Christmas in August PosTX
Jip ITA Monana
“Christmas in August“, prima opera cinematografica del regista coreano Hur Jin-Ho, ha il pregio, con le sue mille e cangianti sfumature, di toccare la dimensione più profonda e segreta dell’essere.
Le emozioni provate durante la visione, rimangono ancorate dentro di noi al punto tale che basta ripensare ad un dialogo, ad un fotogramma per ritrovarci immersi nella sua poesia alla ricerca dei vari messaggi contenuti nel film medesimo.
Un negozio di fotografia rappresenta il luogo dove, in massima parte, si snoda la trama di “ Christmas in August “.
Un piccolo locale, che riesce a fondersi con il protagonista quasi a dare l’idea che gli attimi della sua vita siano scanditi dai vari click della sua macchina fotografica.
Un luogo dove la realtà esterna, alcune volte ingombrante, si defila e scompare per lasciare il posto ad un nuovo universo, al centro del quale esiste la sua ricerca interiore, vissuta in completa solitudine.
Un fotogramma unito agli altri fino a formare un mosaico di sensazioni attraverso le quali riusciamo a conoscere e ad amare il giovane fotografo.
E’ solo, malato, ben consapevole che la sua fine è prossima; tuttavia il senso del tragico e della sofferenza non viene avvertito dagli spettatori poiché Jung-Won non lotta per cambiare il suo destino in quanto possiede quella consapevolezza che gli fa comprendere quanto ognuno di noi non sia altro che il risultato di una sua storia personalissima, unica ed irripetibile!
Ogni suo gesto, ogni suo piccolo rito sono dettati dal solo desiderio di “ testimoniare ” sé stesso.
Nulla deve essere cambiato o modificato perché la morte altro non è che un incidente di percorso al quale non si deve dare molta importanza!
In questo equilibrio costruito sulla propria ricerca interiore ecco affacciarsi, improvvisamente, un elemento che potrebbe destabilizzare quanto finora costruito … è quell’ imprevisto a cui, tutti noi, diamo il nome di Amore.
Jung-Won sente di non essere più solo e, per la prima volta, sperimenta una felicità fatta di tenerezza e di piccoli gesti compiuti insieme ad un’altra persona.
Vive quegli attimi come se dovessero durare per sempre poiché anche lui, come tutti noi, porta dentro di sé il desiderio dell’infinito; nessun sentimento può terminare con la morte, per questo motivo se ne va senza rimpianti dal palcoscenico chiamato “ vita ” .
Si allontana con la stessa dolcezza ed intensità con le quali ha vissuto ma il suo saluto è un “ arrivederci ” poiché neanche la morte rappresenta un limite invalicabile al nostro amore, anche se è con essa che ognuno di noi deve inevitabilmente confrontarsi.
Questa, secondo me, è la grande lezione impartita da questo splendido film.
E’ proprio nel confronto perenne tra assoluto e contingente, fra eterno e terreno che stanno la drammaticità e la grandezza del destino dell’uomo!
Grande il regista, eccezionale l’attore principale e toccante come non mai la trama.
Non trovo più parole per descrivervi le emozioni che continuano a salire dentro di me dopo la visione del film.
Un consiglio: non perdetevelo!
Credits:
Regia: Hur Jin-Ho
Sceneggiatura: Oh Seung-Wook, Shin Dong-Hwan, Hur Jin-Ho
Fotografia: Yoo Young-Kil
Musica: Cho Sun-Woo
Interpreti principali: Hank Suk-Kyu, Shim Eun-Ha, Oh Ji-Ha, Lee Han-Wi, Chun Mi-Sun
Corea del Sud, 1998, colore, 97 minuti
Messaggio modificato da Kiny0 il 22 April 2013 - 10:00 PM