Anche quest'anno torna la nota rassegna cinematografica "sabauda" e, come al solito, risulta essere assai ricca di titoli succosi. Di seguito ne ho elencati alcuni che hanno stuzzicato il mio interesse.
Per conoscere il programma completo, potete guardare QUI.
Per ulteriori info, consiglio di accedere al sito ufficiale del 32° TFF (QUI).
- ENDLESS ESCAPE, ETERNAL RETURN
ANVERJ PAKHUST, HAVERZH VERADARDZ
di Harutyun Khachatryan
2014 90' Armenia
Fra l'88 e l'inizio degli anni 90, tre eventi scossero l'Armenia: un terribile terremoto, la guerra del Nagorno-Karabakh e il crollo dell'URSS. Per alcuni la scelta di fronte a questi drammatici eventi fu l'esilio.
Khachatryan, maestro del cinema armeno, segue il rocambolesco destino di uno di quegli uomini che decisero di lasciare il proprio paese, dando vita al ritratto epico ed emozionante di un instancabile narratore.
- BRANCO SAI PRETO FICA
di Adirley Queirós
2014 93' Brasile
Nella periferia di Brasilia, la polizia irrompe in un locale da ballo frequentato per lo più da donne e uomini neri con la scusa di sventare un traffico di droga, dando libero sfogo a un violento razzismo.
Da allora un uomo vive sulla sedia a rotelle, un altro ha perso una gamba. Una proposta di legge cerca di costringere lo Stato Brasiliano a pagare per i crimini discriminatori commessi contro i neri: un film di fantascienza alla ricerca di giustizia.
- JAUJA (QUI la discussione su AW)
di Lisandro Alonso
2014 108' Argentina
Un misterioso capitano danese (Viggo Mortensen) accetta un lavoro nel cuore della Patagonia, ai tempi della guerra genocida (1882). Ma quando la figlia quindicenne fugge con un soldato, si mette sulle sue tracce perdendosi nel deserto incontaminato e leggendario.
A sei anni da Liverpool, Lisandro Alonso torna a un cinema primitivo, di elementi naturali puri e immagini “antiche”, quasi tableaux vivant. Una struggente e abbagliante riflessione sulla condizione umana.
- LA HUELLA EN LA NIEBLA
di Emiliano Grieco
2014 82' Argentina
Un ragazzo torna alla sua isola, ferito al costato, battuto come un cane, colpevole nel suo silenzio. Un po’ rancoroso e un po’ sconfitto, cerca di rifarsi una vita, di ricostruire una casa dove tornare a vivere con la moglie e il figlio,
che ormai non può riavere. Ogni cosa è come imputridita, in questa profonda opera prima argentina, scritta sul corpo di uno sconfitto e nutrita da una sensibilità chiusa in se stessa ma persistente.
- MANGE TES MORTS
(EAT YOUR BONES)
di Jean-Charles Hue
2014 94' Francia
Quando il fratello maggiore esce di galera dopo quindici anni, per gli altri due fratelli e la loro famiglia di zingari è una festa. Ma la notte non porterà consiglio.
Un road movie che è anche un noir, atipico, sporco e ispido, con una seconda parte travolgente tutta su quattro ruote, nera come la pece e irrefrenabile come il destino dei protagonisti.
Straordinari gli interpreti, fra non professionismo e improvvisazione. Inaspettato il finale.
- P'TIT QUINQUIN
di Bruno Dumont
2014 200' Francia
In un villaggio del Passo di Calais, un gruppo di bambini è spettatore partecipe delle indagini su strani omicidi che han come vittime contadini della zona.
La serie tv dell’anno, diretta dal Bruno Dumont che non t’aspetti, dove Twin Peaks incontra La pantera rosa e entrambi incontrano i Monty Python.
Esilarante e paradossale, si tramuta inesorabilmente, ma senza perdere equilibrio, in una spiazzante riflessione sulla natura umana e le sue deformità.
- THE BETTER ANGELS
di A. J Edwards
2013 94' USA
L'infanzia di Abraham Lincoln nelle aspre campagne dell'Indiana, la morte della madre, il suo rapporto con la sorella e la matrigna.
A.J. Edwards, collaboratore di Terrence Malick, esordice nella regia raccontando origini e formazione del futuro Presidente americano, con uno stile rarefatto che tradisce l'ispirazione del suo maestro e un bianco e nero ruvido affascinante.
Con Jason Clarke, Diane Kruger, Brit Marling e Wes Bentley.
- VIOLET
di Bas Devos
2013 82' Belgio
Un adolescente appassionato di BMX (Bicycle Motocross) è testimone dell’omicidio di un coetaneo.
L’impossibile elaborazione del lutto - sua, delle famiglie e dell’intero quartiere - raccontata per immagini stilizzate e ipnotiche, fra Van Sant e il primo Egoyan.
Un film sui corpi senza peso, sui volti lastra, sul video come forma dell’esperienza, sui suoni come tracce di un altrove. Esordio fiammingo fra cinema e videoarte; e alla radice di entrambi.
- WAITING FOR AUGUST
di Teodora Ana Mihai
2014 88' Belgio
Georgina quest'inverno compirà 15 anni. Vive con i suoi 6 fratelli in un complesso di case popolari di Bacau, Romania.
La mamma è a Torino per un lavoro da badante e non tornerà prima della prossima estate. Nell'anno in cui per lei cambierà tutto Georgina si farà carico di accudire i suoi fratelli.
Un'opera prima sorprendente, un inno all'infanzia carico di amore e immaginazione.
- WHAT WE DO IN THE SHADOWS
di Jemaine Clement, Taika Waititi
2014 86' Nuova Zelanda
Vita quotidiana di quattro coinquilini di Wellington fuori dal comune: sono vampiri. Turni per le pulizie, rapporti con il vicinato e con la colf, uscite serali, scelta degli abiti, pasti, vecchie delusioni amorose e nuovi bisticci.
Esilarante mockumentary in stile reality-tv con battute perfette e contagiosa simpatia di tutti i personaggi. Il confronto con gli umani e con gli avversari lupi mannari è l’occasione per una riflessione sarcastica sui ritmi del mondo moderno.
- WHIPLASH (QUI la discussione su AW)
di Damien Chazelle
2014 105' USA
Andrew, giovane, talentuoso e ambizioso batterista jazz, entra nella classe e nella band di un leggendario e temutissimo insegnante: con i suoi metodi estremi e sadici, l’uomo lo porterà pericolosamente al limite, e oltre.
Dopo Guy and Madeline on a Park Bench, Damien Chazelle torna a Torino con un film trascinante ed esaltante. Musica straordinaria, come un J.K. Simmons che pare la versione da conservatorio del sergente di Full Metal Jacket.
Messaggio modificato da JulesJT il 14 November 2014 - 02:08 PM