...il verde della foresta brasiliana. un cartello con la scritta "qui incomincia il Brasile". un fucile. un gruppo di clandestini fuggiaschi. uno sparo. un bambino giapponese trova un padre rifflesso negli occhi di una tigre bianca. Di fronte la tigre, Yuda (Anthony Wong). Il bambino ha nome Kirin.
...poi, Libertade, enclave multietnica di San Paulo, 20 anni dopo la tigre: ora Yuda è il boss del traffico di merce contraffatta e Kirin (Joe Odagiri) da figlio putativo ne è diventato il braccio sinistro. Ocho, la regina cinese di Libertade, è la donna di Yuda, quella condannata a non lasciarlo mai, e Rita, che fa la ballerina nel club di ocho, una donna in cerca del cuore di kirin e della sua stessa libertà. Ai bordi dell'arena, un misterioso e potente nuovo arrivato chiamato Mr. Taiwan, un vecchio amico di contrabbando di yuda, ora servo e manipolatore del potere politico, una banda di americani da NY, in bilico tra la mafia e l'FBI, un onorevole a caccia di consenso, una guardia del corpo dal pugno pesante, i ragazzini assetati di vita e di sangue delle favelas, uno stregone e la sua tribù india. Tutti pronti a entrare nell'arena. Tutti pronti a cercare un posto da protagonisti.
...ma il vortice del destino porta a yuda la decadenza del suo impero feroce antico, e lui si ritrova in galera, abbandonato da tutti ma non da Kirin, che sa di "essere suo figlio, anche se lui non è il padre". Il ragazzo comincia a cambiare, la responsabilità del capo e il suo rapporto con Rita lo mettono alla prova, ma nonostante riesca a liberare Yuda una prima volta, fallisce in un mondo che non è il suo. E' là, di fronte al proprio destino spiegato, che l'uomo acquista la consapevolezza di sè, della propria missione e del mondo: per yuda è stata la jungla della Amazzoni, per Kirin è una jungla di cemento. Così, caduto senza soccomberne, Kirin comincia a vedere che la sua via non può che passare per la sfida al Padre, a quella figura quasi demoniaca e oppressiva che per il mito greco era il Tempo. Ma Kirin non è un Dio barbuto e portatore di fuoco, e il suo avversario è quella fame di distruzione che l'Uomo cova sulla natura, che la Città cova sulla Foresta. E' una strada di dolore e di sangue, come quelle di altri, e Kirin ci si cimenta con le mani arrossate e uno sguardo nuovo, più terribile e triste.
SOTTOTITOLI RIMOSSI SU RICHIESTA DEL SUBBER
Messaggio modificato da fabiojappo il 21 December 2014 - 06:00 PM