JFT20 – 1° giorno Kyoto – parte 12
Vicino all’uscita c’erano varie bancarelle che vendevano dolciumi e souvenir.
Francesca e la nostra accompagnatrice Yuko in un’ultima foto dentro il complesso del Nijo-jo, nella seconda si mette in posa anche Emiliano.
Le ultime due foto al fossato.
Finita la visita al Nijo-jo, si è fatta l’ora del pranzo. Visto il nostro numero, siamo costretti a dividerci in due gruppi per andare a mangiare, uno andrà in un ristorantino di sushi, io con l’altro gruppo mangeremo in un ristorantino di ramen lì vicino. Sarà la prima volta che mangerò questo piatto giapponese e per giunta, mi scotterò il labbro superiore.
Dopo il pranzo, ci riuniamo di nuovo per andare a prendere l’autobus che ci porterà al prossimo obiettivo del programma ufficiale: il Kinkaku-ji.
Questo però non ci ferma da fare qualche foto prima di arrivare alla fermata dell’autobus. Per incominciare ecco un paio di foto ad un negozio che produce principalmente lapidi. In Giappone i corpi vengono cremati e quindi, può bastare anche solo uno di questi parallelepipedi (forse di granito) per indicare la tomba.
Semaforo per pedoni, quando era il momento di passare, oltre ad accendersi il verde, c’era un messaggio sonoro per i ciechi.
Altre sculture di pietra del negozio di prima.
Per i fan di Hello Kitty!
Eccoci arrivati all’ingresso del Kinkaku-ji. Il suffisso –ji indica un tempio buddhista, al suo posto può essere utilizzato anche il suffisso –tera o –dera. In origine, questo posto era la residenza di uno shogun Ashikaga, alla morte del proprietario gli eredi lo trasformarono in un tempio buddhista. Il tempio attuale è stato ricostruito dopo essere andato a fuoco negli anni ’50. È ricoperto da foglie d’oro e da questo deve l’altro nome con cui è famoso, ossia: “Padiglione d’oro”.
Pianta dell’area del complesso del tempio.
Le persone inquadrate stanno andando verso la biglietteria d’ingresso.
La campana del tempio.
Particolari decorativi di alcuni edifici.
Ecco il biglietto d’ingresso.
Fine parte 12.