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[NEWS] Il Festival di Locarno premia Jia Zhang-ke

Attribuito il Pardo d’onore al regista cinese

11 risposte a questa discussione

#1 feder84

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Inviato 10 June 2010 - 08:32 PM

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Il Festival di Locarno, che quest’anno si terrà dal 4 al 14 agosto, ha attribuito il Pardo d’onore Swisscom ad uno dei registi contemporanei più interessanti in circolo, ovvero il grande Jia Zhang-ke. Il regista cinese è il secondo autore a ricevere il premio alla carriera quest’anno dopo lo svizzero Alain Tanner.

La premiazione si terrà giovedì 5 agosto alle 21.30 in Piazza Grande, mentre venerdì 6 agosto è previsto al Forum un masterclass con il regista aperto al pubblico. Di Jia si potranno vedere due lavori: Platform, film che l’autore ha diretto nel 2000 e in concorso alla Mostra di Venezia, e il suo ultimo documentario I Wish I Knew, presentato nell’Un certain regard dell’ultimo Festival di Cannes.

Con uno stile sempre a metà tra documentario e poesia, Jia Zhang-ke è uno dei più grandi indagatori della sua terra, quella Cina sempre così divisa tra passi da gigante verso la modernizzazione e allo stesso tempo così attaccata alle sue tradizioni. Il direttore artistico Olivier Père sottolinea che è la prima volta che un Pardo d’onore va ad un regista giovane, che però ha già un suo ruolo importante nella storia del cinema. (Cineblog)
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


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#2 asturianito

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Inviato 12 June 2010 - 10:32 AM

Ci sono troppi premi di questo tipo in giro: non so quanto valgano effettivamente, servono più a chi li dà che a chi li riceve, mi pare.


Quanto è giovane Jia Zhang-ke?
Non si possono prendere quattro gol contro aversari
che passano tre volte nostra metà campo. (V. Boskov)


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#3 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 12 June 2010 - 10:35 AM

Il Festival di Locarno si è sempre focalizzato sulle nuove tendenze e sui giovani registi emergenti. Quindi il premio è in linea con la filosofia della kermesse.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#4 feder84

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Inviato 12 June 2010 - 02:46 PM

Visualizza MessaggioFrançois Truffaut, il 12 June 2010 - 10:35 AM, ha scritto:

Il Festival di Locarno si è sempre focalizzato sulle nuove tendenze e sui giovani registi emergenti. Quindi il premio è in linea con la filosofia della kermesse.


Giusto.
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


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#5 Shimamura

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Inviato 14 June 2010 - 10:44 AM

e popi stiamo parlando di Jia Zhang-ke!! mica uno qualsiasi!!! :(

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#6 battleroyale

    Kimkidukkiano Bjorkofilo

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Inviato 14 June 2010 - 10:47 AM

Visualizza MessaggioShimamura81, il 14 June 2010 - 10:44 AM, ha scritto:

e popi stiamo parlando di Jia Zhang-ke!! mica uno qualsiasi!!! :(

Già! :em60: :em28: :em41:
Sweet Like Harmony, Made Into Flesh... You dance by my side, children sublime!


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Le mie recensioni cinematografiche: http://matteo-bjork-...i.blogspot.com/

