Il breve video, condiviso anche su altri siti di video sharing, mostra un insegnante del liceo Hamamatsu Nittai della città di Gifu mentre prende a schiaffi per ben 13 volte in 16 secondi un suo allievo. La stessa scuola ha confermato che il video è autentico. L’episodio è stato ripreso da un altro studente durante gli allenamenti domenicali. Il fatto è accaduto domenica scorsa. Il video è stato postato lunedì e ha già raggiunto quasi due milioni di visitatori.
“Non scherzare, ragazzo! Hai capito? Sei stupido!”, dice l’allenatore, 41 anni, mentre colpisce il giovane di 16 anni. Stando alla scuola, l’insegnante ha ammesso la violenza fisica nei confronti dello studente, giustificandosi dicendo che la sua intenzione era solo quella di spronare il ragazzo, ma che evidentemente l’ha fatto nel modo sbagliato.
Shiozawa Toshitaka, vice preside del liceo, ha dichiarato che nella stessa giornata l’insegnante ha colpito anche un altro studente, ma che nessuno dei due ha subito ferite. La scuola comunque prenderà provvedimenti disciplinari contro il docente, perchè nella scuola non sono ammesse punizioni corporali, e tale è stato giudicato l’atto.
Nella serata di martedì la scuola ha convocato le famiglie degli allievi della squadra di pallavolo, e insieme all’insegnate si è scusata per l’accaduto.
Sembra che lo scorso maggio lo stesso insegnante abbia schiaffeggiato un altro studente facendolo sanguinare dal naso. Allora non furono presi provvedimenti perchè “da parte dello studente e della sua famiglia non arrivarono reclami”.
In Giappone le punizioni corporali nelle scuole sono state bandite dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia soprattutto in ambito sportivo certe pratiche sembrano dure a morire.
Qualche settimana fa i media riportarono il caso di 70 studenti di una scuola media di Kōbe costretti a correre a piedi nudi per 1,2 chilometri sul terreno reso caldo dal sole perchè si erano presentati in ritardo al festival sportivo organizzato dalla scuola. Alcuni studenti riportarono ferite alla pianta dei piedi.
Nel dicembre dello scorso anno, un adolescente si tolse la vita a causa dei continui abusi fisici subiti da parte del suo allenatore di basket.
All’inizio del mese, il campione mondiale di Jūdō Ōno Shōhei, 21 anni, è stato sospeso per 30 giorni dalla sua università per aver maltrattato fisicamente alcuni giovani allievi della sua squadra.
Lo scorso gennaio l’intera comunità giapponese del Jūdō è stata scossa quando si è appreso che l’allenatore della squadra nazionale femminile di Jūdō era solito picchiare le sue atlete, a volte colpendole con una spada di bambù.
Ae Mieko, docente di psicologia dello sport presso il Tokyo Women’s College of Physical Education, dice che in Giappone molti allenatori credono che l’abuso fisico possa migliorare le prestazioni degli allievi. “Per sbarazzarsi dell’abuso in campo sportivo, dobbiamo modificare questo modo di pensare e, se necessario, introdurre provvedimenti più aspri per chi infrange le regole. Il bullismo nello sport non è disciplina, è un crimine”.
Il video incriminato è visibile sul sito Youtube a questa pagina. Il contenuto potrebbe turbare la sensibilità di alcune persone.
(articolo a cura di newsdalgiappone.com)