Blissfully Yours
Titolo originale : Sud Sanaeha
Interpreti : Kanokporn Tongaram, Min Oo, Jenjira Jansuda
Regia e Sceneggiatura : Apichatpong Weerasethakul
Produzione: Thailandia, 2002
Genere: Drammatico
Durata: 125'
imdb: 7.1/10 (503 voti) http://www.imdb.com/title/tt0317171/
Versione compatibile: gandarloda
Traduzione: battleroyale
Revisione: François Truffaut
(rece scritta da me, tratta dal mio blog di cinema orientale cinema_asiatico)
SIGNORI E SIGNORE CI TROVIAMO DI FRONTE AD UN SIGNOR FILM.
"Blissfully Yours" è, senza usare mezzi termini, un film bellissimo, inspiegabile quanto sensuale, realizzato da Apichatpong Weerasethakul (nome incomprensibile, impronunciabile, quanto affascinante), che confeziona un'estasi della settima arte, distruggendo tutti i preconcetti tipici del cinema. Distrugge, taglia , stupra la pellicola e ne fa uscire un gioiello.
Solo un genio potrebbe spiattellarti senza alcuna presentazione una trama -non-trama dai limiti documentaristici e poi far partire i titoli di testa dopo 45 minuti di film, una volta che lo spettatore si è già addentrato in questa bizzarra vicenda di vite umane e in cui i titoli appaiono completamente inaspettati.
Solo un genio sarebbe in grado di scomporre i suoni, le immagini, sovraimprimere alla realtà la finzione del ricordo. Disegni, voice-off e quant'altro. E questo solo quando si viene a conoscenza in profondità di una vita fragile e distrutta. Quella del protagonista.
"Blissfully Yours" incanta e gioca con lo spettatore, immergendolo nei paesaggi imagnifici di una foresta thailandese selvaggia quanto intrigante. Sembra di sentirne il clima arido, di star vicino a quelle anime perdute.Di spiarli mentre si baciano e si amano nell'erba. Apichatpong mostra e non spiega, racchiude tutto in due ore di nulla-tutto che diventano un'esperienza ammaliante racchiusa da un finale di rara bellezza.
"Blissfully Yours" è il testamento di un'arte in completa evoluzione, firmata da uno dei cineasti contemporanei più interessanti in circolazione e di cui mi sento in dovere di consigliare il prezioso "Syndromes And A Century", subbato per aw da asturianito.
IL MIO VOTO: 10
(recensione di Paolo Balmas per Asianfeast)
Due coppie, una più giovane e una più anziana, si addentrano nella foresta per ritagliarsi qualche momento di intimità. La stretta vicinanza con l'ambiente naturale sarà per loro un'occasione unica per guardare dentro sè stessi e alleviare malattie fisiche e mentali.
Apichatpong Weerasethakul e la giungla-foresta thailandese, vista come organismo vivente, luogo di rinnovamento e sorgente di vita: Sud Sanaeha non è l'ultimo capitolo di questo strano ed affascinante rapporto (vedi anche Tropical Malady, o il mediometraggio Wordly Desires) ma ad oggi è forse il più riuscito (e forse il più riuscito tra tutti i suoi film). Giocando ancora sulla convergenza ambigua tra fiction e documentario, ma in maniera meno forzata rispetto a Mysterious Object at Noon, e accentuando le scene contemplative (giocate tutte pescando dall'immensa tavolozza cromatica e sonora dell'ambiente naturale circostante: alberi, foglie, riflessi solari, movimenti d'acqua, rumori di uccelli), Weerasethakul riesce a creare un'atmosfera cinematica a dir poco straordinaria, che non punta affatto al realismo narrativo ma bensì a trasportare lo spettatore in un tempo e in uno spazio ultra-dilatato, che finisce giocoforza per coincidere con il paesaggio interiore ed esteriore in cui si muovono i personaggi del film. Merito, come già detto, di "locations" che hanno consentito (a prezzo di qualche difficoltà logistica in fase di ripresa) di ottenere immagini meravigliosamente cinematografiche e "sonore" di un ambiente naturale che ha davvero pochi eguali al mondo (a memoria di scrivente, soltanto il regista bavarese Werner Herzog ha ottenuto un risultato simile confrontandosi con quella che -con parole sue- definirebbe "l'oscenità" della foresta). Sarebbe invero molto interessante confrontare i modi di rappresentazione di questo particolare ambiente naturale in cinematografie diversissime come quella, appunto, di un Herzog, oppure di un Boorman (che preferì invece ambientarvi un Tranquillo Weekend di Paura), di un Hill (Southern Comfort) o ancora di un Ray (Satyajit, Giorni e Notti nella Foresta) rispetto al nostro thailandese qui in esame (ma anche, sarò blasfemo, con il Gibson di Apocalypto). Posizioni e concezioni talora opposte che aiutano però a capire la complessità di una simile scelta, e che spingono a dire: è solo un grande autore colui che riesce a confrontarsi con un simile "mostro" e a uscirne vivo, vegeto, e rinnovato nello spirito.
