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[NEWS] Treeless Mountain

Dalla Corea il singolare racconto di una infanzia negata

10 risposte a questa discussione

#1 François Truffaut

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Inviato 12 February 2009 - 02:07 AM

Treeless Mountain



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Regia e sceneggiatura: So Yong Kim ; fotografia : Anne Misawa ; montaggio : Bradley Rust Gray, So Yong Kim ; interpreti : Hee-yeon Kim (Jin), Mi-hyang Kim (Big Aunt), Song-hee Kim (Bin) ; produzione : Bradley Rust Gray, Ben Howe, So Yong Kim ; origine : Corea del Sud, USA, 2008 ; durata : 89’

L’argomento dell’infanzia negata è stato spesso reso sul grande schermo e, negli ultimi anni, sembra essere anche al centro dell’interesse di alcuni autori orientali, tra cui Hirokazu Koreeda, autore del capolavoro Nobody knows, e Jeon Soo-Il, regista di una interessante opera coreana del 2007 (presentata anche a Venezia nella sezione Orizzonti), With the girl of black soil. Sono proprio i registi orientali a conferire a tali problematiche legate all’abbandono una forza ed una positività quasi inconcepibili agli occhi di un occidentale.
Il regista Kim So-Yong propone il singolare racconto di due bambine lasciate dalla madre prima dalla loro scorbutica zia e, successivamente, dai nonni. Le bimbe, inizialmente scosse e in perenne attesa del ritorno della mamma, riusciranno a risolvere problemi molto più grandi di loro con un incredibile ingegno e con quella senso di speranza che è tassello fondamentale del grande mosaico dell’infanzia.
L’assenza dell’affetto materno viene compensata con l’amicizia con un ragazzo disabile e la mancanza di denaro e di cibo viene risolta con la geniale trovata di vendere cavallette arrostite (ebbene sì) a ragazzi più grandi. Kim gestisce una pellicola priva di eccessivi sentimentalismi e formalmente asciutta, concentrando l’attenzione sui primi piani delle due piccole protagoniste. La macchina da presa stringe continuamente sui volti delle straordinarie bambine, piccole e dotate già di un talento fuori dal comune. La pellicola ha una partenza in sordina in cui il silenzio regna sovrano. Successivamente, mano a mano che si susseguono gli eventi, il ritmo, pur rimanendo estremamente blando, scandisce l’alternanza fra la cruda realtà dei fatti e stralci di poesia che non approda mai sui lidi della retorica.
La montagna senza alberi a cui fa riferimento il titolo è visivamente il cumulo di macerie sopra al quale le bambine attendono invano il ritorno della madre e, simbolicamente, quello spazio immaginario dell’infanzia in cui poter piantare un ramo secco e, come per magia, poterlo veder crescere. Una delicata sorpresa. (Matteo Botrugno)

Foto:

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Un intervento della regista:





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Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#2 feder84

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Inviato 14 February 2009 - 02:39 PM

Sembra interessante, ma io questi film non li riesco a vedere perché mi incazzo.
In una notte della tarda primavera del quinto anno dell'era Meiwa, finisco di scrivere quest'opera, accanto alla mia finestra, mentre, cessata la pioggia, è apparsa la luna appena velata; perciò, nell'affidarla al tipografo, la intitolo Racconti di pioggia e di luna.


Firmato: Seishi kijin
Sigillo: Shikyo kojin
Yugi Sanmai

#3 François Truffaut

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Inviato 16 February 2009 - 01:03 AM

Ha vinto un premio a Berlino.
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#4 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 30 April 2009 - 12:10 AM

Il trailer:


Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#5 creep

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Inviato 25 September 2009 - 06:41 PM

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Bello davvero, soprattutto perché gli insistiti primi piani sugli sguardi delle bambine raccontano il film dal loro punto di vista di bambine che, proprio per la loro tenera età, nonostante le cadute trovano sempre la forza di rialzarsi guardando avanti. Sottoscrivo quasi tutti i punti della recensione tranne il fatto che il bambino disabile non ha un ruolo importante per le bambine, casomai la madre, e che "il" regista è una lei :)

Il brano nel trailer e nei titoli di coda "treeless mountain", è stato scritto e suonato dagli asobi seksu :em10: appositamente per il film.

Allega file  Treeless.Mountain.zip   31.89K   2 Numero di downloads

Messaggio modificato da creep il 25 September 2009 - 06:58 PM

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#6 François Truffaut

    Wonghiano

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Inviato 27 September 2009 - 09:01 AM

Vogliamo i sottotitoli in italiano. :em90:
Sottotitoli per AsianWorld: The Most Distant Course (di Lin Jing-jie, 2007) - The Time to Live and the Time to Die (di Hou Hsiao-hsien, 1985) - The Valiant Ones (di King Hu, 1975) - The Mourning Forest (di Naomi Kawase, 2007) - Loving You (di Johnnie To, 1995) - Tokyo Sonata (di Kiyoshi Kurosawa, 2008) - Nanayo (di Naomi Kawase, 2008)

#7 Mr. Noodles

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Inviato 27 September 2009 - 10:45 AM

Visualizza Messaggiocreep, il Sep 25 2009, 07:41 PM, ha scritto:


Il brano nel trailer e nei titoli di coda "treeless mountain", è stato scritto e suonato dagli asobi seksu :em11: appositamente per il film.


allora è da vedere a prescindere :(

#8 Dr. Fiemost

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Inviato 23 November 2009 - 12:22 PM

Mi ha lasciato sensazioni contrastanti.
Da una parte il ritmo è molto lento sfiorando a tratti la noia (e non sono molto esigente da questo punto di vista) e lo stile a volte è forzatamente indie con inquadrature ravvicinate e steadycam in continuo movimento;
d'altra parte la storia è raccontata senza eccessi né di buonismo nè di personaggi "mostruosi": la madre e la zia delle bambine, così come la mamma del sopracitato Nobody Knows, sono rappresentate nel loro lato umano, non c'è un tentativo di spingere i sentimenti dello spettatore a favore o contro uno dei protagonisti.
Quel finale che giunge quasi a sorpresa spinge comunque il mio giudizio verso il positivo.
인내는 쓰다 하지만 그 열매는 달다
La pazienza è amara, ma i suoi frutti sono dolci.
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#9 Momoko

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Inviato 19 June 2010 - 10:42 AM

Molto bello e toccante. Bello come le due bimbe tentano ogni giorno di andare avanti con la speranza che la loro mamma torni al momento del riempimento del loro porcellino salvadanaio. Mi piacerebbe rivederlo con i sub italiani.





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