Film messicano del 2009 diretto da Pedro González-Rubio.
Sinossi
Messico.
Jorge e Natan sono rispettivamente padre e figlio: il primo è un giovane pescatore di origine Maya, il secondo, invece, è un bimbo di 5 anni nato dalla relazione tra il sopracitato Jorge e Roberta, una donna italiana. Ed è proprio con quest'ultima che sono nati dei problemi. La donna, infatti, non ha intenzione di vivere nei territori del "Banco Chinchorro", atollo appartenente alla Barriera Corallina Centro-Americana, la seconda più grande al mondo.
L'ormai ex-compagna di Jorge non riesce proprio a rimanere in quei territori pressoché incontaminati, tra la natura selvaggia, i coralli, la fauna marina, i profumi, l'allegra gente del posto; lei ha bisogno delle comodità e del caos urbano di Roma, la città in cui vive.
Di comune accordo con Jorge, decide che è giunto il momento di separarsi e, per questa ragione, consente al figlioletto Natan di passare del tempo con suo padre in quel paradiso naturale...... per poi dirgli addio.
Jorge e Natan trascorreranno quindi dei giorni bellissimi immersi nella natura, col Mar Caraibico a regnare sovrano. Nonostante il poco tempo a disposizione, Natan approfondirà di molto la sua conoscenza degli usi e costumi del luogo, interagirà con gli animali (uccelli e coccodrilli in primis), imparerà i nomi delle piante..... insomma, respirerà e vivrà il mare nella maniera più naturale possibile, sempre accompagnato dal padre e, in molti casi, dal nonno Matraca.
Il suo rapporto con Jorge si consoliderà in modo esponenziale, tra le onde e la brezza marina.
Non c'è niente da fare, questo docu-film conquista subito lo spettatore grazie alla sua estrema semplicità e alla naturalezza delle immagini; il "segreto" si nasconde tutto lì.
La vita di mare non è certo una passeggiata: sveglia al mattino presto, pesca, commercio, ecc....
Però si è circondati da un ambiente che toglie semplicemente il fiato; la sublime bellezza dell'atollo corallino del Banco Chinchorro affascinerebbe chiunque: i colori, la fauna marina variegata, le camminate sulle spiagge, il vento tra i capelli, ecc.....
Difficile non provare tenerezza per la situazione di Jorge e Natan, i quali sono realmente padre e figlio. Il rapporto che hanno instaurato è solidissimo ed è avvenuto con una semplicità disarmante.... sarà stato merito del fantastico contesto nel quale si trovavano? O forse è anche grazie alla spontaneità, la sincerità e la genuinità con le quali il padre interagiva col giovane bimbo?
Questa pellicola mi è piaciuta soprattutto perché ha mostrato quello che dovrebbe essere un vero rapporto padre-figlio: insegnamenti, divertimento, fiducia e crescita reciproche.
Si tratta di un film abbastanza corto (dura poco più di 1h e 10') ma che va subito a segno.
"Alamar" ha fatto incetta di premi in diverse rassegne cinematografiche internazionali minori.
In Italia è uscito alla Mostra del Cinema Iberoamericano a Roma (2011). Non è comunque prevista la distribuzione dello stesso sul territorio nostrano.
Messaggio modificato da JulesJT il 27 July 2013 - 08:56 AM