Vanno decisamente oltre il concetto di bello o di brutto anche le scene più esplicitamente erotiche del film (eh sì, perchè nonostante l'aplomb spirituale e meditativo del film, che fa molto "oriente", Blissfully Yours è soprattutto un film erotico): languide, umidicce e terribilmente calde, una paio decisamente a rischio censura (cercate la versione integrale, che supera le due ore), e degne di entrare a pieno titolo in un'ideale galleria del cinema erotico mondiale.
Allo spettatore si richiede appena un surplus di disponibilità (o di abbandono) verso un film che vive meno sulla narrazione (che prosegue silenziosissima, quasi assente, per continui sottili svelamenti) che sulla potenza, banalmente-grandiosa o grandiosamente-banale (fate voi), delle proprie immagini. Siete avvertiti: su IMDB un utente ha definito questo film “very boring”. Ma il premio della sezione “Un Certain Regard” ottenuto al festival di Cannes a mio parere è più che meritato. Promettetemi/vi di dargli almeno un'occhiata: se non altro per vivere la sublime esperienza degli ultimi quindici minuti di film, la fine della spirale, vero e proprio annegamento del film "nel" film.
Il Regista:
Cresce a Khon Kaen, una città del nord della Thailandia. Qui si laurea in architettura per poi trasferirsi a Chicago a seguire un master in regia cinematografica alla School of the Art Institute. Esordisce con una serie di cortometraggi destinati ai circuiti dei festival internazionali, mentre con il primo lungometraggio, lo sperimentale 'Bissfully Yours', riesce a conquistare l'attenzione di addetti ai lavori e non. Il film, a metà tra il documentario e la fiction, racconta di un trio di immigrati clandestini che si abbandonano ai piaceri dell'eros. Anche in 'Tropical Malady', film del 2004 coprodotto da Marco Muller, il tema è quello della scoperta della sessualità da parte di due giovani, il soldato Keng e il contadino Tong, il tutto in un clima immaginifico di foreste, animali e personaggi leggendari. Il film ottiene il Premio Speciale della giuria al 57. Festival di Cannes che lo impone tra i più promettenti giovani registi asiatici. Nel 2006 presenta in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 'Sang sattawat', in cui compie invece un viaggio a ritroso nel tempo per ricordare i suoi genitori, entrambi medici, e la sua infanzia passata al loro seguito tra ospedali e luoghi di cura. Due anni dopo è chiamato a far parte della giuria del 61. Festival di Cannes.
FILMOGRAFIA:
Bullet (1993)
Kitchen and Bedroom (1994)
0016643225059 (1994)
Like the Relentless Fury of the Pounding Waves (1996)
Thirdworld (1998)
Malee and the Boy (1999)
Boys at Noon (2000)
Mysterious Object at Noon (2000)
Masumi Is a PC Operator (2001)
Sud sanaeha (Blissfully Yours) (2002)
Hua jai tor ra nong (The Adventures of Iron Pussy) (2003)
Tropical Malady (2004)
Worldly Desires (2005)
Ghost of Asia (2005)
Sang sattawat (Syndromes and a Century) (2006)
Estado do Mundo, O (2007) (segment "Luminous People") aka State of the World
Stories on Human Rights (2008) (segment "Mobile Men")
Phantoms of Nabua (2009)
Come ultimo, ringrazio profondamente François Truffaut per il suo profondo impegno nella revisione dei miei subs. Grazie per aver sistemato il timing e per aver corretto tutti quegli errori di battitura che ho combinato




BUONA VISIONE
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Messaggio modificato da fabiojappo il 23 April 2013 - 11:59 AM