7 risposte a questa discussione

[François Truffaut]

Pechino tuona: quei capolavori vengono dal continente

Anche un museo divide la Cina e Taiwan

Kulturkampf alla cinese. La nuova disputa tra Pechino e Taiwan investe in un colpo solo uno dei più importanti musei del mondo, i rapporti fra le due autorità, la questione su che cosa sia l' identità cinese - appunto - e su chi la possieda. Il 17 gennaio il Parlamento di Taiwan ha adottato una risoluzione che consente al National Palace Museum di omettere che i suoi 654 mila manufatti vengono da Pechino, dove la raccolta vide la luce nella Città proibita (1925). Che si tratta, dunque, di materiale proveniente dalla madrepatria, dalla Cina continentale, trasferito a Taiwan solo nel 1949 (dopo un passaggio a Nanchino) con la fuga dei nazionalisti di Chiang Kai-shek battuti da Mao. Secondo la nuova dizione, il Museo ospita così «opere d' arte», semplicemente, e non «opere d' arte cinesi». Non è un dettaglio per museologi: al contrario, coglie un nervo politico e identitario sensibilissimo. Per Pechino, Taiwan resta una provincia ribelle che sfugge al controllo del Partito comunista; e Taipei, soprattutto nella figura del presidente Chen Shui-bian, si sente sempre più un Paese a sé. Lo fa nei passaporti dove la dizione «Taiwan» oscura quella «Repubblica di Cina», lo fa nei libri di testo o, ancora, sottolineando il peso della cultura aborigena nella definizione della taiwanità, persino mantenendo ideogrammi non semplificati rispetto a quelli in uso nella Repubblica popolare. Il Quotidiano del Popolo, da Pechino, ha inveito: «Gli amministratori di Taiwan tentano di celare il fatto che il loro Museo viene da Pechino, vogliono tagliare le radici, desinificarsi». «Ci manca solo che definiscano la madrepatria uno Stato estero», ha tuonato l' accademico Xu Bodong. I responsabili del Museo di Taipei, che vanta un recente rifacimento, si schermiscono, «ovvio che il materiale venga da Pechino», qualcuno teme nefasti «effetti sulle nuove generazioni, un maggior senso di distacco dalla madrepatria». Pechino non ha bisogno di ripetere di essere pronta alle armi pur di rivendicare l' appartenenza di Taiwan alla Cina. Taipei si fa scudo con le porcellane, le giade imperiali, i capolavori della calligrafia... (Marco Del Corona)

[Magse]

Pechino deve tacere.
Taiwan da dove viene? Dal continente.
Perché ora è in un'isola? A causa dei comunisti ribelli.
Quindi fuck. XD

[polpa]

Magse, il Feb 11 2007, 02:53 PM, ha scritto:

Pechino deve tacere.
Taiwan da dove viene? Dal continente.
Perché ora è in un'isola? A causa dei comunisti ribelli.
Quindi fuck. XD

All'anima delle semplificazioni!

[Magse]

ma io sono di parte, you know...

[Siwolae]

Magse, il Feb 11 2007, 03:22 PM, ha scritto:

ma io sono di parte, you know...

TURBO-LOVE!

[JulesJT]

Taiwan: occupato Parlamento

A Taiwan centinaia di persone hanno occupato il Parlamento e hanno manifestato anche al suo esterno, a Taipei, per protestare contro un accordo commerciale con la Cina. Circa 200 manifestanti sono entrati nell'aula per protestare contro la decisione del partito nazionalista al potere di rifiutare la promessa revisione clausola per clausola dell'accordo commerciale, che è stato firmato da entrambe le parti l'anno scorso ma è in attesa di ratifica da parte del Parlamento.
La polizia ha tentato di sgombrare il palazzo invano. I manifestanti hanno eretto barricate con delle sedie intorno alle entrate. Si sono verificati brevi scontri con gli occupanti e diversi agenti di polizia sarebbero rimasti feriti. Se approvato, l'accordo commerciale permetterebbe alle aziende del settore dei servizi, dalle assicurazioni ai parrucchieri, di aprire filiali o negozi nel territorio dell'altro. La Cina permetterebbe alle aziende taiwanesi di effettuare acquisti online e offrire cure mediche, trasporti, turismo e altri servizi sul suo territorio, mentre Taiwan permetterebbe alle Cina di avere aziende nel settore dell'editoria, teatri, obitori e cure mediche sull'isola.
Secondo gli oppositori l'accordo costerebbe a Taiwan decine di migliaia di posti di lavoro perchè le piccole attività sull'isola non potrebbero competere con l'intento delle aziende cinesi, ricche di contanti e per la maggior parte a conduzione statale, di investire a Taiwan. Il patto, sostengono, contribuirebbe ai tentativi della Cina di portare l'isola sotto il suo controllo. Durante i suoi sei anni in carica, il presidente Ma Ying-jeou ha sostenuto una maggiore integrazione delle due economie. Dopo la conquista dell'aula del Parlamento nel centro di Taipei, circa 700 manifestanti si sono raccolti fuori dal palazzo, che è stato bloccato da decine di poliziotti con protezioni antisommossa.
[fonte: lapresse.it]

JulesJT, il 28 March 2014 - 10:12 AM, ha scritto:

La polizia ha tentato di sgombrare il palazzo invano. I manifestanti hanno eretto barricate con delle sedie intorno alle entrate.

[François Truffaut]

Chissà quanti soldi avranno promesso al premier taiwanese. Ormai le invasioni non si fanno più con gli eserciti, ma con i soldi e l'ingerenza-influenza economica. Putin ci ha provato ma gli è andata male. Geniali i cinesi che sapevano il fatto loro su come mettere le mani su Taiwan senza dare nell'occhio. Da oggi l'ex Isola di Formosa diventerà territorio cinese.

[YìdàlìRén]

Mah, ho qualche amico a Taiwan e molti di loro stanno postando parecchia roba sulla questione; una di loro era pure a manifestare in parlamento. Devo dire che tutto sommato la situazione mi ricorda per certi versi quella italiana. Nessuno si dichiara cinese (anzi...), poi però quando sono chiamati al voto, gli elettori del KMT spuntano fuori come il prezzemolo. Così come in Italia: è quasi impossibile trovare un elettore di Forza Italia, poi alle elezioni i voti ci sono sempre.
Il "Cavallo" è al secondo mandato e già nel primo si era visto chiaramente quale fosse la sua linea politica...ed è stato rieletto. È giusto che ora faccia gli accordi che ritenga più opportuni: è la democrazia, baby. Se il governo del KMT (che rimane pur sempre il "Partito nazionale del popolo cinese") non ti piace, al prossimo giro puoi sempre votare DPP.