Kenshin, samurai vagabondo
Nell’undicesimo anno del era Meiji (1878), un samurai vagabondo si trova a vagare per le strade di Tokyo. Questo samurai è un tipo strano, porta una spada a lama invertita e ha una strana cicatrice a forma di x su una guancia. Il uso unico desiderio è di venire lasciato da solo. Ma a ogni modo una ragazza di nome Kamiya Kaoru lo accusa di essere il leggendario Hitokiri Battousai, un famoso assassino che sta uccidendo le persone affermando di appartenere al suo doujo. Quando il samurai la salva dal vero assassino, lei lo invita a risiedere presso il doujo, visto che non ha un altro posto in cui andare.
Così inizia la Storia di Kenshin Himura. Prima della ristorazione Meiji Kenshin Himura era noto come Hitokiri (assassino) Battousai, il migliore degli assassini del gruppo riformista Ishin Shishi… finchè non scomparve all’improvviso durante la caduta del vecchio governo. Kenshin vagò quindi per undici anni nei territori di campagna e il governo e il mondo lo credevano morto.
Quando Kenshin incontra Kaouru lui non è più il terribile Battousai, un giuramento gli impedisce di uccidere, e la sua spada a lama invertita lo aiuta a mantenere fede a questo giuramento pur potendosi difendere. Kenshin ci appare quindi come un uomo in fuga dal suo passato e alla ricerca di un futuro per se stesso. Con l’aiuto di Kaouru e degli altri personaggi riuscirà alla fine a realizzare il suo desiderio.
Il doujo di Kaouru diventa una base regolare per tutte le avventure che si svolgono per il fumetto. In breve tempo Gli eventi si susseguono rapidamente e un ragazzo di nome Yahiko che era stato forzato a servire una banda di ladri per pagare un debito si afaccia sulla scena. Chiaramente Kaouru si fionda a cercare di aiutarlo ma si trova rapidamente in difficoltà. L’eroe di turno (guarda caso Kenshin) sconfigge i nemici e li salva entrambi guadagnandosi l’ammirazione del ragazzino. Chiaramente Yahiko decide di imparare ma Kenshin gli dice che la sua è una tecnica pericolosa e che invece avrebbe dovuto imparare la scuola di Kaouru…
Più movimentata risulta l’introduzione di un altro dei personaggi principali Sanosuke Sagara. Famoso provocatore e esperto di risse da bar non esita a attaccare briga con Kenshin anche a causa di una commissione ricevuta per ucciderlo e nello scontro che segue maneggia la spada Zamba una spada enorme nota anche come Ammazza cavalli. Tale spada è molto efficace ma il peso ne limita la maneggevolezza.Alla fine di alcuni rapidi scontri Kenshin ne esce vincitore e Sano diventa un suo amico e prezioso alleato nelle future battaglie.
L’ultimo membro “stabile” del gruppo è Megumi, una promettente giovane dottoressa che senza saperlo sta lavorando per un altro dottore coinvolto nel traffico d’oppio della zona. Alla morte del dottore Legumi viene rapita e costretta a lavorare per i produttori della droga, chiaramente Kenshin la salva. In consegunenza di ciò lei diventa il medico locale che aiuta Kenshin e gli altri a recuperare dalle ferite delle varie battaglie.
Questi sono I membri che vivono a stretto contatto direttamente nel doujo diventando quasi una famiglia, le relazioni tra loro diventano più profonde nel tempo con anche alcuni risvolti romantici nel corso dell’avventura. Sono tutti un gruppo di persone che convive sotto uno stesso tetto alla ricerca del loro posto nel mondo.
Tra gli altri personaggi le cui vicende si intersecano con Kenshin ricordiamo:
Hajime Saito: Inizialmente è un avversario di Kenshin ma dopo essere diventato entra nella polizia e molte volte lo vedremo combattere al suo fianco. Durante la storia, rimarrà sempre un personaggio ambiguo. La sua arma è la spada lunga e il suo motto “Il peggiore dei mali è uguale alla morte” la sua caratterizzazione porta a vederlo come un personaggio cinico e individualista anche se in realtà non lo è.
Aoshi Shinomori: Era il capo degli Oniwabanshuu (un gruppo di Ninja). Anche egli inizialmente avversario di Kenshin si schiererà dalla sua parte dopo la morte dei suoi compagni per riuscire a vendicarli; le sue armi sono una coppia di spade corte. Sembrerebbe molto affezionato a Misao.
Misao Makimachi: E' la nipote del capo degli Oniwabanshuu e ha 16 anni all'inizio della storia. E' stata allevata sin da piccola da Aoshi e per questo motivo nutre per l'uomo un profondo affetto e una forte ammirazione. Aiuterà kenshin in diverse missioni lavorando per lo più come spia, le sue capacità in combattimento sono limitate e viene rapidamente superata da Yahiko in termini di abilità tecnica.
Nel corso delle sue avventure Kenshin si troverà a ffrontare una quantità industriale di nemici terribili e agguerriti (alcuni dei quali si schiereranno dalla sua parte).
Molti dei quali sono strettamente legati al ben ricostruito contesto storico in cui si svolge il manga. Tra i cattivi è sicuramente da citare Shishio una specie di “mostro” coperto da bende a causa di bruciature estese su tutto il corpo. Successore di kenshin nel gruppo degli assassini, alla caduta del governo venne deciso che sapeva troppo e venne arso vivo. Chiaramente Shishio non la prese bene (e chi l’avrebbe fatto!?!?) e costruisce un organizzazione per ottenere vendetta.
La sua organizzazione (che poi si scoprirà essere pilotata da qualcuno più potente di lui (ma non voglio fare spoiler eccessivi)) si scontrerà duramente con Kenshin e con il governo. Fino a giungere alla sconfitta di Shishio e dei suoi seguaci a opera di Kenshin Sano e co.
In mezzo a tutto questo si profila un background storico complesso e ben ricostruito; la scelta di ambientarlo undici anni dopo il periodo è stata voluta appositamente dal mangaka per evitare il periodo più tumultuoso e riuscire a creare un ambientazione più semplice e lineare.
Importante dire che i risvolti politici e le situazioni che vengono richiamati hanno fondamenta reali, citano personaggi gruppi ed eventi realmente esistiti e sono ben interpolati tra loro e con gli elementi narrativi della storia.
Per quanto riguarda i combattimenti sono fatti in maniera chiara e precisa con uno svolgimento rapido e incalzante con un susseguirsi di tecniche segrete surreali ma che comunque contribuiscono a rendere il manga interessante.
La caratterizzazione emotiva dei personaggi è buona seppur non sempre perfetta, e anche la crescita psicologica di ognuno è chiaramente visibile nel corso dei 28 numeri del manga.
Il disegno risulta abbastanza pulito, a parte qualche raro caso di scontri caotici e rapidi (ma comunque la comprensione non ne viene danneggiata) e la qualità complessiva è piuttosto buona. Il ritmo viene tenuto elevato e la narrazione è fluida anche nei momenti intercalari tra gli episodi.
A parer mio perde un pò sul finale, dove diventa un pò infantile e ripetitivo ma nel complesso il manga è di ottima qualità e merita decisamente di essere letto non solo dagli amanti del genere.
Esiste anche una serie animata di mi pare 95 episodi che copre la storia assieme a alcuni OAV. Le immagini di questa recensione sono tratte da questi anime.
Grazie infinite a Dark Stilgar per questa recensione.
Messaggio modificato da YamaArashi il 27 September 2005 - 10:12 AM