


[RECE][SUB] Countdown
Iniziato da lordevol, Jun 14 2013 01:52 PM
34 risposte a questa discussione
#10
Inviato 19 June 2013 - 11:11 AM
Uno dei film più interessanti del FEFF 2013... ottima scelta

#11
Inviato 20 June 2013 - 09:38 PM
Lord ha scritto tutto e magnificamente, vorrei solo aggiungere che questo Cristo-Spacciatore così iconograficamente coerente con millenni di storia della pittura e che si muove con una forza punitrice che quella dell'"occhio per occhio dente per dente" dell'Antico Testamento quasi impallidisce, è uno dei personaggi cinematografici più riusciti degli ultimi anni, geniale trovata di un regista che seppur all'esordio e ancora giovane, sembrerebbe avere stoffa da vendere.
Ancora un grazie per l'ottimo lavoro fatto coi Sub ai Due Cari Compari
Ancora un grazie per l'ottimo lavoro fatto coi Sub ai Due Cari Compari

#12
Inviato 22 June 2013 - 03:27 PM
Quoto sobek. dalla trama può sembrare una immane cagata, mentre invece il film è più che brillante, particolarmente geniale su molti aspetti e ottimamente diretto. Grazie dei subs.
Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).
#13
Inviato 22 June 2013 - 03:55 PM
Caspiterina, se leggendo una trama del genere la prima cosa a cui si pensa è che ci si trovi davanti a una cacata significa una cosa: so di chi posso non fidarmi sui consigli filmici. Che è un bene, viste le poche certezze che si hanno nella vita e di quanto invece io le brami
#14
Inviato 22 June 2013 - 03:59 PM

Comunque io questo film te l'avrei consigliato; mi stupisce sapere che, in questo caso, non l'avresti visto

Messaggio modificato da Shimamura81 il 22 June 2013 - 05:40 PM
Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).
#15
Inviato 24 June 2013 - 02:14 AM
Ho appena finito di vedere questo film. Davvero un gioiello. Sceneggiatura ottima e David Asavanond autore di una prova da oscar, a vederne di più film così...anzi, se avete da suggerire qualcosa in merito vi ascolto

#16
Inviato 24 June 2013 - 11:00 AM
David Asavanond è un monolite di pura ispirazione (anche traspirazione)... pare di assistere all'ultima tentazione di Travis Bickle (basta sostituirne la cresta con un lungo fluente toupè).
Sceneggiatura ad orologeria, come ben dice Tanaka, che soddisfa coloro che credono che se in una storia compare una pistola, bisogna che spari. Infatti la sparachiodi non deluderà: lavora di fino e fa il suo sporco lavoro fino in fondo.
Il lieto fine è il colpo da maestro che, in un horror, non ti aspetti e che dà lustro al tutto.
Sul resto dice già tutto lord, ispirato come Asavanond e Poonpiriya.
Thank!
Ps (da lettura commenti in home)_ Lo stile? 'Sto Nattawut Poonpiriya ne ha da vendere. Alla catena di montaggio dei plasticosi horror fantasmatici d'oriente. Spero si conservi sempre così.
Sceneggiatura ad orologeria, come ben dice Tanaka, che soddisfa coloro che credono che se in una storia compare una pistola, bisogna che spari. Infatti la sparachiodi non deluderà: lavora di fino e fa il suo sporco lavoro fino in fondo.
Il lieto fine è il colpo da maestro che, in un horror, non ti aspetti e che dà lustro al tutto.
Sul resto dice già tutto lord, ispirato come Asavanond e Poonpiriya.
Thank!
Ps (da lettura commenti in home)_ Lo stile? 'Sto Nattawut Poonpiriya ne ha da vendere. Alla catena di montaggio dei plasticosi horror fantasmatici d'oriente. Spero si conservi sempre così.

#17
Inviato 24 June 2013 - 11:06 AM
BadGuy, il 24 June 2013 - 11:00 AM, ha scritto:
Ps (da lettura commenti in home)_ Lo stile? 'Sto Nattawut Poonpiriya ne ha da vendere. Alla catena di montaggio dei plasticosi horror fantasmatici d'oriente. Spero si conservi sempre così.

E a tal proposito, mi approfitto di te per un appello: corri e correte tutti a votarlo in Home!

[Ultimamente i votanti sono un po' scesi di numero ho notato

Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).
#18
Inviato 24 June 2013 - 12:55 PM
Shimamura81, il 24 June 2013 - 11:06 AM, ha scritto:
E a tal proposito, mi approfitto di te per un appello: corri e correte tutti a votarlo in Home! 

Fatto.

Quindi proseguo nel post scriptum da home.
La morale? La morale c'è, ma è incapsulata dentro la storia narrata, quasi fosse uno dei personaggi, mica un pistolotto del regista.
La prevedibilità e la convenzionalità? Non esistono. Bugie. Tutt'al più, allucinazioni.
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