Hara-Kiri: Death of a Samurai
(Ichimei)
- Titolo internazionale: Hara-kiri: Death of a Samurai
- Titolo originale: Ichimei
- Nazione: Giappone
- Anno: 2011
- Durata: 126 min.
- Genere: Jidaigeki
- Regia: Takashi Miike
- Sceneggiatura: Yasuhiko Takiguchi, Kikumi Yamagishi
- Interpreti: Ebizo Ichikawa, Eita, Koji Yakusho, Hikari Mitsushima, Naoto Takenaka, Munetaka Aoki, Hirofumi Arai, Kazuki Namioka, Takashi Sasano.
- Traduzione: calimerina66
Il ronin Hanshiro (Ebizo Ichikawa) si reca alla residenza del clan Iyi - in cui il daimyo è assente e a dare gli ordini è il Capo Consigliere Kageyu (Koji Yakusho) - e chiede di poter compiere in quel cortile il seppuku, perché non sopporta più la miseria. Kageyu pensa che sia un bluff e gli racconta di un giovane ronin, Motome (Eita), che si era presentato tempo prima con la stessa richiesta. Hanshiro dice di non conoscerlo, ma si scoprirà che non è così.
C'era bisogno davvero di fare il remake del già bellissimo film del 1962, già vincitore del Gran Premio della Giuria allo stesso Festival di Cannes dove questo film è stato presentato in prima mondiale? C'era bisogno davvero di girare un jidaigeki in 3D?
A questi due quesiti Miike risponde affermativamente, supportato da un cast di tutto rispetto (gli strepitosi Koji Yakusho ed Ebizo Ichikawa, due uomini che sanno combattersi con i soli sguardi).
Già dimostrato di saper sovvertire i generi dal di dentro, l'eclettico Miike usa il 3D in modo sorprendente proprio laddove non ce n'era bisogno, dimostrando che la tecnologia moderna, al servizio dell'abilità registica, non è solo uno spettacolo per gli occhi, ma contribuisce a creare un'atmosfera che si tocca con mano.
L'altro elemento originale introdotto nella sceneggiatura è la solidarietà umana, valore del tutto estraneo all'etica del samurai ma da Hanshiro reclamata, in nome dell'umanità che c'è in ogni essere umano, dunque anche nel samurai. Hanshiro invoca una solidarietà di classe non come orgoglio e difesa di privilegi ma come condivisione di valori. Parole che stridono con il culto della forma, della spada, fine a se stessa. Certo il Consigliere dell'opulento clan Iyi, che ingoia prelibatezze e rarità con la naturalezza di un pasto frugale, come può calarsi nei panni di chi, non per demeriti di battaglia ma a causa di manovre politiche, è costretto a dividere quotidianamente tra i membri della famiglia l'unico tortino di riso? Eppure quella condivisione è piena di gioia, dà senso vero al pasto e all'esistenza.
Consiglio come sempre di leggere nel mio blog le mie
Sottotitoli: (versione zdzdz).

Buona visione
Ordina il DVD su
Messaggio modificato da calimerina66 il 17 July 2012 - 09:14 PM