Roma, 15 nov. (Adnkronos Cultura) - Il fasto della vita di corte e della Cina sotto il regno illuminato di Qianlong (1711-1799), uno dei più grandi imperatori della storia cinese, raccontati da 300 capolavori, mai visti in Italia, provenienti da uno dei più imponenti complessi museali al mondo, la Città Proibita, ed esposti a Roma, nel Museo del Corso. Dal 20 novembre al 20 marzo i visitatori potranno ammirare dipinti, armi e armature, utensili appartenuti all'imperatore, ceramiche, abiti di corte, servizi e sigilli imperiali, orologi, giade e monili, oggetti e paramenti da culto nella mostra "Capolavori dalla Città Proibita. Qianlong e la sua corte", promossa dalla fondazione Roma Museo del Corso e organizzata da MondoMostre, a cura di Gian Carlo Calza.
Tra le opere esposte, gli imponenti dipinti, lunghi quasi venti metri, "Tributari dell'Impero Qing" e "Parata delle otto divisioni mancesi". Molti anche gli oggetti legati all'imperatore stesso: strumenti musicale, il tavolo con gli arredi usati per festeggiare il suo ottantesimo compleanno, l'imponente trono dorato, la sua armatura e il suo studio privato, con tanto di set per la scrittura con pennelli e pietre per sciogliere l'inchiostro. Affascinante e ricca la parte riguardante il mondo femminile della corte imperiale che comprende il ritratto della celebre concubina imperiale Huixian, abiti, scarpe e gioielli.
Tra le opere mai uscite prima dalla Cina, ed esposte nella mostra "Capolavori dalla Città Proibita", quelle di Giuseppe Castiglione, artista italiano e gesuita ammesso alla corte dell'imperatore e ammirato in Cina come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Di Castiglione saranno esposti i dipinti "L'imperatore Qianlong che spara a un cervo", il "Ritratto del principe Guao" e il grande "Ritratto equestre dell'imperatore Qianlong in armatura da cerimonia". Che Castiglione fosse l'artista prediletto dell'imperatore, lo dimostra la nomina a mandarino di terzo grado che l'artista, in quanto gesuita, rifiutò più volte ritenendola incompatibile con il suo ruolo di religioso. Finché non ricevette l'ordine imperiale di Qianlong che lo obbligò ad accettarla.
Castiglione morì a Pechino nel 1766 con gran cordoglio dell'imperatore che compose di suo pugno l'epitaffio da far incidere sulla tomba. Dopo di lui, altri pittori svolsero un ruolo importante a corte, ma nessuno godette di tanta stima da parte degli imperatori come lui, anche in virtù del ruolo fondamentale che Castiglione ebbe nell'insegnamento delle tecniche pittoriche occidentali, dell'uso del colore, della prospettiva e dell'anatomia umana. In più, il pittore gesuita fu il primo a raffigurare l'imperatore a cavallo in un dipinto di grandi dimensioni, soddisfacendo le ambizioni del giovane Qianlong che si riteneva imperatore universale di tutte le genti.
La stirpe dell'imperatore Qianlong, dall'originaria Manciuria aveva conquistato la Cina nel 1644 assumendo il nome dinastico di Qing, ovvero "purezza". La dinastia si insediò nella Città Proibita, la più grande reggia al mondo con i suoi novemila saloni e sale, edificata dai Ming nel XV secolo, e da lì estese i confini della Cina fino a farla diventare il secondo più vasto impero territoriale della storia, nonché il più popoloso. Il potere esercitato dalla corte è ben testimoniato in mostra dagli enormi ritratti dell'imperatore e dell'imperatrice in vesti cerimoniali, realizzati nel tradizionale formato del rotolo da appendere, dall'equipaggiamento equestre dell'imperatore e dalle armature con i colori delle "otto bandiere, le divisioni da battaglia dell'esercito mancese.
Sono appena tornato dal vernissage e devo dire che, per quanto non parteciperete mai al ricco buffet che l'ha concluso ( ), è certamente una delle mostre più stupefacenti che i miei occhi abbiano mai ammirato. La caldeggio a tutti coloro che hanno la fortuna di vivere nella capitale e, dal momento che sarà visitabile fino alla fine di marzo, a tutto il popolo di AW in generale. Organizzatevi e venite in pellegrinaggio a contemplare le atmosfere, i salotti intellettuali, gli orologi i gioielli e le mise dell'imperatore. Oltre che entinaia di raffigurazioni, dipinte, inchiostro su seta, fin nei mimimi particolari e rappresentanti le scene di vita privata e la sfarzosissima potenza della dinastia Qianlong. Davvero imperdibile
Messaggio modificato da Monana il 19 November 2007 - 11:37 PM