#26 fabiojappo

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Inviato 01 September 2013 - 12:53 AM

Kaze tachinu di Miyazaki è bellissimo !

Joe a me non è dispiaciuto. Il padre ubriacone- attore non professionista - morto in fase di montaggio - è bravissimo. Non male, in concorso, anche il film di Franco Child of God. Ho visto poi nella settimana della critica il cileno Las ninas Quispe (asciutto, più che dignitioso) e meritevole il cinese Trap Street.

Goduria con i classici restaurati Fiore d'equinozio di Ozu e Merry Christmas Mr. Lawrence di Oshima

#27 lordevol

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Inviato 01 September 2013 - 07:58 AM

Grande giornata oggi, attesa per Miss violence, che inizia fra 5 minuti, il cinese Trap street in compagnia di tutta la cricchetta, Philomena di cui si dice bene (Lacrime e Risate?) e l'horror The Sacrament sfornato a 4 mani da Ti West e Eli Roth

Messaggio modificato da lordevol il 02 September 2013 - 01:13 AM

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