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[NEWS] L'arte della felicità (Napoli-11\17-28 marzo)

Ghezzi e Kurosawa.

2 risposte a questa discussione

#1 Shimamura

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Inviato 12 March 2010 - 10:49 PM

Arte della felicità - edizione 2010


Immagine inserita

sesta edizione

Sul Potere

Napoli - 11, 17/28 marzo 2010


Chi vince gli altri è forte,
chi vince se stesso è potente
Lao Tzu


Il più potente è colui che ha se stesso
in proprio potere
Lucio Anneo Seneca



Il Potere. La parola sembra evocare oramai solo negatività. E davvero di negatività ne vediamo tanta, ne sperimentiamo tanta. Ne tolleriamo troppa. Ma il Potere è parte integrante della nostra esistenza: lo subiamo, lo esercitiamo, lo lusinghiamo, lo condividiamo, lo attacchiamo, lo costruiamo, lo difendiamo.

Ne discutiamo poco e lo pratichiamo molto. Forse non lo interroghiamo spesso, non lo analizziamo quanto sarebbe necessario. (C'è sempre un Potere sopra di noi? C'è un Potere dentro di noi? Ci affascina, ci seduce, ci respinge il Potere?) Ogni giorno ci facciamo i conti e spesso in mille modi e ruoli diversi.

Posso farcela. Posso riuscire. Posso perdonare.Posso cambiare. Posso creare. Posso costruire. Posso accettare, scoprire, viaggiare, vedere, cercare, fuggire, evitare, costringere, convincere, obbligare, vendicare, dialogare, lasciar andare.

Ci sono Poteri che ci bloccano e blocchi che diventano Poteri.

Ci sono Poteri che impediscono. Ci sono Poteri che fioriscono.

Ma la parola Potere spesso è un tabù per l'animo più gentile. Opprime. È vero.

Il Potere è violenza, sopraffazione,possesso, distruzione.

Eppure anche il potere della conoscenza, della volontà, della solidarietà, dell'amore sono poteri forti che ci aiutano e ci sostengono concretamente. Ci sono. Li sentiamo.

Forse il Potere è una gigantesca energia che sgorga "neutrale" ma che, essendo assai potente, va riconosciuta, conosciuta, indirizzata, temperata, equilibrata.

Il Potere/i Poteri/ le Potenzialità "ci percorrono", scorrono fuori e dentro ognuno di noi. E a volte si confondono strumenti e fini, mezzi e scopi, il dito e la Luna.

Abbiamo il potere di rendere il mondo un luogo migliore per tutti? Forse sì.

Non sognatelo, siatelo! (The Rocky Horror Picture Show)

Luciano Stella Francesca Mauro



Nell'ambito della bella manifestazione culturale : "L'arte della felicità", oramai giunta alla sesta edizione, trova spazio anche l'Asia ed il suo cinema.
Spazio infatti allo Zen ed alla meditazione con due incontri, sabato 27 e domenica 28, con il monaco vietnamita Thich Nhat Hanh.
Ma la vera chicca è il 23 marzo, al Multicinema Modernissimo, dove si terrà la manifestazione "La lunga notte delle immagini al potere, (secondo Shakespeare e non solo)". Una lunga notte che inizia alle ore 23.30 con la programmazione del "Re Lear" di Jean Luc Godard, e continua con la programmazione di "Ran" di Akira Kurosawa. Interverrà nella discussione (ma in realtà non ha ancora dato la sua conferma definitiva) Enrico Ghezzi.

Non è un festival dedicato all'Asia, è vero, ma per noi napoletani un approfondimento sull'opera di Kurosawa è quasi un miracolo, soprattutto la programmazione di un suo film!
Quindi ho ritenuto doveroso segnalarla! :em41:

Il sito ufficiale della manifestazione qui

il programma è questo

Messaggio modificato da Shimamura81 il 12 March 2010 - 10:53 PM

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).

#2 lissa

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Inviato 13 March 2010 - 12:31 AM

23.30;_; è interessante peccato per l'ora..

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#3 asturianito

    Produttore

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Inviato 13 March 2010 - 10:00 AM

Effettivamente, si finisce di vederlo alle 4 di mattina... :em41:

Interessante la cosa, non solo per i film proiettati.
Non si possono prendere quattro gol contro aversari
che passano tre volte nostra metà campo. (V. Boskov)


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