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Sono andato a vederlo senza riguardarmi il primo, che comunque mi ricordo mi era piaciuto.
Lei, vabbè, sembra nata per il ruolo e lo conferma anche in questo film.
Che però è un polpettone romanzesco che ha poco di storico, senza tuttavia osare una lettura personale e originale (leggi lo splendido Marie Antoinette). Potrebbe essere un film d'avventura, persino un film fantasy: le coordinate narrative sono quelle, persino il "plot" è quello - e il riferimento ad avvenimenti storici reali (L'assalto dell'invincibile armata) sembra quasi una fortunata coincidenza per gli autori della sceneggiatura.
Tutto già visto, tutto prevedibile, compreso il discorso a cavallo di incitamento ai soldati, negli ultimi anni visto in: Il gladiatore, Il signore degli anelli, Alexander,etc...
La regia è fin troppo visibile e ricercata, anche se in alcuni casi (pochi) è molto elegante, specie quando la mdp la smette di carrellare da tutte le parti o di cercare ogni due secondi il primo piano della regina.
Clive Owen ancora non ho capito se lo apprezzo o lo detesto. E' di una monoespressività che mi confonde (anche perché in genere un certo tipo di monoespressività stolida mi piace, ma non in tutti cazzo!).
La Elizabeth di Cate Blanchet è solo apparentemente un personaggio completo: di fondo è "la regina migliore che si possa mai desiderare".
La Maria Stuart di Samantha Morton (attrice potenzialmente eccelsa, ma troppo "emotiva") invece è infida e malvagia.
Tutto è o bianco o nero.
Geoffrey Rush, infine, qui è solo di contorno e se a un certo punto mi ha quasi commosso, il merito non è suo né del film, ma di un'associazione che il mio cervello ha fatto.
Vabbè, insomma: fate vobis.
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