Plastic City
Thriller, dramma familiare, diario di un viaggio, sogno. Plastic city è tutto questo.
Il film del direttore della fotografia di alcuni dei capolavori di Jia Zhangke (
Still Life e
24 City) costituisce un'opera in cui ogni fotogramma è screziato da colori saturi e dalla luce dei neon.
Yu Lik-wai costruisce soprattutto un film che non dev'essere solo visto, ma respirato, gustato, odorato, perché da esso traspira la vita e gli umori dei quartieri (asiatici) brasiliani. L'odore ed il gusto del curry. L'odore della pioggia.
Forse è questo a rendere il film particolarmente difficile da vedere...
È sicuramente un film ambizioso, ma questo si capiva già dalla
location (il Brasile, appunto) e dal cast (Wong ed un non sempre all'altezza delle proprie possibilità Odagiri). Il film è anche, a mio modo di vedere, molto interessante sia da un punto di vista visivo che registico. Non so se questo è o meno il primo film da regista di Yu Lik-wai, ma il risultato è encomiabile. Encomiabile, ma non perfetto.
Yu Lik-wai inserisce molte sottotrame, un non so che di mistico e pone troppa attenzione ad una ricerca estetizzante che poi ripiega su sé stessa. Il risultato è che i conti non tornano. L'attenzione dello spettatore meno attento viene meno, e spuntano i primi sbadigli ed un senso di vuoto.
È un errore. Non lasciatevi fuorviare da alcune crepe (e ci sono, fidatevi...) nella sceneggiatura. Non lasciatevi distrarre dall'inesperienza del regista e da certe scene
simil-video-clip (c'è chi vi ha visto echi lynchiani, chi ha fatto riferimento a Bunuel, chi scomoda Tsukamoto! No, non sono d'accordo. Al massimo ci può essere un certo richiamo all'ultimo Wong Kar-wai, ma secondo me si tratta solo di inutili elucubrazioni. Perchè un regista deve per forza essere qualcun altro?). Il film è un film bellissimo. È un opera visiva\visionaria che colpisce. Lascia il segno. Tragedia familiare ed umana allo stesso tempo. Storia del rapporto di alcuni uomini con sé stessi, con il presente e con il passato, con la propria famiglia e con gli altri, con la natura e con il mondo che li circonda, il film scorre lento, nebbioso come la foschia che sale nei vicoli, abbagliante come le luci dei neon nelle strade e nei locali.
È un film che dice molto ed in silenzio. Abbiate pazienza, riguardatelo con calma e provate ad ascoltare quello che ha da dirvi.
P.S.
Ma ho capito bene? Esistono due versioni del film? E perché? Ho perso molto vedendo solo questa?
Ah! Grazie per i sub!
Messaggio modificato da Shimamura81 il 17 February 2010 - 03:09 PM