Prima di tutto mescola molto bene elementi thriller e drammatici in un clima surreale che solo Ratanaruang sa creare, ma soprattutto mi pare che l'obbiettivo fosse quello di sviscerare il concetto e la necessarietà della fiducia nel contesto matrimoniale. E lo fa molto bene, senza retorica ma con un uso geniale dell'immagine. Ploy è un tarlo che si insinua nel legno marcio di una relazione che non riesce più a reggersi su se stessa.
Non siamo a i livelli di Last Life in the universe e soprattutto Invisible Waves, ma rimane comunque un ottimo lungometraggio.
Grazie dei sottotitoli.
PS: Ma io la ragazzina l'ho adorata!
Messaggio modificato da Nosferatu il 21 September 2008 - 10:15 AM