Svelato il programma della 69esima Mostra del Cinema di Venezia, che si svolgerà dal 29 agosto all'8 settembre 2012. Molti gli assenti dati quasi per certi nel cartellone, ma anche qualche sorpresa...

Di seguito tutti i titoli asiatici in programma:
Concorso Venezia 69
Pieta, di Kim Ki-Duk
Outrage Beyond, di Takeshi Kitano

Sinapupunan (Thy Womb), di Brillante Mendoza
Fuori Concorso
Tai Chi 0, di Stephen Fung
Shokuzai, di Kiyoshi Kurosawa
Orizzonti
Fly with the Crane (Gaosu tamen, wo cheng baishe qu le), di Ruijun Li

The Millennial Rapture (Sennen no Yuraku), di Koji Wakamatsu

Three Sisters (San Zi Mei), di Wang Bing (!!!!!)
Orizzonti - Cortometraggi - Film di chiusura
Diamond Sutra, di Tsai Ming-Liang
paolone_fr, il 26 July 2012 - 11:20 AM, ha scritto:
più o meno sto piangendo anche io. credo sia la selezione di concorso più moscia mai vista dal 2007
Concordo. Anche se è difficile giudicare un programma sulla carta, ci sono alcuni indizzi che mi lasciano molto perplesso:
- Perché ridurre il numero di opere in concorso da 22-24 a 18, quando lo stesso Barbera ha ammesso di aver dovuto rinunciare ad alcuni titoli per mancanza di 'posti'? Ovvero: come buttarsi la zappa sui piedi.
- Più che una Mostra, mi sembra un Festival in stile Cannes (c'è pure la sezione Classici, oh!): la Venezia 2.0 di Muller, quella delle contaminazioni, della vocazione ad essere una vera Mostra del visibile contemporaneo, è un lontanissimo ricordo. Siamo tornati alle formule dei festival di dieci anni fa: tanti autori affermati, qualche regista in attesa di esplodere artisticamente e poi basta.
- La sezione Orizzonti è diventata un concorso di serie B, mentre prima aveva una sua identità votata alla ricerca.
- Che senso ha portare Shozukai Fuori Concorso togliendo magari il posto a qualche film importante ancora inedito?
- Mancano molte cose: il cinema indie USA, Hong Kong, la Cina, un po' di glamour (che non guasta mai, non facciamo gli snob), i filmoni americani scacciapensieri (le major sono quasi del tutto assenti).
E poi vabbè, ci sono quei 4-5 pezzi da novanta (De Palma, Malick, Bellocchio, De Oliveira e con molta probabilità uno tra PT Anderson e Refn, più il primo che il secondo stando a quanto spifferato da Variety) che ti salvano la faccia, però...
Eppure, se devo essere sincero, la selezione asiatica non è malvagia: Mendoza, Wakamatsu, Wang Bing (

), Kitano e Kim Ki-duk possono fare la differenza. Certo, con Muller potevi aspettarti qualche scoperta, con Barbera no. Ma vedremo: faremo i conti a tempo debito.