TOKYO - Prima si è avventato sull'enorme esca calata a 900 metri di profondità nelle gelide acque del Pacifico settentrionale, poi ha iniziato a volteggiare coi suoi lunghissimi tentacoli e a risalire inesorabilmente come se stesse cercando l'altro capo dell'esca per liberarsene. Arrivato a qualche decina di metri dalla superficie ha lanciato i suoi lunghissimi tentacoli fino a che non è riuscito ad agganciare la barca incollando le sue ventose alla fiancata.
Ha allora ingaggiato una furiosa battaglia per liberarsi, ma dopo cinque ore ha mollato e riguadagnato i fondali e la libertà lasciando in superficie il lungo tentacolo. Sequenza dopo sequenza, un esemplare di "Architeutis Princeps", un calamaro gigante grande più di un autobus di otto metri, è apparso oggi sugli schermi della tv giapponese che, anche se solo per pochi minuti, ha mandato in onda l'impressionante danza sottomarina ripresa da due scienziati di Tokyo.
L' incredibile scoop fotografico è stato infatti realizzato da Tsunemi Kubodera, del Museo nazionale della scienza, e da Kyoichi Mori, che fa parte di un gruppo per l' osservazione delle balene, nel settembre di un anno fa. Ma solo oggi la notizia è volata da Londra a Tokyo, dopo l'annuncio ufficiale della scoperta sulla rivista specializzata inglese "Proceedings of the Royal Society". "E' stato emozionante fotografare i tentacoli del calamaro", ha raccontato alla BBC Tsunemi Kubodera uno dei due ricercatori che sorvegliava le acque delle isole Ogasawara a circa mille chilometri da Tokyo.
I due giapponesi erano come sempre in balia della sorte e delle idilliache acque delle 'Galapagos d'orienté aspettando il passaggio di qualche essere marino eccezionale, quando la loro macchina fotografica ha avvistato un tentacolo della gigantesca creatura marina e ha iniziato ad intravedere l'impressionante silhouette che si muoveva a un chilometro circa di profondità e saliva inesorabile verso l'alto, fino a legarsi con un tentacolo alla barca. Tsunemi Kubodera e Kyochi Mori hanno scattato 500 foto, senza, a quanto pare, perdere la calma e da bravi giapponesi hanno aspettato un anno prima di annunciare la formidabile scoperta scientifica, inviando tutta la documentazione alla prestigiosa Royal Society di Londra.
Il calamaro " architeuthis" ha combattuto per oltre cinque ore per sganciare il suo tentacolo impigliato nella barca, ma poi ha dovuto cedere e, per tornare libero nei fondali dell' oceano, ha dovuto rinunciare e lasciare ai due esperti giapponesi una prova della sua incredibile corporatura. Prova che ha fatto riflettere gli esperti per oltre un anno sull' esistenza di questa creatura gigante , mai vista prima e chissà da quanti anni "guerriera" del Pacifico. Un calamaro così aggressivo non si era mai visto, hanno testimoniato i due scienziati giapponesi, che da oggi sono sotto il fuoco di fila di giornalisti e curiosi, disegnando un grafico che mostra questo "colossale" calamaro, forse il più grande e il più temuto abitatore degli abissi. La specie 'architeuthis' è conosciuta dagli esperti per essere una grande predatrice del mondo blu.
La caratteristica più impressionante dei calamari giganti è la coppia di lunghissimi tentacoli, distinti dagli otto più corti, hanno spiegato i due ricercatori precisando che, negli esemplari morti studiati finora, tali tentacoli costituivano i due/terzi della lunghezza totale. [ANSA.IT]