Troppo monocorde nel suo insensato sadismo, incoerente nel ritrarre la psicologia del "buono", ipetrofico nel voler mostrare tutto e sempre di più. Però c'è Choi che vomita l'inferno!
Un approfondimento sul secondo punto: sì, ok, l'uno è lo specchio dell'altro... Sì? Mica tanto: alla fin fine, il cattivo è stracattivo, il buono è giustamente incazzato e devastato dalla sua perdita, ma non è veramente un sadico, mantiene i suoi sentimenti fino alla fine. Perciò l'unica motivazione di questa caccia all'uomo è nella caccia stessa, cioè nel plot del film, nel non aver saputo nascondere meglio la trama sotto l'ordito.
In questo senso era più verosimile - psicologiamente parlando - Oldboy, pur essendo un film antirealista per eccellenza: perché lì tutto quadrava, tutto era al suo posto e tutto aveva miracolosamente senso. Qui invece sembra solo la fiera del massacro (pure il cannibale ci ha dovuto infilare, che sennò uno si annoiava...), senza neanche quell'ironia - seppur amarissima - che percorreva a ondate il capolavoro di Park.
Del resto, Kim Ji-woon è uno serioso, si era già capito, si prende tremendamente sul serio, si vede anche dalla durata. Stavolta gli ha detto culo che aveva davanti alla mdp un gigante come Choi Min-sik, che ti strappa l'applauso per forza.
PS: anch'io gli ho preferito, e nettamente, The Chaser.
Messaggio modificato da polpa il 07 May 2011 - 11:16 PM