Visto ieri sera. Grossa grossissima delusione.
Per carità, il linguaggio di Konstantatos è già personale, quindi autoriale, e la cura con cui riprende le scene è senza dubbio notevole, ma da qui a dire
Dries, il 22 November 2014 - 01:41 AM, ha scritto:
non ha nulla da invidiare a un mostro sacro come Dogtooth
ce n'è di strada. Voglio dire, Kynodontas è pieno -strabordante- di idee, Lanthimos costruisce un mondo coerente che inizia e finisce nell'abitazione dei genitori (da cui per evadere i personaggi compiono un percorso psicologico assai articolato).
Qui invece non c'è nulla (o almeno, non ci viene mostrato nulla). Fino a dieci minuti dalla fine sembra di assistere ad una proiezione dei Lumière (Corsa in palestra, Un giorno al negozio, Bacio sulla panchina, ecc ecc) dove l'unico motivo d'interesse è quel velato (a parer mio, velatissimo) "senso di imminente tragedia" di cui battle giustamente scriveva qui sopra.
La seconda vita dei tre protagonisti è ingiustificata, per quello che ci viene mostrato non sembrano tre casi patologici, sicuramente hanno una vita frustrante ed insoddisfacente, ma credo che sia la vita che fanno il 75% delle persone normali.
A parer mio film superficiale con una sola idea (e nemmeno sviluppata completamente) che cerca di salvare tutto (non riuscendoci) con un finale sensazionalistico privo di motivazioni.
Dries, il 23 November 2014 - 12:22 PM, ha scritto:
Poi è ovvio che sto film mangia in testa a tutta la filmografia di Seidl
Di Seidl poi non trovo proprio nulla, forse un paio di simmetrie.