Lungometraggi subbati per aw: Lunchbox, Wool 100% , Tomie: Revenge, Sexual Parasite: Killer Pussy, Pray, Violated Angels, Go Go Second Time Virgin (Migliore attrice al XIV AW Award), A Slit-Mouthed Woman, Kuchisake, Teenage Hooker Became Killing Machine In DaeHakRoh, Marronnier, Raigyo, X-Cross, Loft (premio alla miglior regia al XV AW Award), The House, Evil Dead Trap 2 , Id, Female Market, The Coffin, Art Of The Devil 3, Coming Soon, Wife Collector, Nang Nak , Whispering Corridors 5: A Blood Pledge, Grotesque, Gonin, 4bia , Lover, Unborn But Forgotten, Life Is Cool , Serial Rapist, Noisy Requiem, Pig Chicken Suicide, Tamami: The Baby's Curse, Nymph, Blissfully Yours, La Belle, February 29, The Cut, Zinda, Rule Number One, Creepy Hide And Seek, M, Visage, Female, Naked Pursuit, Today And The Other Days, Red To Kill, Embracing, Kaleidoscope, Sky, Wind, Fire, Water, Earth, Letter From A Yellow Cherry Blossom, The Third Eye, 4bia 2, The Whispering Of The Gods, My Ex, The Burning, The Haunted Apartments, Vegetarian, Vanished, Forbidden Siren, Hole In The Sky (fabiojappo feat. battleroyale), Invitation Only, Night And Day, My Daughter, Amphetamine, Soundless Wind Chime, Child's Eye, Poetry, Oki's Movie , Natalie, Acqua Tiepida Sotto Un Ponte Rosso, The Echo, Gelatin Silver, Love, Help, Hazard, Late Bloomer, Routine Holiday, Olgami- The Hole, Caterpillar, The Commitment, Raffles Hotel, Ocean Flame, The Sylvian Experiments, Bloody Beach, The Vanished, Dream Affection, White: The Melody Of The Curse, Eighteen, I Am Keiko, Guilty Of Romance, Muscle, Birthday, Journey To Japan, POV: A Cursed Film, Exhausted, Uniform Virgin: The Prey, Gimme Shelter

Serie tv subbate per aw: Prayer Beads

Cortometraggi subbati per aw: Guinea Pig: Flowers Of Flesh And Blood, Guinea Pig: Mermaid In The Manhole, Guinea Pig: He Never Dies ,4444444444, Katasumi , Tokyo Scanner, Boy Meets Boy , Kyoko Vs. Yuki, Dead Girl Walking, Sinking Into The Moon, Suicidal Variations, House Of Bugs, Tokyo March, Emperor Tomato Ketchup, Birth/Mother, I Graduated, But..., Fighting Friends, Ketika, Lalu dan Akhirnya, South Of South, Incoherence, Imagine

L'altro Cinema: Drawing Restraint 9 , La Concejala Antropofaga, Subjektitüde

Inwork: Rec (60%), Kisses (50%), Serbis (90%)

#7 François Truffaut

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Inviato 08 August 2010 - 05:11 PM

Ecco il nostro con il premio:

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Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#8 paolone_fr

    GeGno del Male

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Inviato 09 August 2010 - 07:22 PM

metto tutto qua. anche se in asian cinema...

tornato abbastanza soddisfatto, per aver visto un capolavoro di jia zhangke su grande schermo (anche se senza subs in lingua potabile), un buon zombie movie, un discreto film per ragazzi tanto anni ottanta, un grandissimo film come womb, il bel "pietro" di daniele gaglianone e -dulcis in fundo - un delirio straordinario come rubber di quentin dupieux.

più precisamente:


PLATFORM di Jia Zhangke
il capolavoro di Jia, insieme a Still Life. un ritratto di un decennio (quello degli 80) fondamentale per la transizione cinese, tra rivoluzione culturale e politica di apertura.

I WISH I KNEW di Jia Zhangke
shanghai per come è diventata quello che è, a partire dall'apertura al commercio occidentale nel XIX secolo e passando per gli anni d'oro a cavallo tra i 20 e i 30, la guerra, la rivoluzione e giù giù fino all'expo del 2010.
il tutto, raccontato con lo stile sopraffino del documentario di Jia (che ormai è un vero e proprio maestro del genere) e con una pluralità di voci. pluralità forse esagerata, stavolta, e che rende altalenante il ritmo e l'interesse. sono comunque perle gli omaggi al cinema e ai cineasti del passato e del presente (fei mu, hou hsiao hsien, lou ye


RAMMBOCK di Marvin Kren
michael arriva a berlino in cerca dell'ex, ma quel che ritrova è una mandria di zombie pronta a dare l'assalto a tutto ciò che si muove. insieme a un ragazzo incontrato per caso, dovrà riuscire a cavarsela e a ritrovare la sua ex. zombie movie tedesco a basso budget ma dalle buone idee. non stroppia mai, grazie alle interpretazioni emaptiche dei protagonisti e alla vena ironica che non lascia mai da parte.

