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[RECE][SUB] After Life

Traduzione di LeChuck

7 risposte a questa discussione

#1 -- LeChuck --

    PortaCaffé

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Inviato 14 May 2004 - 03:39 PM

After Life

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Titolo Originale: Wandafuru Raifu
Nazione e Anno: Giappone 1999
Genere: Drammatico
Durata: 118 min.
Lingua: Giapponese
Sottotitoli: Inglese Hardsubbed, Italiano by LeChuck

Regia: Hirokazu Koreeda
Sceneggiatura: Hirokazu Koreeda

Cast:
Takashi Mochizuki ........ Arata
Shiori Satonaka ........... Erika Oda
Satoru Kawashima ....... Susumu Terajima
Takuro Sugie ............... Takashi Naitô
Kyoko Watanabe .......... Kyôko Kagawa
Kennosuke Nakamura ... Kei Tani


- Trama: Se aveste tre giorni di tempo per scegliere un istante della vostra vita da rivivere per l'eternità, quale scegliereste?
Questa è la domanda che ci pone After Life, il secondo lungometraggio del purtroppo semisconosciuto (almeno qui da noi) Hirokazu Koreeda. Un film che fa riflettere lo spettatore sia sulla vita reale che sulla vita vista attraverso gli occhi del cinema. After Life è ambientato in una sorta di purgatorio, visto come un complesso residenziale (molto simile ad una scuola o ad un collegio) in cui le persone da poco passate a miglior vita vengono condotte e aiutate da un gruppo di assistenti (anch'essi ormai defunti) a scegliere l'istante della loro vita che dovranno rivivere per l'eternità.
Ciascun "cliente" porrà i suoi problemi, da semplici indecisioni a espliciti rifiuti di cooperare, ma gli "assistenti" - anch'essi afflitti dai loro problemi e conflitti interiori - hanno il preciso compito di perseverare nell'indurre gli assistiti a compiere la loro scelta.
A poco a poco i rapporti tra i personaggi che seguiremo in questa tipica settimana di ordinaria amministrazione per gli assistenti si evolveranno e si verranno a creare situazioni molto interessanti.
La cosa forse più interessante tuttavia è che una volta scelto il ricordo, un gruppo di addetti ai lavori inizierà a ricreare su pellicola il ricordo stesso, cercado il set adatto per le riprese, selezionando i suoni e i rumori giusti, i profumi e tutta una serie di altri particolari. Una volta trasposto su pellicola il ricordo dell'assistito, questi visionerà il tutto come se si trovasse al cinema, passando in questo modo alla successiva fase della sua vita ultraterrena.
Il film quindi (e con esso i film all'interno del film) è come un sogno dal quale scaturisce un messaggio ben preciso: imparare ad amare nella vita, oppure rischiare di abbandonare questo mondo senza lasciare alcun segno...

