Zero Woman: Red Handcuffs
- Zero no onna: akai wappa -
(1974)
'88
Regia: Yukio Noda
TOEI Company
Una banda di scapestrati rapisce una ragazza e dopo essersi sollazzati con lei la portano alla tenutaria di un bordello loro amica per venderla e farci qualche soldo. Quando scopriranno chi hanno tra le mani, il passo verso la richiesta di un lauto riscatto sarà breve ma non sanno che questo comporterà loro grossi guai, perché anche la Polizia uccide...
Miki Sugimoto raggiunge con questa pellicola l'apice della sua carriera. Qui come lead actress senza la sua immancabile alter-ego Reiko Ike. Sguardo di ghiaccio, sopporta la violenza per scatenare la sua vendetta al momento opportuno con un'originale arma non convenzionale, le sue letali manette rosse.
Non ha lo sguardo carismatico di Meiko Kaji ma è a suo modo ugualmente intrigante. Il suo personaggio è caratterizzato da poche battute ma incisive come del resto anche nelle sue precedenti pellicole dove si rivelava scelta vincente. Qui siamo in territorio di pura exploitation e se lo script in certi frangenti è un po' debole e forzato, è perché sicuramente si è puntato più su immagini ad effetto.
Naturalmente non sono lesinate neanche le usuali scene di violenza sessuale o di nudità gratuite, usuali nel cinema jappo.
Il film è stato un successo inaspettato, visto che nel '74 (anno d'uscita del film) già imperversavano i roman porno della Nikkatsu e l'audience sembrava ormai aver dimenticato i fasti della TOEI come le serie "Scorpion", "Girl Boss Blues" e "Terryfying Girl's High School" per citare le più conosciute in occidente.
Da segnalare che uno dei rapitori, quello con berretto, occhiali a specchio e coltello sempre in mano, Ichiro Araki, era il manager di Miki Sugimoto.
La canzone presente nei titoli di testa e di coda "Onna no tsume-ato" (Claw marks of a Woman) è interpretata da Miki Sugimoto.
Messaggio modificato da fabiojappo il 06 June 2014 - 04:03 PM