Vanished
Titolo : Vanished
Titolo Originale: Oyayubi Sagashi
Regia: Naoto Kumazawa
Interpreti : Miyake Ken, Ito Ayumi, Matsuyama Ken'ichi, Nagai Runa, Onoue Hiroyuki, Harumi Shiho, Nozawa Yuki, Ono Asuka, Saitô Ayumu, Shiro Sano, Toru Shinagawa, Satomi Tezuka
Produzione: Giappone, 2006
Genere: Horror
Durata: 96'
imdb: 4.5/10 (58 voti) http://www.imdb.com/title/tt0781449/
Versione compatibile: AXiNE
Traduzione: battleroyale
Revisione: Cignoman
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Takeshi ha finalmente compiuto vent'anni (e in Giappone significa maggiore età), quando viene invitato ad una riunione con i suoi amici di un tempo. I ragazzi non si vedevano da quando un gioco infantile, una seduta spiritica chiamata Oyayubi Sagashi in grado di esaudire ogni desiderio, aveva fatto scomparire una del gruppo. Takeshi, che non ha mai dimenticato l'amica, convince gli amici a rigiocare ad Oyayubi Sagashi per scoprire la verità legata alla seduta. Il gioco, tuttavia, è tutt'altro che infantile, e trova radici in un fatto di cronaca nera realmente accaduto su una bambina massacrata e privata del pollice sinistro.
Quando anche gli altri amici di Takeshi iniziano a sparire uno dopo l'altro, Chie, la migliore amica del ragazzo, attua un'indagine personale che la porterà in una verità più agghiacciante di quanto non sembrava...
Horror tratto da un famoso manga ("Vanished", pubblicato anche in Italia dalla J-Pop) e diretto da Naoto Kumazawa, presente su aw con "Rainbow Song". Che dire? Molto coinvolgente,e ricco di riflessioni importanti (il cambiamento tra infanzia e età adulta, l'elaborazione del lutto, e ancora il folklore giapponese), ma anche ricco di clichè (solita vendetta, solita ragazzina con i capelli lunghi, le solite mani che appaiono all'improvviso dietro ai personaggi, l'indagine per svelare il mistero e porre termine alla maledizione - annesso cadavere del fantasma ritrovato e liberato dall'oppressione e dal rancore-).
Come da copione, le cose si fanno interessanti sul finale, accellerando sulla tensione, sulla suspense e su attimi di violenza promessi ma, fortunatamente mai raggiunti (mentre il manga raggiunge decisamente questo aspetto), preferendo concentrarsi sul gradito alone di mistero della narrazione, per poi chiudersi nel più scontato dei modi.
Un film, dunque, che sì, si può definire derivato dalla lunga influenza Sadakiana, ma in grado di coinvolgere, divertire e di agganciare lo spettatore alla poltrona, facendogli provare qualche salto sulla poltroncina.
Si apprezza l'uso di un'ambientazione solare, che può ricordare quella del "Loft" di Kurosawa. Apprezzabile la recitazione dei giovani attori, nonostante nessuna delle performance sia realmente memorabile. Al contrario, la regia sa il fatto suo e si nota un grande amore per il cinema da parte di Kumazawa, il quale, però, rischia di cadere in qualche facile trucchetto (le mani dietro le spalle con tanto di sfuocato: una scena continuamente ripetuta e poco convincente).
L'evocazione della tensione si basa sui soliti giochetti, che sempre si rivelano simpatici e riusciti: una casa fatiscente (una bellissima casa degli orrori dalle tende rosse strapapte dove avviene il lunghissimo finale), un campanello che suona nell'ombra, un ascensore, un tamagotchi (ebbene sì, proprio il giochino...) e l'impronta di una mano che marchia tutto, che sia un chi o un cosa.
Essendo, poi, discepolo di "The Ring", in "Oyayubi Sagashi", nonostante faccia capolino ,verso metà film, una mannaia non c'è alcuno sprazzo di gore, nè una goccia di sangue, ma solo una timida citazione di "Shining" che mette tenerezza.
Un horror giocato sul gusto del mistero, sulla suspense e su qualche geniale trovata, pur basandosi sulla solita leggenda urbana che finisce in tragedia. A me è piaciuto, nonostante il finale abbastanza scontato, ma lo consiglio soprattutto a coloro che masticano il genere.
BUONA VISIONE
Messaggio modificato da creep il 09 September 2010 - 04:35 PM