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- Commento: Personalmente devo dire che questo film è stato una piacevolissima sorpresa. Registrato quasi per caso un paio di anni fa durante una notte di Fuori Orario, quando trovai il video decisi subito di occuparmi dei sottotitoli italiani per quello che io ritengo un piccolo capolavoro.
E' stata una piacevole sorpresa perché a ben vedere in After Life sono presenti tutte quelle caratteristiche che di solito fanno sì che un film non mi piaccia, o quanto meno non mi stimoli al pari di altri.
Innanzitutto ci troviamo di fronte ad un film abbastanza lento, senza grossi colpi di scena e per di più le varie scene che lo compongono sono raramente accompagnate dalla musica, fatta eccezione per l'unico tema musicale ricorrente in un paio di scene. In particolare questa caratteristica, cioé l'assenza quasi assoluta di musica all'interno di un film, la maggior parte delle volte (naturalmente parlo nel mio caso :D ) è la classica goccia che fa traboccare il vaso, facendomi passare da uno stato di indifferenza verso il film che sto guardando, ad uno stato di semi-odio nei suoi confronti! :P
In questo caso invece il tutto è perfettamente razionale, anzi, direi che è uno dei punti di forza di questo film. Viene infatti resa perfettamente ai nostri occhi l'atmosfera di "limbo" tra vita reale e aldilà che il regista vuole farci percepire.
Inaspettatamente poi succede di scoprire che tutto quanto accade durante la settimana in cui il film viene ambientato e che all'apparenza può sembrare noioso, diventa estremamente interessante! Se apprezzerete il film così come ho fatto io vi troverete a bocca aperta ad ascoltare i racconti di vita e i problemi dei vari Watanabe, Iseya, Yamamoto, per non parlare dei rapporti interpersonali tra gli "assistenti": in particolare tra Mochizuki e la giovanissima Shiori.
Ci potrebbe stare poi un lungo discorso sul film visto come metafora del cinema stesso, ma sinceramente sarebbe un discorso un po' complesso (almeno per me :P ) e non mi sento di affrontarlo! ^__^
La cosa che mi ha colpito di più, in fin dei conti, è l'idea di dover scegliere un ricordo da conservare per l'eternità... Impresa molto difficile pensandoci bene, ma allo stesso tempo molto stimolante. Se vi piacerà questo film sono sicuro che ripenserete a questa cosa per molto tempo e forse troverete alla fine anche voi un momento della vostra vita particolarmente importante.
Buona visione.


- Hirokazu Koreeda.
Artista poliedrico, capace di coniugare l'attività di documentarista per la tv con quella di regista, scrittore e insegnante presso la Eiga Bigakko, una scuola di cinema di Kyobashi a Tokyo dove è nato nel 1962. Negli anni ottanta frequenta la facoltà di letteratura dell'università di Waseda col desiderio di diventare uno scrittore. Nel 1987 si laurea, ma i suoi interessi si sono ormai spostati dalla scrittura al cinema. Sapendo di non avere alcuna possibilità di lavorare dietro la macchina da presa per uno dei grandi studios, che in quegli anni stanno spostando i loro interessi dalla produzione alla distribuzione e alla gestione delle sale cinematografiche, inizia a lavorare come documentarista per la TV MAN UNION. All'inizio degli anni novanta pubblica il suo primo libro Shikashi, sul suicidio di un funzionario governativo; un fatto di cronaca da cui trae anche il suo primo documentario, Shikashi… fukushi kirisute no jidai ni [However…]. Sempre del 1991 è Mo hitotsu no kyoiku: ina Shogakko Harugami no kiroku[I/] [Lessons from a Calf] , che documenta l'esperienza di un gruppo di alunni delle scuole elementari alle prese con una mucca, che devono allevare, nutrire, pulire... La macchina da presa segue i bambini, catturando le loro vivaci espressioni e i loro cambiamenti. Nel 1994 gira Kare no inai hachigatsu-ga - Aids o sengen shita Hirata Yutaka ninenkan no seikatsu kiroku [August without Him], un documentario su un malato di AIDS che riconosce pubblicamente la sua lotta contro la malattia. Il film è un video diario che descrive non solo la vittima ma anche gli amici e il suo rapporto con il regista.

La sua formazione di documentarista influenzerà la sua successiva esperienza cinematografica. Nel 1995 esce il suo primo lungometraggio, Maboroshi no hikari [Maborosi], opera già matura che gli vale l'Osella d'oro per la migliore fotografia alla Mostra del cinema di Venezia, il riconoscimento come miglior regista esordiente al festival di Vancouver e il premio per il miglior lungometraggio al festival di Chicago nello stesso anno. Tratto da una novella di Teru Miyamoto, il film è un ipnotico racconto sull'interiorità di una giovane donna, Yumiko, intrappolata nel doloroso ricordo del marito suicidatosi inspiegabilmente. "Sarei felice", ha detto Kore-eda nel presentare il film, "che lo spettatore avesse il sentimento che il film è un documento sulle ombre e le luci che abitano una donna". Tutto nel film - la fotografia, i piani fissi della macchina da presa, le inquadrature basse, i paesaggi, i silenzi - è usato per rendere questo sentimento e contribuisce ad esprimere un'urgenza stilistica coerente e definita, che tradisce l'amore per l'opera di due grandi maestri, Ozu Yasujiro e Hou Hsiao-Hsien al quale, tra l'altro, Kore-eda dedica un documentario nel 1993, Eiga ga jiai o utsusutoki - Hou Hsiao-hsien to Edward Yang. Scrittura, documentario e film di finzione sono mezzi espressivi che gli permettono di affrontare a livelli diversi i temi a lui cari: una personale riflessione sulla morte, lo stretto legame tra memoria e identità e la conseguente esistenza di diverse dimensioni temporali parallele. Rapporto, quello tra memoria e identità, con il quale Kore-eda si è confrontato fin da giovanissimo quando si trovò a dover relazionarsi con il nonno colpito dal morbo di Halzheimer.