NORBERTO APENAS TARDE di Daniel Hendler
storia di norberto, un tipo timido appena licenziato, che si fa trascinare dalla vita e dalla sfiga. un giorno decide per caso di studiare teatro. per lui potrebbe essere l'occasione per capire di più quale può essere il suo posto nel mondo?
ritratto delicato e ironico di un perdente per (non) scelta.

MORGEN di Marian Crisan
romania, al confine con l'ungheria, un uomo dall'esistenza sempre uguale trova un immigrato turco diretto in germania, e si offre di aiutarlo. i due non hanno modo di comunicare se non con gli occhi e le mani, eppure sembra nascere qualcosa come un'amicizia. film sulla fragilità del concetto di frontiera, nell'europa di oggi (non a caso, le scene più belle sono quelle ambientate alla dogana tra i due stati).si sorride e si pensa. giovane cinema romeno cresce.

HOMME AU BAIN Cristophe Honorè
pellicola pesa su amore e gelosia omosessuale tra la periferia di parigi e new york. featuring: la periferia multirazziale, un pornodivo (francois sagat, a locarno con due film...) e il suo culo di marmo, chiara mastroianni (?), la camera a mano. provocatorio? ci potete scommettere. buon cinema? bah...

WOMB di Benedek Fliegauf
il più bel film in concorso visto fino a domenica è questa storia di un amore adolescenziale infranto da un incidente. rebecca e tommy si ritrovano dopo 12 anni, ma tommy dopo pochi giorni rimane ucciso da un auto. in una clinica misteriosa su un isola altrettanto misteriosa, la donna decide di mettere al mondo il clone del suo amato morto. il bimbo nasce e cresce, e il rapporto con la madre (amante) diventa sempre più tormentato...
una storia d'amore con il coraggio di osare in territori al limite della fantascienza, una riflessione sulla vita in provetta e le relazioni tra le persone, un canto di gioia e di dolore circondato dalla spiaggia e dal mare del piovoso nord. grande grande.

RARE EXPORTS: A CHRISTMAS TALE di Jalmari Helander
film horror per ragazzi che porta in terra di finlandia le atmosfere del cienma anni 80 dei dante, dei carpenter, degli spielberg. nel folclore finlandese santa claus non è il buon vecchietto della pubblicità della coca cola, e quando un gruppo di americano scavano un monte, liberando ciò che era imprigionato all'interno, i bambini della zona (e mica solo loro) se ne accorgeranno. tra motoslitte, foreste innevate, moti misteriosi, renne e uomini duri della frontiera del grande nord, un'avventura per ragazzi che sa di già visto in alcuni pezzi, ma che più spesso ha la travolgente vivacità che ci ricorda dei film di quando eravamo piccoli. e un finale stupendo.

TILVA ROS di Nikola Lezaic
nella cittadina di Bor, inserbia, l'ultima estate insieme di due amici con la passione dello skate e degli stunt in stile "jackass", appena finite le superiori, verrà movimentata dall'arrivo dalal francia di una ragazza che piace a entrambi e dalle manifestazioni che si oppongono alla chiusura della fonderia di rame. ritratto generazionale che da Jules e Jim arriva a The Dreamers, passando per Paranoid Park, ma con la forza di essere profondamente radicato ai temi locali e che mostra (ancora una volta in un film balcanico) la violenza come unico mezzo di comunicazione possibile. bella regia, tra l'altro.

