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[CINEMA] Lei / Her


1 risposta a questa discussione

#1 polpa

    It’s Suntory Time!

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Inviato 26 August 2014 - 10:16 AM

Immagine inserita

Lei (2013), di Spike Jonze

“Il passato non è altro che una storia che raccontiamo a noi stessi.”


Trama: In un futuro prossimo la tecnologia permette alle persone di mantenersi costantemente in contatto col computer di casa tramite auricolari, comandi vocali e dispositivi video tascabili. Theodore Twombly, un uomo solo e introverso, di professione elabora accorate lettere per conto di altri, dettandole al computer. Infelice per l'imminente divorzio con Catherine, sua compagna sin dall'infanzia, Theodore cerca di distrarsi dedicandosi al lavoro, cimentandosi in videogiochi e frequentando chat telefoniche. Attratto da uno spot pubblicitario decide di acquistare un nuovo sistema operativo, "OS 1", basato su un'intelligenza artificiale in grado di evolvere, adattandosi alle esigenze dell'utente. Durante l'installazione sceglie una voce di interfaccia femminile e il sistema, una volta avviato, si dà autonomamente il nome di "Samantha".

No, dai, non ci credo che nessuno abbia scritto nulla su questo film, che per me è tra i pochi magnifici di quest’anno, insieme a La vita di Adèle e American Hustle.
Detto questo, il film mi ha abbracciato e avvolto come una morbida nuvola malinconica dall’inizio alla fine. L’effetto straniante, ma profondamente umano è stato simile al capolavoro precedente, Eternal Sunshine of a Spotless Mind. Non a quei livelli forse (non c’è la “mano sinistra” di Kaufman, ma qui neanche serviva, a mio avviso), ma siamo comunque profondamente immersi in un cinema che ama quello di cui parla, che cerca un dialogo con lo spettatore, lo interroga, lo fruga, ma anche – appunto – lo abbraccia nella sua imperfezione e nelle sue contraddizioni.
Esteticamente impeccabile, con due grandi performance - di cui una , quella della Johannsson, solo vocale, ma forse per questo anche più intensa – e una sceneggiatura meravigliosa.


Credo sia quantomeno inutile ammonirvi di evitare come la peste la versione doppiata da una goffa Ramazzotti, ma anche da un lagnosissimo comesichiama che mortifica l’intenso lavoro del sempre più bravo Gioacchino Fenice.

#2 Shimamura

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Inviato 12 September 2014 - 10:36 AM

Sì, confermo, 'sto film è bello, ma o lo vedi in lingua originale, o esci dalla sala come Sirio il Dragone, ma che invece di cecarsi s'è sfondato li timpani :em05:

Hear Me Talkin' to Ya




Subtitles for AsianWorld:
AsianCinema: Laura (Rolla, 1974), di Terayama Shuji; Day Dream (Hakujitsumu, 1964), di Takechi Tetsuji; Crossways (Jujiro, 1928), di Kinugasa Teinosuke; The Rebirth (Ai no yokan, 2007), di Kobayashi Masahiro; (/w trashit) Air Doll (Kuki ningyo, 2009), di Koreeda Hirokazu; Farewell to the Ark (Saraba hakobune, 1984), di Terayama Shuji; Violent Virgin (Shojo geba-geba, 1969), di Wakamatsu Koji; OneDay (You yii tian, 2010), di Hou Chi-Jan; Rain Dogs (Tay yang yue, 2006), di Ho Yuhang; Tokyo Olympiad (Tokyo Orimpikku, 1965), di Ichikawa Kon; Secrets Behind the Wall (Kabe no naka no himegoto, 1965) di Wakamatsu Koji; Black Snow (Kuroi yuki, 1965), di Takechi Tetsuji; A City of Sadness (Bēiqíng chéngshì, 1989), di Hou Hsiao-hsien; Silence Has no Wings (Tobenai chinmoku, 1966), di Kuroki Kazuo; Nanami: Inferno of First Love (Hatsukoi: Jigoku-hen, 1968) di Hani Susumu; The Man Who Left His Will on Film (Tokyo senso sengo hiwa, 1970), di Oshima Nagisa.
AltroCinema: Polytechnique (2009), di Denis Villeneuve ; Mishima, a Life in Four Chapters (1985), di Paul Schrader; Silent Souls (Ovsyanky, 2010), di Aleksei Fedorchenko; La petite vendeuse de soleil (1999), di Djibril Diop Mambéty; Touki Bouki (1973), di Djibril Diop Mambéty.
Focus: Art Theatre Guild of Japan
Recensioni per AsianWorld: Bakushu di Ozu Yasujiro (1951); Bashun di Ozu Yasujiro (1949); Narayama bushiko di Imamura Shohei (1983).





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