The Backdancers!
Titolo Originale: バックダンサーズ! (The Backdancers!)
Genere: Drammatico
Produzione: Giappone, 2006
Durata: 117'
Regia: Kozo Nagayama
Sceneggiatura: Kozo Nagayama, Rin Eto
Musiche: Kozo Nagayama
Fotografia: Kazuhiko Ogura
Riferimento sottotitoli inglesi: Versione 2 CD
Miu e Yoshika sono due ragazze che amano ballare. Soprattutto nei locali notturni di Tokyo, dove però non potrebbero entrare a causa della minore età. Ed infatti alla fine vengono arrestate dalla polizia.
Mentre sono alla ricerca di una soluzione alternativa, fanno la conoscenza di Juri, una aspirante idol, che le porta in uno spazio non edificato dove i teenager si ritrovano la notte per ballare liberamente.
Un giorno Juri viene scoperta da un agente di una etichetta discografica che decide di lanciarla sul mercato discografico assieme ad un gruppo di supporto di ballerine (tra cui ovviamente Miu e Yoshika). Nascono così "Juri e le backdancers"...
Filmetto di poche pretese sul mondo del ballo.
Ci sono le canzoni e ci sono le esibizioni. Tutto fatto benino e godibile, ma niente di eccezionale.
I meriti della pellicola stanno altrove.
La parola chiave per capire questo film, con pregi, limiti e difetti è: "dorama".
Il regista, Kozo Nagayama, è infatti un regista di serie tv (tra cui: "Tokyo Love Story", "Long Vacation", "Lipstick") e fa di Backdancers una specie di dorama lungo.
Quindi abbonda in dettagli, approfondisce piste secondarie, mette in campo tanti personaggi e alla fine sembra un po' perdersi per strada. Fortunatamente il film non risulta incoerente o pasticciato ed anzi tutta la carne "messa al fuoco" soddisfa lo spettatore perchè rende il mondo della narrazione più pieno. Però nonostante le due ore di durata sembra che si sarebbe dovuto dire ancora di più su queste ragazze, sembra, insomma, che, alla fine... forse era meglio farci sopra un dorama!
Se la "doramizzazione" fa perdere un po' di ritmo e di mordente, in compenso, come accennato prima, ne guadagna la vividezza della rappresentazione. I personaggi sono ben sviluppati, ognuno con le sue caratteristiche ben definite ed il suo retroterra di esperienze/sentimenti. Calati poi in questo ritmo lento ed ovattato (la tipica atmosfera fiabeggiante/consolatoria delle serie tv giapponesi) portano lo spettatore, a patto che stia al gioco, quasi a farsi cullare dall'esperienza audiovisiva.
Giudizio finale: una produzione ingenua, ma gustosa e simpatica, soprattutto se si ama almeno un po' il mondo delle idol.
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Messaggio modificato da fabiojappo il 13 May 2014 - 07:52 PM