Turning gate
Kaka51 Soyo
Turning Gate
a.k.a. On the Occasion of Remembering the Turning Gate.
(Saenghwalui balgyeon)
regia: Hong Sang-soo
sceneggiatura: Hong Sang-soo.
fotografia: Choi Yung-taek.
montaggio: Ham Sung-won.
musica: Won Il.
produzione: Miracin Korea, UniKorea Pictures.
Corea del sud, 2002, col, 115’
cast: Kim Sang-gyeong (Kyung-soo), Chu Sang-mi (Sun-young),
Ye Ji-won (Myung-sook), Kim Han-suk (Seong-wu)
Kyung-soo è un attore in declino di Seoul che accetta l'offerta di un suo vecchio conoscente di raggiungerlo a Chuncheon. Qui conosce una donna, una ballerina, Myung-sook. Da lì in poi si fa sempre più evidente una vita votata alla disfatta,
alla deriva, una vita che si volta e torna indietro, come il serpente della leggenda davanti alla porta del tempio, la Porta Girevole, o più correttamente, la Porta da cui si torna indietro.
Turning Gate è un film difficile. E' stato difficile tradurlo (anche qui ho usato
una doppia versoine, inglese e francese) e la visione non è delle più confortanti, privo com'è di qualsiasi orpello visivo, di musica extra diegetica e quant'altro rende un film appetibile.
La storia stessa e i personaggi, in particolare quello del protagonista, trasmettono una certa vibrazione di disagio e di attesa. Ma a me è proprio questo che ha colpito profondamente. Oltre alla recitazione degli attori, tutti davvero bravissimi.
Il regista, Hung Sung-soo, è considerato uno dei registi coreani più interessanti, che sembra rifarsi vagamente allo stile di Rohmer ma anche di Antonioni. Più in generale, il suo cinema contiene una forte componente di "realtà", come si vede nella vasta utilizzazione di situazioni apparentemente banali, di spazi qualsiasi e tempi morti.
Il tilolo originale coreano, vuol dire "Svelare la verità".
Che altro dire? Buona visione, e speriamo che vi piaccia!
Messaggio modificato da fabiojappo il 19 December 2016 - 06:12 PM