BEYOND THE STEPPES di Vanja D'Alcantara
ispirato alla storia della nonna della regista, il film racconta di Nina, polacca deportata in siberia dopo l'invasione sovietica della polonia orientale (vicino ai fatti che avevano ispirato Katyn di A. Wajda). separata da ogni cosa e con un figlio appena nato, la donna vive insieme dolore dell'esilio e del lavoro forzato, la separazione dai suoi cari e la speranza che ci sia qualcosa oltre quella guerra. il tutto, nell'immensità delle steppe che rendono tutto più piccolo. un film di donne e di guerra, senza risposte da dare me con tanto da raccontare. e a volte, questo non è un male. straordinaria l'interpretazione della protagonista, Agnieszka Grochowska.

PIETRO di Daniele Gaglianone
pietro è il titolo e pietro è il protagonista. pietro è anche la materia di cui è fatto il film di gaglianone, che vive tutto sulle difficoltà espressive messe in faccia al suo protagonista, un uomo con molti problemi, primo tra tutti quello di essere inadatto a girare nel mondo per come gira adesso. in una torino degradata, il film segue pietro, il fratello tossico e i suoi amici spacciatori, mentre cercano uan via per trovarsi più a loro agio con quello che li circonda.
durissimo e molto ben girato, pietro è la storia di un individuo, di un altro che la società di oggi non fa nulla per accettare. fa male.

MEMORY LANE di Michael Kers
rieunione tra amici nella provincia francese tra problemi vari e storie di gioventù e provincia. nostalgico, ma sembra un film già girato da tanti altri.

SVET AKE di Aktan Arim Kubat
svet ake fa l'elettricista, nel senso che porta la luce nelle case della gente di un villaggio nel kyrzighistan. peccato che la corrente la rubi alle linee dell'azienda elettrica. svet ake ha anche un sogno: quello di alimentare la vallata dove vive con sole turbine eoliche. il giorno che la polizia ha da ridire con i suoi maneggi elettrici, il nostro conosce un pezzo grosso della politica locale e vede uno spiraglio per realizzare i suoi sogni. lontano dal folklore gratuito, kumat scrive, dirige e recita da protagonista un film che è un atto d'amore verso il suo paese e le sue persone. parte col sorriso, si ammoscia un po' nel mezzo, ma alla fine ti lascia col groppo in gola.

RUBBER di Quentin Dupieux
capolavoro.
deserto della california: uno peneumatico si anima improvvisamente e incomincia a rotolare tra rocce e cespugli, come attirato da una forza misteriosa. il nostro protagonista, che per semplificare chiameremo "rubber", è dotato non solo di facoltà di movimento, ma anche di poteri psicocinetici che gli permettono di far esplodere le cose a distanza. quando rubber incrocia una ragazza e la sua auto in viaggio sotto il sole cocente, comincia a seguirla, eliminando tutti gli ostacoli (cose, animali, uomini) che gli si presentano davanti.
nel frattempo, un gruppo di spettatori ingaggiati da un personaggio oscuro per assistere alle avventure di rubber, se ne stanno coi loro binocoli a guardarlo viaggiare (rotolare).
perché tutto ciò? NO REASON. perché nel cinema, come nella vita (lo scriveva pure pirandello), le cose più impensabili accadono senza una ragione particolare. così. NO REASON.
delirante, surreale, violento, metacinematografico, comico, teso. in una parola sola: geniale.
non molla mai il colpo, sorretto anche da una regia di belle idee e soluzioni e sfavilla in un finale incredibile.
la frontiera del non-sense, fatta cinema.
giù il cappello.

#9 feder84

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Inviato 09 August 2010 - 07:33 PM

Cavoli ne hai visti parecchi...Giusto per curiosità: com'è l'atmosfera di Locarno in confronto on Venezia? Sono anni che vorrei andare, ma poi ho sempre altro da fare...
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


Firmato: Seishi kijin
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Yugi Sanmai





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