Questo stesso tema si riproporrà, ogni volta affrontato da punti di vista diversi, nei suoi lavori successivi, Kioku-ga ushenawareta-toki [Without Memory; 1997], premiato come miglior documentario dell'anno in Giappone, racconta la vita di un uomo che soffre della perdita della memoria a breve termine ed è incapace di costruire nuovi ricordi, e poi, soprattutto, in Wandafuru raifu [Afetr Life; 1998], suo secondo lungometraggio presentato al Torino Film Festival quello stesso anno, nel quale riesce a unire e calibrare finzione e ricerca documentaristica. Il soggetto, scritto una decina di anni prima, infatti nasce da una serie di interviste a persone comuni, alcune delle quali appariranno poi nel film, un'esplorazione nell'ambigua natura della memoria umana. Da qualche parte, in un limbo tra la vita terrena e il paradiso, le persone appena decedute devono scegliere un solo ricordo che verrà rappresentato in un film e che porteranno con loro per l'eternità. Il testo filmico assume così un valore meta-testuale, una riflessione sulla possibilità del cinema di diventare una "protesi" della memoria umana senza però emozioni proprie e senza un'esperienza soggettiva che permetta di selezionare i ricordi. Da quest'esperienza Kore-eda trae anche Shosetsu Wonderful Life [il romanzo di "Wonderful Life"], novellizzazione del suo film.

In Distance [id.], in concorso al festival di Cannes del 2001, (del quale ha poi pubblicato il making of Distance. Eiga ga Tsukurareru made), un gruppo di individui si trova a confrontarsi nell'isolamento più assoluto con ciò che resta della vita dopo la morte. Ancora una volta un fatto di cronaca (un suicidio collettivo realmente avvenuto nella metropolitana di Tokyo nel 1995) diventa lo spunto per mettere in discussione la percezione del reale - senza che mai la forma si faccia troppo invadente - per esprimere il bisogno di riappropriarsi della memoria e non perdere il legame con coloro che abbiamo amato. (Cinzia Chiarion, 19/04/2004)
[i]Tratto da neo(N)eiga (www.neoneiga.it)


Un'ultima considerazione sulle caratteristiche tecniche del video. La qualità non è eccelsa e la presenza dei sottotitoli in inglese impressi nel video stesso non è certamente un aspetto positivo. Tuttavia ritengo che per alcuni film la qualità audio/video possa comodamente passare in secondo piano! :rolleyes:
Per qualsiasi problema di reperibilità o altre domande, sono a vostra disposizione. ;)










Sottotitoli





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Messaggio modificato da Kiny0 il 13 October 2012 - 05:35 PM

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LE MIE RECE PER ASIAN WORLD: Rebels of The Neon God ; The Hole ; After Life ; The River ; Bullet Ballet ; Tokyo Fist ; Happy Together ; Together (Together With You) ; Distance.

IL MIO BLOG: Screen Travels.

