MAP OF THE SOUNDS OF TOKYO
di Isabel Coixet
a.k.a.
Mapa de los sonidos de Tokio (titolo originale)
Eine Karte der Klänge von Tokio (Germania)
Night Tokyo Day (Giappone)
Carte des sons de Tokyo (Francia)
Nazionalità: Spagna
Anno: 2009
Durata: 104'
Genere: Noir/Drammatico/Thriller
In concorso al 62esimo Festival di Cannes
Sceneggiatura e regia: Isabel Coixet
Fotografia: Jean-Claude Larrieu
Montaggio: Irene Blecua
Cast:Rinko Kikuchi, Sergi Lopez, Min Tanaka, Manabu Oshio, Takeo Nakahara, Hideo Sakaki
Versione sottotitoli: LAP 699
Map.Of.The.Sounds.Of.Tokyo.AsianWorld.zip 20.15K
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TRAMA:
La figlia del businessman Nagara (Takeo Nakahara), Midori, si è suicidata. L’uomo, distrutto dal dolore, affida al suo braccio destro, Ishida (Hideo Sakaki), da sempre innamorato della ragazza, il compito di assoldare un assassino per eliminare l’amante della giovane, lo spagnolo David (Sergi López), che ritiene responsabile del suicidio. David, proprietario di un negozio di vini pregiati, viene avvicinato dalla bella Ryu (Rinko Kikuchi), cui è stato commissionato l’omicidio, una ragazza dal passato oscuro che, quando non fa la killer, lavora al mercato del pesce. Qualcosa però fa nascere in Ryu un interesse per David, tra i due inizia una relazione basata su una silenziosa affinità e sul sesso. La storia è narrata con le parole dell'unico amico di Ryu, un anziano rumorista (Min Tanaka).
Questo film è stato massacrato dalla critica, a quanto ho letto in giro, ma molto più di certi obbrobri che vengono risparmiati, forse perché godono della protezione di grandi major americane o perché sono film italiani o magari perché il regista/l'attore di turno è un mostro sacro a cui i critici perdonano tutto. Resettiamo.
'Mapa de los sonidos de Tokio' è un film spagnolo girato al 99% in Giappone e in cui recita un solo attore iberico: già solo questo è abbastanza curioso... Si tratta di un film sull'incomunicabilità e sulla solitudine esistenziale, il cui senso è riassumibile dai versi di una canzone dei Depeche Mode (che viene cantata al karaoke da David), il pezzo sarebbe 'Enjoy The Silence': "Tutto ciò che ho sempre voluto / Tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno / È qui tra le mie braccia / Le parole sono davvero superflue / Possono solo fare soffrire". A differenza della Sofia Coppola di 'Lost in Translation', Isabel Coixet dimostra di conoscere davvero il Giappone, il che per un nippofilo fa una certa differenza. Il film è stato tacciato di manierismo, di sovrabbondanza di vuoti estetismi e di didascalismo. Quest'ultimo punto mi sembra in effetti poterlo imputare a Isabel Coixet, il film è fin troppo esplicito nel volersi spiegare e finisce per sembrare, a livello di sceneggiatura, troppo ingenuo. Visivamente invece l'ho trovato bellissimo e godibilissimo, estetismi ridondanti compresi. La migliore interpretazione la offre l'idol Manabu Oshio, commesso al negozio di vini, che compare forse in 3 scene in tutto, ma se la cava benissimo; Rinko Kikuchi e Sergi Lopez al di sotto delle aspettative, mentre l'anziano ballerino/attore Min Tanaka con la sua voce e il suo volto solcato dalle rughe vale di per se stesso la visione. Interessante la (introvabile?) colonna sonora, protagonista del film assieme ai paesaggi urbani, ai silenzi, ai rumori.
A CHI CONSIGLIO VIVAMENTE LA VISIONE DEL FILM:
- Nippofili (bellissime inquadrature di Tokyo notturna)
- Ammiratori di Rinko Kikuchi (segnalo scene di sesso in lovu hoteru...)
- Amanti delle sequenze esasperatamente estetizzanti
NOTA IN CALCE:
Sconsiglio la visione del film doppiato in spagnolo, perde moltissimo.
Tracklist della colonna sonora:
Mambo Solitario - Kraak & Smaak
Aoi Heya - Noriko Awaya
Higureno Madode - Noriko Awaya
Japanese Girl - Bedroom
La vie en rose - Hibari Misora
Enjoy The Silence - Depeche Mode
Tenet - Dan Miyakawa Ensemble
Flowers For Yulia - Max Richter
Eco il mondo - Melingo
One Dove - Antony And The Johnsons
Break The Silence - Jemapur
Wish You Hard - La Flamme
Messaggio modificato da Cignoman il 09 August 2011 - 03:23 PM