Yukio Mishima e il cinema
Yukio Mishima è lo pseudonimo di Hiraoka Kimitake uno dei più letti autori giapponesi.
Mishima si è distinto sin da giovane nella letteratura con capolavori della letteratura giapponese moderna come il padiglione d'oro, sole e acciaio e la tetralogia del mare della fertilità.
Le sue numerosissime opere spaziano dal romanzo alle forme di teatro tradizionale giapponese Kabuki e Nō, quest'ultimo rivisitato in chiave moderna, al saggio, le novelle.
Più volte in odore di premio Nobel, non lo ha mai ottenuto, forse per la particolare vita che conduceva, è stato infatti un personaggio difficile e complesso, spesso in Europa travisato ed etichettato genericamente come "fascista", era in realtà un nazionalista nostalgico, un "conservatore decadente" come lo definì con estrema acutezza Alberto Moravia che lo aveva incontrato nella sua casa in stile occidentale in un sobborgo di Tokyo.
Mishima fu anche il fondatore di una organizzazione paramilitare, di cui lui era capo e finanziatore, chiamata Tate no kai (Associazione dello scudo) che rifiutava in maniera netta ciò che lui definiva una sottomissione del Giappone, ossia il Trattato di San Francisco del 1951 col quale il suo paese aveva rinunciato per sempre a possedere un esercito affidando la propria difesa agli Stati Uniti.
Mishima passa definitivamente alla storia con il suo ultimo gesto, il 25 Novembre del 1970, all'età di 45 anni:
Cinque persone entrano nell' edificio del ministero della Difesa, sequestrano il generale Mashita e lo costringono a radunare in cortile i militari presenti. Uno di essi li invita alla ribellione parlando dell' abisso in cui il Giappone è piombato per mancanza dello spirito guerriero che ha sempre contraddistinto il Paese. Alla fine del discorso, si inginocchia e offre la testa ad un compagno che lo decapita con la spada. Protagonista del seppuku è proprio Yukio Mishima.
Un gesto che oggi può sembrare folle ma c'è da considerare il clima drammatico del Giappone del dopoguerra e in particolare l'esistenza drammatica dello stesso Mishima: nel 45 il Giappone firma la resa, la sorella muore di tifo a 17 anni, un suo amico si suicida, un altro muore a 20 anni. Nel ' 47 si laurea in Legge, lavora al ministero delle Finanze (che lascia per scrivere), viaggia. Confessioni di una maschera è il primo dei libri che gli dà una fama internazionale. Da molti romanzi vengono tratti dei film. Gli anni Cinquanta sono il periodo di maggiore creazione letteraria. Fra i romanzi, Una virtù vacillante, tradotto, adesso, per la prima volta in Italia.
Parla della passione e ossessione di una donna sposata per un giovane, piuttosto ambiguo, e dei travagli psicologici che la sconvolgono, divisa com' è fra erotismo ed educazione perbenista. La prima puntata di Una virtù esce su un giornale di Tokio, nell' aprile 1957. Una cosa normalissima, per Mishima. Molti suoi romanzi, infatti, prima di essere pubblicati in volume, appaiono a puntate su giornali e riviste. Questo spiega perché ogni capitolo, di semplice e immediata lettura, possa benissimo essere considerato un racconto a sé, pur essendo legato, nella trama generale, a quelli precedenti e successivi. Qua e là si respira una sorta di clima dannunziano. Si tenga conto che il «guerriero» Mishima non solo traduce, nel 1965, Il martirio di San Sebastiano di d' Annunzio, ma lo ammira come scrittore e come uomo d' azione.
La sua Tate no Kai è praticamente un esercito personale, formata da 40 circa tra studenti universitari, artisti e anche attivisti votati alla rifondazione dei valori antichi del giappone, del bushido e della disciplina dei samurai.
Il pensiero di Mishima è forte e si diffonde in tutto il mondo attraverso le sue opere, l'artista crede molto nei mezzi di comunicazione e per questo si dedica al cinema: è protagonista del film "afraid to die" di Yasuzo Matsumura dove rivisitando il filone parecchio in voga dei film violenti dedicati alla yakuza inserisce alcuni temi cari alla sua filosofia, come il sacrificio in nome di amicizia e nobili ideali.
Recita anche in un film in costume, il bellissimo "Tenchu" di Hideo Gosha dove impersona l'assassino Hitokiri durante il periodo Bakumatsu. Non casuale è anche la parteciapzione in questo film, in quanto incentrato su un periodo dove ci fu una grande restaurazione dei principi antichi legati alla figura dell'imperatore sfociati però in una rivoluzione culturale di apertura verso l'occidente.
La sua opera cinematografica più personale, da molti considerata quasi un testamento morale, è Yukoku, la storia di un ufficiale interpretato dallo stesso Mishiima che si suicida per evitare un disonore ai suoi compagni, la moglie lo seguirà nella morte con la dedizione verso gli stessi ideali. E' anche l'unica prova alla regia di Mishima che ne cura tutta la realizzazione tecnica.
Più tardi, vengono realizzati molti film ispirati a novelle di Mishima o legati a lui in vario modo, Kinji Fukasaku, in particolare gli dedica Black Lizard (dove Mishima appare come una statua di pietra) e Black Rose Mansion, entrambi interpretati da un attore uomo che interpreta ruoli femminili, come nel teatro Kabuki, anche questo un tema caro a Yukio.
Uno dei più attinenti agli ideali dell' autore è sicuramente Ken, di Kenji Misumi la storia di un giovane istruttore di Kendo, inflessibile, dal luminoso spirito, interpretato da Ichikawa Raizo che guida un dojo dove si incontrano storie di amicizia, di stima, onore e passione fino ad un tragico finale, quasi incomprensibile ma di una forza immensa.
Anche in occidente sono stati realizzati molti film dedicati a Mishima o ispirati a suoi racconti e recentemente è uscito il film Neve di Primavera (haru no yuki) ispirato sempre ad un suo scritto.
Qui di seguito eccovi un pò di materiale dedicato a Mishima:
Video:
Scheda IMDB
http://imdb.com/name/nm0592758/
Film sottotitolati in italiano:
TENCHU - Hitokiri di Hideo Gosha
YUKOKU di Yukio Mishima
A presto tutti i sottotitoli in italiano dei film rimanenti che ho citato nella recensione tradotti da Marco nell'ambito del progetto La Rosa e la spada. www.raggioverde.org
Questo è il topic ideale per postare i commenti su Mishima stesso nonchè sulle sue opere, anche se se ne è gia parlato in qualche discussione sparsa, inoltre è ben accetto ogni tipo di materiale.
si comincia domani con Afraid to die!