52 risposte a questa discussione

[Kiny0]

È un bravissimo regista ed è anche eclettico, è risaputo, e quindi non penso gli venga difficile passare da un genere all'altro. Proprio in The Host ci sono più generi.

[battleroyale]

Boh, ragazzi,il film l'ho visto un paio di giorni fa e mi piace Bong, eppure non mi è piaciuto affatto.
Diverte un sacco mentre lo vedi (ma penso sia complice anche la visione al cinema) e, a fine visione, emergono tutti i suoi difetti. A cominciare dal finale che trasuda quasi del trash (gli effetti speciali, poi... mioddio, piuttosto non metterli affatto).
Duelli verbali da smaronamento, cliché del cattivone che ...no, dai, non spoilero che tanto la parte finale la si capisce già dalla prima inquadratura. Song e la Swinton sopra le righe sono meravigliosi, il protagonista è il classico imbarazzante stoccafisso hollywoodiano. Tuttavia, non si empatizza con NESSUNO.

Qualche giochino grottesco (la scena della maestrina stralunata) e un pizzico di humor nero in mezzo ad un mare di piattume.
Regia comunque ispiratissima e la mano di Bong si sente, però delusione.
Se si cerca un film d'azione senza pretese, funziona. Se si sa chi c'è dietro la macchina da presa, no.

Ah, i dialoghi sono orrendi.

[battleroyale]

François Truffaut, il 24 November 2013 - 09:44 AM, ha scritto:

personaggi che resuscitano non si sa perché

Oddio, l'avevo rimosso. è vero. Che punto basso.

Ma la rivolta dei discotecari? Ne vogliamo parlare?
'sti qua vanno a ballare con le asce.

[JasonCompson]

Sapete se è uscito in DVD/Blu Ray da qualche parte del mondo? Oppure i fratelli Weinstein hanno bloccato tutto in attesa che esca in America?

[Blindevil]

"Il film più costoso mai realizzato in Corea del Sud, pur frutto di una co-produzione internazionale, vede il grande regista Bong Joon-ho cimentarsi con la trasposizione di un graphic novel francese apprezzato dalla critica. Snowpiercer è un film maestoso che, attraverso metafore e paradossi, analizza gli strati sociali della realtà odierna, tra le vittime e gli approfittatori, innescando un solenne e rabbioso canto di libertà che parte, come spesso nelle rivoluzioni, dai ceti più bassi. Il treno, rappresentazione ragionata e intelligente che rispecchia l'umanità, è il mezzo perfetto per quest'opera che usa la fantascienza (e la violenza, necessaria e mai gratuita) a scopi più profondi e ricchi di sfaccettature. Tecnicamente impeccabile, la pellicola può inoltre contare su un cast strepitoso, da un convincente Chris Evans all'attore feticcio del regista, il sempre superbo Kang-ho Song, e con una colonna sonora che non si dimentica. Meraviglioso."

[creep]

Il paragone con The Host viene facile e non a vantaggio di snowpiercer, che pecca di una scarsa attenzione all'approfondimento dei personaggi per puntare tutto sull'azione, tanto che i personaggi secondari muoiono come mosche senza che ce ne freghi più di tanto. È interessante la logica gattopardiana del cambiare tutto affinché non cambi niente, pessimista e nichilista, ma anche questa si perde nella baraonda delle scorribande sul treno. E a proposito di scene sul treno, aveva già girato tutto e meglio Kim Ji-woon in poche scene del suo The Good, the Bad and the Weird. Come al solito Song Kang-ho (geniale lo stratagemma per farlo recitare in lingua originale) spicca su tutti e Ko A Sung ha un ruolo più presente di quanto fosse preventivabile, ma anche improbabile e tirato per i capelli (la chiaroveggenza).

[creep]

Ho visto il coevo The Colony di Jeff Renfroe con Laurence Fishburne e mi è sembrato un discreto incrocio tra questo e The Road di Hillcoat, senza però l'ironia del primo o la migliore resa del secondo.

[polpa]

Quoto principalmente sia Creep che BattleRoyale.
Non è stata una delusione perché mi aspettavo già un film "così-così", e il mio rispetto per Bong non ha certo vacillato. La regia è ottima e così alcuni degli attori (Song e la Swinton, gli altri si ripetono) e le scene del treno che corre su crepacci innevati ti prende abbastanza. Del tutto piatte, tutto sommato convenzionali e poco coinvolgenti le scene sul degrado umano all'interno.
Mi è sembrato non tanto un film hollywoodiano, quanto un tentativo di fare un kolossal d'autore, una distopia con toni grotteschi un po' alla Terry Gilliam. Però, sì, il problema è che alla fine non c'è un vero spessore umano e tutto rimane troppo... fumettistico (anche se non ho idea di come sia la graphic novel francese di partenza).
Insomma, spero anch'io che Bong se ne torni in Corea a fare roba bella come prima.