Tanaka, il Feb 5 2007, 10:28 AM, ha scritto:
Dopo 15 minuti sento uno strano formicolio alle balle.
All'ennesimo plin plin di Sakamoto (al cui confronto, in questo frangente, le minimali banalità di Wim Mertens sono Beethoven), la crisi: orchite anafillattica.
Corsa al'ospedale, flebo di 'Pippo, Pluto, Paperino Supershow' (per i colori) e di 'Uno, due, tre' di Wilder (per l'intelligenza, il brio e la velocità) e mi sono ripreso.
Adesso, convalescente, posso dire che mi sono piaciute molto le scarpe di lei e la solita pazzia nipponica che consente il finanziamento di un'operazione del genere.
Il resto, la solita sega estetizzante e cerebrale, che è il lato meno interessante, per me, dell'espressività giapponese.
Ottimo onanismo critico.

P.S.: Io invece l'ho apprezzato, forse perché avevo un medico in casa.