La storia è ambientata in Afghanistan durante il periodo della dittatura talebana.
Una donna è costretta a travestire da maschio la propria figlia, Maria, per far sì che possa lavorare e portare dei viveri a casa.
Questo accade poiché, a causa delle rigide regole di stampo integralista, le donne non hanno il diritto di fare nulla (almeno che non siano accompagnate da una figura maschile e, comunque, sempre sotto un severo controllo). Devono rimanere completamente coperte dal capo ai piedi, non possono proferire verbo senza il permesso del marito e non conoscono neanche lontanamente il significato di libero arbitrio. Ed è questa la realtà che la giovane Maria, ora divenuta Osama, deve affrontare quotidianamente.
Pellicola coraggiosa: è stata ultimata a Kabul poco dopo la fine del regime e, per la sua realizzazione, il regista ha fatto ricorso a normali cittadini.
Da un lato mostra le enormi difficoltà incontrate dalle donne solamente per rimanere in vita, dall'altro affascina lo spettatore grazie ad alcuni aspetti tipici della realtà mediorientale (i paesaggi desertici, i racconti tradizionali del luogo, i canti folkloristici, gli sguardi che si celano dietro i fumi degli incensi, ecc....).
Da vedere.
Messaggio modificato da JulesJT il 16 February 2013 - 11:26 AM