#2 Monana

    Petaura Dello Zucchero

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Inviato 21 August 2005 - 12:28 PM

Vecchio commento:

After Life mi ha colpito tantissimo perché ho provato a mettermi nei panni dei personaggi alla ricerca di un unico ricordo da conservare per l’eternità.
L’idea è sicuramente accattivante in quanto offre la possibilità di riflettere sulla propria vita.
» Clicca per leggere lo Spoiler - clicca di nuovo per nasconderlo... «

Il film è bellissimo e merita sicuramente una visione da parte di tutti.
Grazie LeChuck! :em11:

A un sacco di gente piace essere morta, però non è morta veramente... è solo che si tira indietro dalla vita.
Invece bisogna... bisogna cercare, correre i rischi, soffrire anche, magari,
MA: giocare la partita con decisione.

FORZA RAGAZZI, FORZA!

Dammi una V!
Dammi una I!
Dammi una V!
Dammi una I!

VI-VI! VIVI!

Sennò, non si sa di che parlare alla fine negli spogliatoi. (Harold e Maude)

<---Presidentessa Del Comitato Per Il Ritorno Alla Gloria Di AsianWorld--->
Suntoryzzata in data 13/08/2006
<---Presidentessa del comitato Pro Siwospam--->
*Basta con la tristezza, W il Turbo-Ammmore ed il Panda-Suntory-Sith*

#3 Oda

    gureggu sama

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Inviato 21 April 2009 - 10:07 PM

dai votate
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#4 kunihiko

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Inviato 22 April 2009 - 04:21 PM

Visualizza MessaggioOda, il Apr 21 2009, 11:07 PM, ha scritto:

dai votate

Ti accontento :em83:

Una storia fuori dal comune
Girare un corto sul momento più bello della vita di un essere umano, il cinema si mischia alla mistica scegliendo una chiave realistica. Il cinema come unico mezzo anche nell'aldià per trovare la felicità completa.

Koreeda è un genio. :em83:
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#5 Oda

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Inviato 22 April 2009 - 04:39 PM

Visualizza Messaggiokunihiko, il Apr 22 2009, 05:21 PM, ha scritto:

Ti accontento :em83:

Una storia fuori dal comune
Girare un corto sul momento più bello della vita di un essere umano, il cinema si mischia alla mistica scegliendo una chiave realistica. Il cinema come unico mezzo anche nell'aldià per trovare la felicità completa.

Koreeda è un genio. :em83:

bravo :em83:
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#6 Blindevil

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Inviato 20 May 2010 - 01:20 PM

"Il film di Koreeda pone una domanda apparentemente semplice ma cui dare risposta è assai arduo: quale ricordo portereste con voi per sempre? Attraverso le storie di tanti personaggi, osserviamo come sia difficile la scelta, immersi a ricordare tutta la propria vita, chi con rimpianto o chi con malinconia. Un'Opera che pone spunti di riflessione sul reale valore della vita, sul significato cui essa assume quando ci si trova a lasciarla. Sarà stata vissuta pienamente, o sprecata in facezie? E' poi interessante osservare i rapporti tra coloro che "lavorano" in questo ufficio mistico, opportunità data solo a chi si è rifiutato di dichiarare un ricordo e vive ancora nell'incertezza del suo passato. E così anche nel limbo si vengono a creare amicizie, e forse amori, che si dilatano nel tempo che però, prima o poi, finirà per tutti. Forte di un'emotività sobria, ma assai collegata al reale, After life è un esperienza di Cinema che saprà regalare grandi sensazioni a chi vi si immergerà con la giusta ottica. Esistenziale."

Messaggio modificato da Blindevil il 20 May 2010 - 01:21 PM

Noi samurai,siamo come il vento che passa veloce sulla terra,ma la terra rimane e appartiene ai contadini.

#7 Oda

    gureggu sama

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Inviato 21 May 2010 - 12:59 AM

filmone
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#8 Cignoman

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Inviato 01 February 2012 - 07:35 PM

SI rende noto al gentile pubblico che, grazie al contributo del nostro fido giurista Shimamura81, da poco si è resa disponibile anche la versione 1cd dei sottotitoli italiani di questo grande film del maestro Koreeda. Chi non l'avesse ancora visto, provveda!

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